A distanza di un anno dalla conclusione della trattativa con l’amministrazione di Vicenza per ottenere i reperti della Collezione Rizzon, il sindaco Angelo Riccardi, lo scorso 10 settembre, ha riconsegnato alla città quanto gli era stato sottratto negli anni ’30. E, in effetti, questi spettacolari reperti, d’ora in poi in esposizione nella suggestiva Cappella della Maddalena presso Palazzo San Domenico, dietro alla loro storia millenaria ne nascondono una più recente che li ha portati in giro per l’Italia prima di tornare nella nostra città. Qui saranno custodite, insieme all’acquerello del XVIII sec.di Claude Louis Châtelet “View of Manfredonia in Puglia”, in quella che Billa Consiglio ha definito “la casa comunale, la casa di una comunità” ovvero il luogo più adatto dove conservare le cose più preziose che appartengono alla collettività. La stessa Consiglio, in qualità di Presidente di Promodaunia, è stata promotrice del finanziamento per allestire la mostra e stamparne il catalogo. L’esigenza di costruire una nuova strada per raggiungere più agevolmente le città vicine hanno portato, negli anni ’30 a scavare su quella che un tempo era la ricca e fastosa Antica Siponto, completamente distrutta dal maremoto e terremoto del 1255. Gli scavi, naturalmente, non furono effettuati da gente qualificata al riconoscimento e allo studio di quanto era, ed è ancora in gran parte, sepolto in quei luoghi, ma da semplici operai che, quasi trovavano intralcio in quel vasellame, e chissà quanto altro ancora, che veniva fuori scavando. Il geom. Paolo Rizzon, sicuramente un amante e appassionato di storia, pensò bene di raccogliere quanto ritrovato e portarlo con sé nella sua città d’origine, Vicenza. I reperti restarono “custoditi” in casa Rizzon fino al 2008 quando una perquisizione della Guardia di Finanza in casa del nipote di Rizzon, erede di cotanto patrimonio, rinvenne ben 176 reperti di cui solo 77 regolarmente denunciati alla Soprintendenza. La provincia di Vicenza acquistò i reperti denunciati, mentre gli altri vennero sequestrati dalla Finanza. I reperti acquistati vennero restaurati ed esposti a Vicenza nel maggio 2011. L’avv. Paolo De Meo, manfredoniano emigrato a Vicenza, vista la mostra, segnala la presenza di questi reperti di origine sipontina al nostro sindaco, che immediatamente si attiva per recuperare questo patrimonio storico alla città. La provincia di Vicenza accoglie positivamente la proposta di acquisto di Riccardi, e il 10 settembre del 2013 la “cosiddetta” collezione Rizzon rientra in possesso della città di Manfredonia. Il Sindaco Riccardi appariva emozionato nel ripercorrere le tappe di questa coinvolgente vicenda, e tutta la città, ne siamo certi, gli è grata per aver riportato a casa un pezzetto di storia a tutti ignoto. È vero, come ha affermato il soprintendente per i beni archeologici della Puglia, Luigi La Rocca, che non potremo mai sapere di più su questi reperti, visto che non si è potuto studiare il luogo, la posizione e il contesto in cui furono ritrovati, ma dalle preziose fattezze di ognuno dei pezzi esposti, sappiamo di certo che essi sono il segno di una civiltà avanzata, amante del bello e della raffinatezza. Un tassello in più da aggiungere agli innumerevoli “gioielli” che la nostra terra già custodisce, nella cornice di un mare cristallino e favolosi scenari naturalistici.
Mariantonietta Di Sabato
(Foto Antonio Capaiuolo)
Semplicemente stupendo! Aspettavo da tanto questo momento, felice di fare da sempre riproduzioni di ceramica della ” Daunia Antica”, ancora ne riprodurro’ per il piacere di lavorare l’argilla e rivalutarne il territorio che amo da sempre e per sempre….. gioiosa di volare e sognare di far conoscere anche oltreoceano le nostre origini. Mercie Manfredony. Angela Q.