«Il Gargano ha avuto la tremenda sfortuna non solo di essere martoriato da un’anomala fase di maltempo ma di esserci capitato alla vigilia della campagna per le elezioni regionali del prossimo marzo 2015». Ad intervenire sul rimpallo di dichiarazioni tra i leader politici, riguardanti il riconoscimento dello stato di calamità per il Gargano, sono i segretari dei circoli uniti nel coordinamento territoriale del PD Città Gargano.
«E‘ oltremodo mortificante per i cittadini del Gargano, soprattutto per quanti hanno riportato danni di varia natura, veder passare sulle proprie teste questo “fuoco incrociato” di dichiarazioni, che sembrano tener conto più di una imminente campagna elettorale che delle reali condizioni del territorio, delle imprese e della loro impellente necessità di ripartire.
Speculare contando i giorni occorsi per la dichiarazione dello stato di calamità, senza tener conto delle reali concause che hanno prodotto il ritardo, ricorda molto il fare delle comari di paese, che non avendo altro da fare, attendono sull’uscio il malcapitato passante, per intavolare civetterie. A noi, qui sul Gargano, poco importa della forma e dei tempi: ciò che conta è la sostanza. E cioè che il Governo Renzi abbia mantenuto gli impegni presi, cosa rara in Italia da alcuni decenni. Anzi, sui circa 7 milioni di euro promessi, ne sono stati stanziati ben 10,5, che si aggiungono al differimento al 20 dicembre dei termini di versamento dei tributi statali per i soggetti danneggiati, alle misure per gli interventi in campo agricolo accelerate dal ministro Martina e ai primi, immediati stanziamenti della regione Puglia per un totale di 2,8 milioni.
Fitto e i suoi amici scalpitanti per una poltrona alla Regione Puglia – concludono di democratici del Gargano – invece di contare i giorni o, peggio, di mettere il cappello su un provvedimento del Governo, farebbero bene ad impegnarsi insieme a tutti gli amministratori, di ogni colore politico, quelli della Regione, della Provincia e dei comuni (la maggior parte dei quali gestiti proprio dal loro centrodestra) per fare in modo che i fondi siano gestiti davvero in modo rivoluzionario rispetto al passato, destinando le risorse economiche in modo razionale ed evitando sperequazioni che vadano indistintamente a vantaggio dei soliti noti e penalizzino contesti maggiormente critici».