Martedì 19 Novembre 2024

I contributi specifici delle chiese locali della provincia di Foggia e del meridione per e sulla famiglia (di S. Cavicchia)

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Dall’analisi fatta in precedenza su Chiesa e Famiglia in generale è evidente l’importanza di conoscere la situazione nelle nostre Chiese Locali, come operano, con quali iniziative, strumenti, risorse, con quale consapevolezza e dati scientifici rilevati.

Storicamente nelle Chiese Locali Meridionali le famiglie hanno avuto un’attenzione particolare, un riconoscimento significativo della loro funzione positiva nel mantenere e promuovere coesione e solidarietà nel sistema sociale ed un maggiore senso e spirito di religiosità, sia pure prevalentemente di tipo tradizionale e popolare. Le Chiese Locali Meridionali sono, quindi, culturalmente attrezzate a dare centralità alle famiglie nella loro azione pastorale ed educativa ed, a loro volta, tali chiese hanno ricevuto dalle famiglie stesse forza e sostegno con una pratica religiosa, partecipata e diffusa, più che al Nord.

Tutto ciò, tuttavia, si è svolto in un contesto scarsamente innovativo, a volte con una attenzione prevalente all’apparenza più che alla sostanza. Soprattutto si è manifestato in modo contraddittorio poiché ai valori ed alle pratiche di solidarietà espresse nelle e dalle famiglie meridionali, cui è stato corrispondente nelle chiese lo spirito religioso della misericordia, della carità e del perdono cristiano che tutto accoglie e tutto rende accogliente, non altrettanto positivamente tali famiglie hanno svolto un ruolo attivo nella trasformazione dinamica della società meridionale, nel superamento di vincoli quasi feudali, orientate e tese a mantenere soprattutto lo status quo, prevalendo il meccanismo dell’invidia sociale piuttosto che l’emulazione e l’intraprendenza sociale.

è, pertanto, particolarmente importante conoscere come in tale contesto sociale, culturale e religioso le famiglie e le Chiese Locali Meridionali impattano, reagiscono e si organizzano rispetto alle sfide inedite che il mondo contemporaneo pone.

MANFREDONIA, L’ARCIDIOCESI, LE TANTE RISORSE CULTURALI ED OPERE MATERIALI PER LE FAMIGLIE FRAGILI

L’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo è attrezzata e pronta ad affrontare tali problematiche. C’è in tale Chiesa Locale una storia, una cultura, una esperienza di riflessione collegiale ed una pratica nell’operare a sostegno delle famiglie molto consolidata, che consente di affrontare tali “sfide inedite” in modo pastoralmente appropriato. È da ricordare in particolare il Convegno Ecclesiale tenutosi a Manfredonia il 14-16 settembre 1994 (vent’anni fa) sul tema “La Famiglia Protagonista dell’Evangelizzazione”, promosso dal Monsignor Valentino Vailati, il quale addirittura fece svolgere una indagine socio-religiosa specifica nell’area garganica da Vito Orlando e Marianna Pacucci, ricerca pubblicata col titolo “Cultura e Religione nell’Area Garganica” e che fu, in qualche modo, la base scientifica del suddetto convegno e di altre successive attività. L’attitudine e la sensibilità di Monsignor Valentino Vailati per la ricerca su cui fondare l’attività pastorale risale al suo insediamento, quando nel 1973 invia a tutti i parroci un questionario al fine di conoscere la situazione delle parrocchie e della Chiesa Locale per la visita pastorale, sulla base di principi e direttive del Concilio Vaticano II e quando elabora schede e sussidi, inviandoli a tutte le parrocchie in occasione del Sinodo Diocesano nell’anno pastorale ‘85/’86. A ciò nel tempo si sono aggiunte: le iniziative e le conferenze territoriali sulla famiglia nelle cinque Vicarie dell’Arcidiocesi di Monsignor Vincenzo D’addario che promosse anche il Convegno Ecclesiale Diocesano “La Parrocchia: Casa e Scuola della Comunione” – Comunicare il Vangelo in un Mondo che cambia – l’11-12 settembre 2002, la ricerca socio-religiosa di Monsignor Domenico Umberto D’ambrosio su “Il Nostro Giorno fatto dal Signore” ed il relativo Convegno Ecclesiale Diocesano del 16-18 maggio 2005, le iniziative del Centro per la Famiglia “Nazareth” e la Casa della Carità, le tante pubblicazioni della Caritas Diocesana sulle situazioni problematiche delle famiglie nell’area garganica, le riflessioni ed indicazioni di Monsignor Michele Castoro nelle sue omelie, nei documenti elaborati e nelle iniziative attuate dove traspare una particolare sensibilità ed attenzione alla vita personale, familiare e sociale nei paesi dell’Arcidiocesi.

Ancor più specifiche, forse, sono le tante opere promosse e realizzate dalla Caritas Diocesana e dalle parrocchie, che nel tempo si sono radicate profondamente non solo nella chiesa ma anche nella società civile. Attività ed esperienze di formazione, di riflessione collegiale e lavori di gruppo per affrontare le difficoltà relazionali delle e nelle famiglie, le azioni costanti di solidarietà materiale, morale e spirituale verso le famiglie fragili che sono diventate nel tempo strutture, centri di ascolto, poli di sostegno sistematico alle esigenze delle persone e delle famiglie in difficoltà, di qualsiasi fede, cultura, razza, condizione sessuale.

Certo le sfide per, nella e sulla famiglia sono inedite, completamente nuove soprattutto nella visione e prospettiva culturale-antropologica, in qualche modo al di fuori ed a volte contro la tradizione e predicazione della stessa chiesa Cattolica; tuttavia il patrimonio di conoscenze, esperienze, strumenti e risorse, sensibilità accumulate nell’Arcidiocesi, sostenuto dalla spirito del Vangelo, sono una base solida di partenza per affrontare con fiducia, speranza, apertura ed accoglienza tali “sfide inedite”. Patrimoni simili sono presenti nelle altre Chiese Locali della capitanata.

“COMUNIONE” DELLE CHIESE LOCALI DELLA CAPITANATA PER DARE PIÙ FORZA ALLA SOCIETÀ CIVILE

È fondamentale che tutti questi patrimoni vengano ripresi, valorizzati, diffusi, assimilati, ridiscussi collettivamente e pubblicamente attualizzati, dentro e fuori la Chiesa, attraverso anche attività di formazione e approfondimento, a piccoli gruppi ed in modo più generale. Sarebbe utile, inoltre, che i documenti elaborati dalle Chiese Locali ed inviati in preparazione della prossima Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi vengano resi pubblici ed assimilati dal e nel territorio, anche attraverso un inedito Convegno provinciale delle Diocesi della Capitanata. C’è da testimoniare e da promuovere “comunione” a tutti i livelli anche nelle e tra le diverse Chiese Locali della Capitanata per avere più forza nell’affrontare le “sfide inedite” sulla famiglia così come si presentano nella loro generalità e specificità anche nel nostro territorio, per dare speranze ed accoglienza a tutti, anche e soprattutto a quelle persone che oggi sono emarginate a causa di loro orientamenti personali e situazioni oggettive e contestuali. Ciò può dare più dinamismo, intraprendenza, innovazione, uguaglianza sociale e qualità di vita nelle nostre città.

Silvio Cavicchia

Sociologo e Ricercatore Sociale del Centro Studi e Ricerche “Eutopia”

silviocavicchia@libero.it

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