I governi degli ultimi vent’anni in Italia sono stati colpiti dalla sindrome del complotto. Per scongiurare un possibile complotto nei suoi confronti, Renzi, nel suo viaggio in America, ha voluto al suo fianco due di quelli che sosteneva di voler rottamare: un pidduista e un pagnottista.
Ciononostante, al ritorno in Italia, Renzi manifesta la stessa sindrome. Infatti, durante lavisita al Consolato italiano di New York, Renzi, a domande sull’abolizione dell’art. 18, ha dichiarato: “Per rifare l’Italia siamo pronti, se servirà, a condurre battaglie in Parlamento e a sfidare i poteri forti …” Quindi i poteri forti in Italia non sono i suoi veri ed unici interlocutori, la P2, la P3, la massoneria, le banche, i bancarotteri, i falsificatori di bilancio e tutto l’entourage dei privilegiati, ma quei lavoratori che godono di un sacrosanto diritto: il reintegro se licenziati senza una giusta causa.
E’ giusto considerare l’esistenza di una disparità tra i lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti e gli altri. E’ altrettanto giusto pensare a formule di tutele per i lavoratori di aziende con meno di 15 addetti. Renzi invece, entrato nelle grazie dei non rottamati, confonde il diritto per privilegio e, con i graziati dalla rottamazione, decide di abrogare i diritti dei lavoratori piuttosto che estendere tutele per gli altri e agire sul taglio dei privilegi suoi e dei suoi compari. Lo dimostra il fatto che tutto il suo impegno politico si concentra sullo statuto dei lavoratori, sulla riforma della giustizia, sulle intercettazioni, sulla riforma elettorale per riempire il senato di nominati così come ha fatto per le Province e così via. Quindi i privilegi, quelli milionari, non si toccano. Guai a toccare il conflitto d’interessi, il falso in bilancio, il sistema delle corruttele, delle tangenti, della fuga di capitali all’estero, dei capitali scudati, dei finti fallimenti e così via.
Renzi, piuttosto che tagliaregli opulenti privilegi di amici e compari, consente l’ulteriore alleggerimento delle buste paga dei lavoratori e ulteriori tasse per le aziende. Questo è quanto sta succedendo da settembre 2014. Un balzello, della riforma Fornero, definito contributo di solidarietà che stanno pagando i lavoratori non coperti dalla cig (nelle imprese con oltre 15 dipendenti). Il contributo è dello 0,50% sulla retribuzione (1/3 a carico del lavoratore e 2/3 a carico delle imprese) e sulla busta paga di settembre vengono tolti gli arretrati da gennaio 2014.
Il governo Monti l’ha istituito e il governo Renzi lo applica. Piuttosto che ridurre le tasse, per le imprese e i lavoratori, le aumentano.
Il viaggio in Americani si conclude non prima di aver incontrato l’amico Marchionne che lo incoraggia ad andare avanti con qualche suggerimento: Matteo vai avanti con l’abrogazione dell’art. 18 e non temere i sindacati. I loro capi sono gestiti dai partiti per cui diventa facile creare dicotomie con promesse a qualcuno di loro. Inoltre continua con l’operazione Mare Nostrum che porta in Italia milioni di disperati. Quelli si accontentano di un tozzo di pane, non creano problemi, lavorano anche 18 ore al giorno e non reclamano tutele. Lavorano anche in nero, in cambio di pochissimi euro. Vai avanti Matteo con i tuoi slogan e con le tue continue apparizioni nelle televisioni. Non temere lo sciopero generale, tanto le nuove generazioni sono state abbondantemente sobillate e addomesticate. Matteo torna in Italia, ti garantisco che sei protetto da amici e compari.
Renzi tornato in Italia e colpito dalla sindrome del complotto non trova più i 20 miliardi che aveva lasciato custoditi. Qualcuno li ha presi e sta complottando contro di Lui che sosteneva di non gravare i cittadini di ulteriori tassazioni.
Chi li ha presi? I POTERI FORTI!!!
Pino Delle Noci
parola di vecchio sindacalista pentito?
Certo l’articolo 18 è servito anche a reintegrare quelli che alla Malpensa rubavano nei bagagli dei viaggiatori