La nuova I.U.C, con al suo interno IMU, TARI, TASI: sono questi gli acronimi che toglieranno il sonno ai contribuenti manfredoniani, che da ottobre a dicembre dovranno barcamenarsi tra le scadenze per il pagamento delle varie imposte comunali. La novità dell’anno 2014 è l’Imposta Unica Comunale, più semplicemente I.U.C. Introdotta con la Legge di Stabilità 2014 ingloba tasse sulla casa, la vecchia IMU, e sui rifiuti solidi urbani, le ex Tarsu e Tares. Tre dunque i tributi in questione: la Tasi, ovvero Tassa servizi indivisibili, a carico del proprietario e dell’utilizzatore; la Tari, la tassa sui rifiuti urbani, a carico di chi occupa l’immobile; e l’Imu dovuta dal possessore di immobili, esclusa l’abitazione principale. Per il 2014, con l’introduzione della Tasi, l’aliquota dell’Imu sugli altri fabbricati è stata abbassata all’8,7 per mille, questo perché per legge la somma dell’aliquota della Tasi e dell’Imu non deve superare il 10.60‰. In più, nell’assolvimento della tassa partecipa anche l’occupante dell’unità immobiliare. Quest’ultimo dovrà partecipare per il 10 per cento dell’ammontare complessivo, con il restante 90 a carico del titolare del diritto reale sull’immobile. Poiché la base imponibile dell’Imu e della Tasi è la stessa, se prima il proprietario di un immobile locato sosteneva il 100 % dell’Imu con aliquota del 10.6‰, ora ciò che cambia è la diversa ripartizione del carico fiscale: al proprietario spetterà l’ 8,7‰ (IMU) più il 90% dell’1.9‰ (TASI). Di conseguenza in presenza di un inquilino l’aliquota finale che complessivamente il proprietario pagherà sarà inferiore a 10.60‰. Per importi inferiori a 12 euro l’imposta non si paga. Oltre a quelle stabilite per legge, le altre agevolazioni riguardano le unità immobiliari la cui rendita catastale non eccede i 500 euro, concesse in comodato gratuito a familiari in linea diretta entro il primo grado, che vengono assimilate all’abitazione principale. Un’altra riduzione, 7,7 invece che 8,7, è stata concesso per quegli immobili classificati come C1, C3 e D1, nei quali i proprietari svolgono attività artigianali o commerciali. Per la TASI, ovvero la tassa sui servizi indivisibili (pubblica illuminazione, sicurezza, verde pubblico, protezione civile, servizi cimiteriali, tutela ambientale), è stata applicata un’aliquota del 1,9 per mille, inferiore rispetto alla massima governativa del 3,3 per mille, o della media nazionale attestata al 2,46 per mille. Nel contempo, a Manfredonia, sull’abitazione principale non è prevista nessuna detrazioneo esenzione, e nemmeno una progressività basata sul reddito familiare, arrecando uno svantaggio alle alle famiglie numerose che prima con l’Imu godevano di 200 euro di detrazione più 50 euro per ogni figlio a carico con età inferiore a 26. Il gettito della TASI a Manfredonia coprirà (in caso di completo assolvimento dei contribuenti) l’83 per cento dei costi dei servizi indivisibili ammontanti a 5 milioni e 800 mila euro. Sulla TARI, la tassa sui rifiuti, nessuna sostanziale variazione, con criteri pressoché uguali a quelli della Tares 2013. L’unica novità prevede di non conteggiare nella composizione del nucleo familiare i soggetti che per motivi di lavoro o di studio sono domiciliati in un altro comune italiano o all’estero. In questo caso il gettito complessivo, nel caso di integrale copertura dei costi del servizio, è quantificato in quasi 9 milioni di euro. Per quanto riguarda le scadenze sono fissate secondo il seguente calendario: Tari (l’acconto aveva scadenza aprile) 31/10 prima rata, 28/11 seconda rata; 31/12 terza; Imu, 16/12 saldo; Tasi 16/10 acconto, 16/12 saldo. Una giungla quindi di aliquote, tariffe e scadenze in un esercizio di equilibrismo sempre al limite, sospeso tra le necessità di un bilancio comunale che nell’ultimo triennio ha subito un taglio di trasferimenti statali del 60 per cento, ed una pressione fiscale che pesa in maniera considerevole su bilanci familiari già in sofferenza. Un vortice poco virtuoso, del quale però si conoscono le parti lese, ma si fa sempre fatica a trovare quelle avvantaggiate.
Graziano Sciannandrone
Vergogna,vergogna,vergogna….non possiamo più vivere e nessuno fà niente,ancora vergogna,a Manfredonia non è rimasto più niente,vivono bene solo medici,avvocati,amministratori e dipendenti comunali,dipendenti statali e di banche….vergogna,il popolo umile muore di fame nella più completa indifferenza delle istituzioni,si faranno vivi solo a marzo prima delle elezioni,con le solite promesse del c….
Una domanda in tutto questo ginepraio di tasse e scadenze: Arriveranno i bollettini precompilati a casa ?.
Se si sì di quali imposte ?
Il comune, eventualmente non provvede alla precompilazione, ha messo in atto un calcolatore di quanto si deve pagare ?
Spero che si provveda a rendere facile tali adempimenti, non vorrei che lo stato ci manda a casa il 730 precompilato e poi dobbiamo fare i “conti col comune”, che a quanto si dice (?) è l’ente più vicino al cittadino !!!!