A seguito dell’articolo sul pericolo elettrosmog pubblicato lo scorso 22 novembre sul nostro giornale, abbiamo ulteriormente approfondito la questione con il Comitato Spazio Libero Zona F, a cui aderiscono circa 200 cittadini di Manfredonia, che dal 2003 ad oggi contestano al Comune di Manfredonia, alla Regione Puglia, all’organo di controllo ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e al Garante regionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza l’inosservanza dell’art 10 della L.R. 5/2002 a causa dell’installazione di quattro Stazioni Radio Base per reti di comunicazione elettroniche mobili e radio a banda larga nella zona ex mattatoio. In via Tratturo del Carmine e in Via Cimabue e nel raggio di 150 m. sono presenti tre Istituti scolastici (materna, elementare e media) che subiscono per cinque ore al giorno e per tutto il periodo scolastico le radiofrequenze. Il citato articolo di legge vieta “l’installazione di tali apparecchiature sulle aree, sulle strutture e sugli edifici destinati all’infanzia e ad utenti in età pediatrica…” . Le suddette amministrazioni, giocando con le parole si trincerano dietro la dichiarazione dell’ARPA “i valori del campo elettrico riscontrati sono risultati inferiori ai limiti di esposizione” (prot. 2556 del 20.06.2014). La legge in questione vieta l’installazione delle Stazioni Radio Base sulle aree destinate all’infanzia senza alcun riferimento al limite di esposizione consentito. Inoltre i gestori di tali apparecchi sono stati autorizzati dal Comune alle varie installazioni pur non avendo allegato le dichiarazioni sul rispetto della normativa in questione (p. 11, comma a, art. 9 L.R. 5/2002). Quindi c’è un vizio di legittimità. Nonostante le motivazioni esplicitate nella lunga corrispondenza epistolare del Comitato, il Comune di Manfredonia resta sordo a tali richieste, non risponde e non si assume le proprie responsabilità, quando invece potrebbe intervenire delocalizzando le apparecchiature di telefonia mobile che arrecano gravi danni alla salute dei bambini che frequentano le scuole interessate al campo elettromagnetico che le circonda. Allora chi tutelerà la salute dei nostri figli? Chi si occuperà della prevenzione dal rischio di esposizione all’elettrosmog se neanche gli organi preposti la garantiscono? Siamo un popolo di indifesi ed indifendibili? Anche per questo dobbiamo scendere in Piazza?
Grazia Amoruso
MANFREDONIANO HA PIENAMENTE RAGIONE, MI PERMETTO DI SEGNALARE QUELLO CHE SI FA IN ALTRI COMUNI IN MODO DA PRENDERE ESEMPIO!
https://centralineconversano.wordpress.com/
http://studiofantasia.wordpress.com/cem-n-2-abitazione-privata-contrada-impalata/
La legislazione italiana al fine di garantire la massima tutela dei soggetti particolarmente sensibili ( carcerati, malati, studenti, e bambini ),esclude la possibilità di installare impianti per la telefonia mobile ed impianti di trasmissione radio TV sopra carceri, ospedali, scuole e asili nido.Il Comune deve perseguire l’obiettivo di operare azioni autonome di monitoraggio in modo continuativo circa le emissioni elettromagnetiche attraverso l’installazione di centraline di
rilevamento. Le informazioni acquisite attraverso le azioni di monitoraggio sono pubbliche ed accessibili a chiunque lo richieda. Se tutto questo non succede allora non ci rimane altro che scendere in piazza e difendersi da soli.
Mo, pure i pannelli solari fanno male ? Ma quanto siete ridicoli !!!
E allorra, tutti quei pannelli solari installati nelle vicinanze della San Giovanni Bosco? Bisogna fare qualcosa e subito per la loro e nostra salute.