«Attivarsi per promuovere un apposito tavolo di confronto con Trenitalia spa affinché si tenga conto degli accordi firmati e vi sia un’analisi più attenta sulle scelte che si vorrebbero fare e che risulterebbero fallimentari, sia dal punto di vista produttivo che di costi». È quanto sollecitato dal deputato pugliese Lello Di Gioia (Psi) in una interrogazione presentata in settimana al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, sulla vicenda dell’impianto Imc di Trenitalia (deposito locomotive) della stazione ferroviaria di Foggia, che rischia di essere trasferito a Bari.
La denuncia prodotta dalle sigle regionali del settore si evince dall’esame del piano industriale 2014-17 di Trenitalia spa. «Tutto ciò – spiega il deputato al ministro – accade, quindi, nonostante gli incontri di relazioni industriali con l’azienda finalizzati alla definizione di una nuova organizzazione del lavoro, per arrivare in maniera competitiva alla scadenza del 31 dicembre 2015, data in cui scadranno le gare per lʼassegnazione del nuovo contratto di servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario della Regione Puglia. Lo scorso 21 ottobre si è, infatti, tenuto un accordo sottoscritto tra organizzazioni sindacali e azienda che prevede sacrifici e privazioni salariali da parte dei lavoratori, che hanno rinunciato all’estensione manutentiva pur di aumentare la produttività pro-capite. Se dovesse diventare operativa tale decisione – prosegue il deputato foggiano – sarebbe del tutto incomprensibile alla luce di tale accordo e degli attuali standard produttivi degli addetti agli impianti di Foggia e Taranto, per gli investimenti programmati da Trenitalia spa».
«Un altro colpo negativo per l’economia della provincia di Foggia e della Capitanata, – sottolinea Di Gioia – che continua a subire scelte che rischiano di annullare il ruolo strategico che, sino ad ora, ha avuto nella mobilità ferroviaria dell’Italia meridionale. Non si può dimenticare, infatti, che già Trenitalia aveva deciso di chiudere il Sanitario a Foggia che eseguiva le visite del personale del settore Trasporti, anche del Molise e della Basilicata, e il Magazzino di Cervaro che è stato chiuso e abbandonato. L’eventuale decisione in materia rappresenterebbe un ulteriore colpo all’economia di un territorio che già soffre enormemente per la mancanza di un efficiente sistema infrastrutturale e che deve sopportare, al contrario, ulteriori sottrazioni e privazioni – conclude Di Gioia – ».