Si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 24 settembre presso l’Aula Consiliare di Palazzo San Domenico il tavolo tecnico convocato dall’assessore Matteo Clemente per discutere sul recupero del centro storico di Manfredonia.
Grazie alla presenza, tra gli altri, degli architetti Antonello D’Ardes e Roberto Russo e al professore Leonardo Rignanese sono stati illustrati i lavori e gli studi riguardanti il centro storico e tutte le sue strutture architettoniche.
Da sempre il centro storico – ha illustrato il professor Clemente- rappresenta il vero cuore di una città, il posto in cui si concentrano le varie attività commerciali, si svolgono gli eventi culturali e sociali più importanti, dove si concentrano i simboli storici e architettonici che meglio rappresentano l’identità cittadina.
Ecco perché risulta indispensabile attuare un piano di aggiornamento e risistemazione del centro storico e delle sue strutture, reso possibile anche attraverso lo studio delle carte antiche e delle prime mappe catastali di fine ‘800. Il tutto ovviamente è stato integrato da rilievi e dall’elaborazione di carte più recenti che hanno permesso di ridisegnare l’assetto cittadino trasformato dall’uomo e dal corso degli eventi.
Lo studio delle strutture e degli edifici della città ha avuto come finalità principale l’elaborazione di un quadro conoscitivo del centro storico concentrandosi principalmente su due livelli di lettura: il rilievo delle facciate e l’organismo urbano.
L’architetto Antonello D’Ardes ha così spiegato la lettura dell’organismo urbano nel quale sono evidenziati vari aspetti: la struttura urbana, la stratificazione tipologica, i materiali che caratterizzano il tessuto edilizio.
Dall’analisi storica deriva la stima del patrimonio anch’esso suddiviso per classi; appare evidente come determinati edifici o monumenti meritino maggiore attenzione rispetto ad altri.
Il processo di cambiamento urbanistico ha così inevitabilmente portato alla perdita di numerose strutture, in primis parte delle antiche mura, modificate dal tempo e dal nuovo assetto cittadino.
Ecco perché risulta indispensabile fare in modo che elementi antichi e moderni non si sovrappongano in maniera invasiva, facendo venir meno quella continuità e quell’ordine strutturale così importante per la città.
Troppo spesso, infatti, elementi moderni disposti senza troppo criterio non rendono giustizia alle bellezze del luogo.
Se si considera che Manfredonia può inoltre disporre di una struttura del centro storico regolare, caratteristica alquanto rara e preziosa, si capisce quanto importante sia il patrimonio storico locale da preservare.
Un’elaborata schedatura del cospicuo patrimonio edilizio ha permesso di produrre un vero e proprio abaco degli elementi architettonici, dove i singoli tipi sono stati definiti e descritti in maniera completa.
Questa catalogazione dei beni ha permesso, inoltre, di individuare gli aspetti maggiormente a rischio del tessuto urbano: oltre a cercare di ottenere un’armoniosa omogeneità degli edifici è indispensabile adattarsi alle moderne regole antisismiche. Anche in questo caso ovviamente il lavoro di aggiornamento risulta particolarmente difficile, in quanto i beni in questione hanno un valore considerevole e bisogna cercare di non snaturare l’ambiente circostante.
Insomma il mantenimento e la risistemazione del centro storico è un processo che comporta il contributo di tutti, dalle istituzioni al singolo cittadino, che deve mostrare interesse e amore comune per lasciare in eredità quanto di bello la storia e la cultura locale ci ha lasciato.
Antonio Gatta
Pero’, dovrebbero fare le amministrative una vota all anno affinche’ i caproni facciano atti amministrativi concreti di pubblico interesse, i nostri caproni stanno facendo tutto cio per buttare fumo negli occhi degli elettori, bravi i caproni.
Sempre le stesse parole…. ora facciamo i fatti.