E’ di qualche giorno la notizia secondo la quale la direzione generale ASL Foggia pone freno ad una sua delibera che aveva l’intenzione di riorganizzare, ancora una volta, la struttura sanitaria della nostra terra, discriminando (tanto per cambiare) il presidio ospedaliero di Manfredonia. Energica è stata l’opposizione del nostro Comune, negoziali e giudiziarie, che pare abbiano sortito l’effetto almeno di congelare le continue scelte scellerate di una gestione sanitaria regionale e provinciale che da troppo tempo portano in confusione un sistema sanitario malato di troppe patologie. Da troppo tempo si discute e si cerca di riorganizzare l’organigramma e i dipartimenti sanitari dei nostri ospedali dotati di attrezzature, macchinari, ma spesso carenti di medici e di una chiara identità che possa dare al cittadino, a chi ha bisogno di cure, la giusta serenità per poter tutelare la propria salute. A farne le spese è la persona meno abbiente che non ha la possibilità di spostarsi e che deve necessariamente affidarsi al servizio sanitario nazionale. L’Ospedale di Manfredonia vanta tante eccellenze ed è stato privato, ingiustamente, di servizi di base di cui un territorio ampio e geograficamente complesso come il nostro non può fare a meno. Si strutturano reparti, vengono attrezzati spendendo soldi pubblici e poi si chiudono per fare economia. Gli stessi operatori sanitari vivono uno stato di precarietà organizzativa dettata da un management che ha troppe voci da ascoltare e troppi padroni a cui obbedire. La proposta elaborata dal Direttore Generale, Ing. Manfrini, approvata con la deliberazione n. 1159/2014 e attualmente sospesa, voleva modificare in più parti, il Piano Attuativo Locale e la pianificazione fissata nel 2012 senza chiedere nuovamente il parere della Conferenza dei Sindaci. La potente azienda ASL Foggia, che gode di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale, si trova molto spesso con le mani legate nell’operare le migliori scelte per l’utente finale perché la politica che cambia ogni giorno, detta le regole del gioco facendo e disfacendo, utilizzando a proprio uso e consumo le opportunità elettorali che rivengono da questo settore. L’Ospedale di Manfredonia ha bisogno che la politica locale sia compatta e solidale ma questo, lo stiamo vivendo, non è nell’indole di qualcuno. Strategico è il ruolo dei medici, degli operatori sanitari, che devono lamentare di meno i disservizi che vivono, soventemente causati da loro stessi a causa del continuo ricorso all’ala protettiva della politica. E il cittadino non deve stancarsi di far valere i propri diritti denunciando disservizi affidandosi alle cure del nostro efficiente Ospedale che ha bisogno che gli si dia un po’ più di fiducia.
Raffaele di Sabato