Manfredonia: alle primarie 2014, per l’elezione del candidato a Presidente della Regione Puglia dell’intera coalizione di centrosinistra, hanno partecipato al voto in 2553. Alle primarie del 2013, per la candidatura a segretario nazionale del Pd, hanno partecipato al voto in 4535. Sarà l’onda lunga dell’astensionismo o altro?
Naturalmente i vincitori cantano vittoria, incuranti della quantità e qualità dell’elettorato che partecipa al voto. L’importante è prendere un voto in più dell’avversario, del compare di partito o di coalizione per continuare ad amministrare potere e privilegi.
Le elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia, aprile 2013, ha visto una modesta affluenza alle urna di appena il 50,5%. Ciononostante la Serracchiani ha cantato vittoria. Quelle della Calabria e dell’Emilia Romagna 2014, l’affluenza si è ulteriormente ridotta: 44,07% per la Calabria e 37,67% per l’Emilia Romagna. Poco importa, basta vincere per gestire il potere.
Il cittadino ha il diritto di partecipare al voto ma con regole e personaggi stabiliti dal gotha dei partiti, dopo estenuanti trattative con veti e fuochi incrociati tra le parti. Se poi il sistema spartitorio trova la quadra, si evita perfino di indire le primarie. Solitamente le scelte per le candidature ricadono esclusivamente su uomini di partito che manifestano fedeltà e conoscenza dei gangli partitocratici nella gestione del potere.
Il sistema meritocratico, delle competenze e delle autorevolezze sono slogan da blaterare, con l’ausilio di pennivendoli e palafrenieri, solo in campagna elettorale per convincere beoti, clienti, prebendati, proni e conservatori.
Pino Delle Noci
Con questo sistema elettorale dove non c’è il quorum è più importante, fondamentale la percentuale.
Chi se ne frega se si astiene il 90% degli elettori di Manfredonia, anzi fanno un favore al favorito, alla conservazione dell’esistente, perchè i cittadini dimostrano di aver perso in modo autolesionistico la libertà di voto nel segreto della cabina elettorale, trasformandosi in veri sudditi: letteralmente chi non vota è un suddito!
Uno come Riccardi che ha connesso a sè direttamente e in modo certo le tasche di circa 10.000 elettori, con un’affluenza del 60%, astensione al 40%, gli basta per vincere al primo turno con oltre il 50%.
Lui ha paura del confronto democratico, del mettersi in discussione con il ballottaggio, è convinto che la sua visione della politica a Manfredonia è sola ed esclusivamente la sua.
Con il bottino dei 10.000 voti le primarie, lo sanno tutti a Manfredonia, sono completamente inutili!
Un consiglio al futuro Sindaco di Manfredonia: apritevi alle future istanze provenienti dal M5S: unica vera speranza di iniezione di fiducia verso il futuro migliore per Manfredonia, le loro idee andrebbero prese almeno in considerazione, magari in un dibattito pubblico.
In queste primarie invece non si parla di contenuti, di prospettive, si pensa come se si debba tifare per una squadra o un’altra, puntare un cavallo vincente e vedersi lo spettacolo in TV comodamente seduti in poltrona.
La politica invece, con le sue decisioni prese dai nostri rappresentanti incidono direttamente la nostra esistenza, la nostra vita sociale e quindi si pretende da questi due: Riccardi e Prencipe di parlare di POLITICA e non minacciare commissraimenti e stupidaggini del genere.
Messaggio indirizzato allo staff di comunicazione di Riccardi, il quale sta facendo una campagna elettorale molto ricca e spendacciona, si spera, visto il maltempo, di tasca propria!
Sì ma mi riferivo che i primi palloni e ipocriti sono proprio i Grillini…..
Giusy, dici una cosa giusta chi si astiene non ha diritto di lamentarsi, quindi invito ad andare a votare in massa il M5S di Manfredonia per cacciare questa classe politica di poltronari.
Proviamo almeno per cinque anni una cosa nuova, oppure vi spaventa?
Al generale cosa gli hanno promesso per cambiare bandiera dall’oggi al domani?
E’ vergognoso vedere impegno comune, ex IDV, prima sputtanare il sindaco e poi allearsi come vecchi amici. Che schifo cosa si fa per una poltrona del caccio.
L’astensionismo non governa! Se uno si astiene dal votare poi non ha alcun diritto di criticare e pertanto chi vince ha il diritto di governare a tutti gli effetti. Se uno si astiene non lo fa perché è contro chi ci amministra ma contro tutti i partiti compreso il tuo “ultimo” M5S !