Giovedì 21 Novembre 2024

Assalto furgone portavalori a San Nicandro, in manette un 46enne di Mattinata

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno arrestato Pio Francesco Gentile, 46enne di Mattinata, gravemente indiziato dei reati in concorso di tentata rapina, porto e detenzione illegale di armi e ricettazione. I fatti risalgono alla mattina del 2 settembre 2011 quando un furgone portavalori dell’istituto di vigilanza NP Service, con all’interno tre guardie giurate, mentre percorreva la SP 41 bis in direzione San Nicandro Garganico, è stato assalito – all’altezza del km 4 – a colpi di kalashnikov da dieci persone.

L’assalto è stato sventato grazie all’intervento di una pattuglia dei Carabinieri, i militari sono stati coinvolti quindi in un conflitto a fuoco con i malviventi e li hanno costretti alla fuga a bordo di tre mezzi. Le indagini condotte dai Carabinieri, senza soluzione di continuità, hanno fatto emergere importanti elementi investigativi circa il coinvolgimento di Gentile nell’attentato a danno del portavalori e hanno permesso all’Autorità Giudiziaria l’emissione del provvedimento restrittivo. Le dichiarazioni rese dalle guardie giurate hanno permesso la ricostruzione dell’assalto. Sembrerebbe, infatti, lungo il tragitto verso San Nicandro Garganico, dopo una curva, il portavalori si ha visto una grossa betoniera procedere verso di loro al centro della strada. Manovra che ha insospettito le guardie giurate: il conducente del furgone portavalori ha tentato perciò di allontanarsi in retromarcia, ma cinque o sei uomini, usciti dal mezzo, hanno lanciato contro il furgone una scarica di colpi.

Il furgone si è ritrovato in brevissimo tempo bloccato dalla betoniera e da un’Audi A4 che bloccava la retromarcia del portavalori. Le tre guardie giurate sono state costrette dai rapinatori a lasciare il mezzo, a sdraiarsi per terra e a consegnare le armi in dotazione, il munizionamento ed i giubbotti antiproiettile. I rapinatori hanno quindi iniziato con una fiamma ossidrica a tagliare le lamiere del furgone, quando sono giunti sul posto i Carabinieri iniziando così il conflitto a fuoco.
Dalla ricostruzione è emerso anche che i rapinatori avevano costretto anche gli automobilisti a consegnarli le chiavi delle loro  autovetture per bloccare il traffico. La ricostruzione della vicenda ha consentito, quindi, di ipotizzare la presenza di tre gruppi di uomini armati: due tesi a bloccare l’andamento dei mezzi sulle due direzioni di marcia; il terzo interessato a bloccare il furgone blindato.
I Carabinieri hanno rinvenuto sulla pavimentazione stradale 16 bossoli di cartuccia cal. 7,62 esplosi dai kalashnikov, 2 cartucce inesplose di fucile cal.12 a pallettoni e 5 bossoli di cartuccia cal.9.
Due giorni dopo, in località ‘Spina Pulci’ di San Nicandro Garganico, i militari hanno notato, nascoste tra la vegetazione le tre autovetture, una Fiat Stilo e due Audi A4, tutte provento di furto che, sulla base delle testimonianze dei presenti all’agguato, non vi era dubbio fossero quelle utilizzate dai rapinatori per la fuga. Le guardie giurate avevano dichiarato inoltre che i malviventi indossavano dei guanti in lattice di colore blu.

Sui mezzi i Carabinieri hanno effettuato accertamenti tecnici e rilievi finalizzati ad individuare profili genetici sul materiale sequestrato all’interno e poiché la dinamica della vicenda presentava similitudini con analoghi episodi avvenuti in passato, le indagini si sono così indirizzate verso alcuni personaggi tra i quali Gentile.
Gentile è stato sottoposto a prelievo di materiale genetico: l’intuizione investigativa è risultata corretta. Dal prelievo del tampone salivare, infatti, è risultata la piena sovrapponibilità tra il profilo genetico di Pio Francesco Gentile ed il profilo genetico ottenuto da un paio di guanti in gomma di colore blu, rinvenuto e repertato all’interno di una delle due AUDI A4 trovata due giorni dopo non lontano dal luogo dell’agguato.

L’uomo è stato condotto in carcere a Foggia.

Articolo presente in:
Capitanata · Cronaca · News

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