“Il nostro obiettivo primario, come Presidenza, è stato di evitare che la COSAC e le altre riunioni interparlamentari si risolvessero nell’ennesimo dibattito autoreferenziale sul ruolo marginale dei parlamenti nel processo di integrazione. Ai nostri cittadini non interessa se le nostre assemblee siano più o meno capaci di controllare il rispetto della sussidiarietà o l’esercizio dei poteri delegati alla Commissione europea. Ci chiedono di lavorare per rilanciare la crescita e l’occupazione; ridurre la povertà e rispondere al drammatico impatto sociale della crisi; eliminare gli inaccettabili divari di sviluppo tra i territori dell’Unione; gestire in modo efficace e solidale i flussi migratori; diminuire il costo dell’energia; garantire una tutela adeguata contro le minacce del terrorismo e della criminalità sovranazionale; tutelare meglio l’ambiente e l’identità del territorio europeo”. Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo nel corso della riunione plenaria della Cosac, Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli Affari dell’Unione dei Parlamenti Ue.
“La forza dei parlamenti nazionali non può essere misurata in ragione della loro capacità di raggiungere le soglie del cartellino giallo o arancione, di adottare un elevato numero di pareri motivati e, più in generale, di difendere le competenze nazionali. – ha proseguito – Le nostre assemblee parlamentari possono essere determinanti nei processi decisionali europei solo se contribuiscono all’approvazione di misure che rispondano concretamente alle aspettative dei cittadini. La Cosac ha senso se esalta la capacità di ciascuna delle nostre assemblee di lavorare per fornire risposte politiche adeguate alle emergenze, tanto a livello europeo che nazionale . E ciò richiede una logica di complementarietà e fiducia reciproca tra Parlamento europeo e parlamenti nazionali anziché di sterile competizione”.
“Solo se intesa in questo senso, una maggiore parlamentarizzazione dell’Unione europea può effettivamente riavvicinare l’Europa ai cittadini e garantire la democraticità delle decisioni politiche e legislative. Mi auguro dunque che la discussione di oggi edomani si concentri, con franchezza e senza ritualità, sui problemi reali, a partire, ad esempio, dall’attuazione del Piano di investimenti pubblici e privati presentato la scorsa settimana dalla Commissione europea” ha concluso Bordo.