A. Angellilis: "Per Prencipe era meglio rimanere tra i fantasmi dell'aldilà"

Non si sa se definirlo più patetico o sprovveduto. Molto più verosimilmente l’uno e l’altro. In ogni caso completamente lontano dalla realtà locale. E non solo.

Ci saremmo aspettati che a fronte dell’ondata di fatti documentati e comprovati sciorinati come panni al sole, dal sindaco Angelo Riccardi, il suo antagonista alle primarie del 21 prossimo, Gaetano Prencipe, avesse opposto argomentazioni sostanziali che andassero sia pure di poco oltre le vuote e demagogiche enunciazioni di principio. Per tanti aspetti e oltre quella che poteva essere la considerazione del candidato Prencipe, una delusione.

E se il giorno si vede dal mattino, figuriamoci…

Nel mare magnum delle problematiche, gravi e pensose, che si agitano in città e tra la gente, cosa va a pescare come argomentazione di dibattito il candidato sindaco Prencipe? Le magliette della squadra di pallavolo femminile colpevoli di aver riportato il logo e lo slogan del sindaco in carica. E si badi bene: non le magliette di gara, ma quelle da allenamento indossate per il riscaldamento!! Assurdo e fa anche la morale al suo avversario ricordandogli i trascorsi gloriosi nello sport (dalla Uisp al calcio) dimostrando una totale incompetenza anche in questo settore. E si avventura a bollare la cosa come “indecorosa” e tira fuori parole come “dignità”, “vergogna”.

Evidentemente, come si diceva innanzi, Prencipe non ha il minimo orientamento nelle cose da fare, quelle serie naturalmente. Non ostenta un minimo di “decoro”, di “dignità”, non prova un briciolo di “vergogna” nel circondarsi di assessori e consiglieri comunali che hanno fatto e fanno ancora parte della maggioranza che ha sostenuto l’amministrazione Riccardi con il consenso politico, il voto in aula, la condivisione delle responsabilità. Altro che magliette indossate da ragazze. Le sue reminiscenze giovanili dovrebbero ricordargli le disavventure di Giuda Iscariota.

E che dire della “dignità” e della “vergogna” umana e politica, che avrebbe dovuto tener in conto nel momento in cui ha usato argomentazioni personali, estranee alla politica, per cercare di screditare l’avversario politico. Sono queste le argomentazioni del “nuovo”, la “solidarietà” invocata, l’esempio per i giovani?

Per non parlare dei “cantieri” virtuali per pochi eletti: ancora ora sta cercando tra la gente, quella esigua che lo segue, di conoscere i problemi, le ambasce, le speranze. E fino ad ora dove è vissuto? Quale apporto ha dato alle tante questioni di vario ordine che si agitano tra la gente? E così via di questo passo. Fino ad arrivare al grottesco quando si occupa di welfare, delle “vecchie e nuove forme di povertà e disagio sociale”. Ma si è accorto che da anni è in atto il Piano sociale di zona elaborato dai servizi sociali comunali e che è preso ad esempio da tantissimi comuni della regione per le politiche innovative che introduce e mette in atto? Forse sarebbe bastato informarsi per evitare quest’altra figuraccia, evidenziare la lontananza dalla politica, dalla città, dalla gente reale.

Non c’è attività, settore, proposta e via dicendo, che Prencipe va cantierizzando che non l’abbia già studiato, o progettato, o realizzato, o in via di realizzazione, da Riccardi.

Farebbe bene, il candidato a “guidare la città, a ripartire per il futuro”, a leggersi la breve guida predisposta da Angelo Riccardi, sindaco candidato alla riconferma. Si convincerebbe che era meglio rimanere tra i fantasmi dell’aldilà.

E il bello deve ancora venire.

 

Antonio Angelillis, Assessore alle Risorse del territorio e sviluppo economico