Con Delibera di Giunta, intitolata alla dottoressa Chiara Troiso (1940-2003), Pediatra e Neuropscichiatra infantile, “distintasi nel campo della riabilitazione e della riabilitazione psicomotoria e integrazione sociale dei minori diversamente abili”, un’area urbana compresa in senso orario tra il Piazzale Caduti del Lavoro (a nord), l’ingresso del Pronto Soccorso ospedaliero (a est), via Trento e Via Stella a sud e edificio privato (a ovest)
Con nota del 27/03/2012 era pervenuta al Comune, firmata da alcune centinaia di concittadini una richiesta di intitolare alla dottoressa un’area urbana. Nella delibera le motivazioni dell’intitolazione:
“La vastità e la solidità dei suoi studi ne hanno fatto, fin dagli anni settanta, una pioniera e un punto di riferimento qualificato nel campo della riabilitazione e della neuropsichiatria infantile. Il suo lavoro e la sua dedizione ai minori diversamente abili meritano il riconoscimento e l’apprezzamento di tutti quelli che l’hanno conosciuta e frequentata. Ne è testimonianza la quantità di firme ( più di duemila ) apposte alla richiesta di non dimenticarla. Grazie a lei è stata scritta la prima pagina della storia dell’integrazione scolastica dei soggetti disabili a Manfredonia”.
In foto la dott.ssa Chiara Troiso all’udienza del Papa con i disabili, Roma 1986
Graziano Sciannandrone
E’ un’ottima iniziativa, che onora la stimata professionista e le da un meritato risalto nel contesto cittadino. Mi permetto di segnalare che nel corso del secondo conflitto mondiale c’è stato un caso molto simile a quello del famoso film ‘Salvate il soldato Ryan’. I tre fratelli Cafiero di Manfredonia, tutti arruolati nella Regia Marina e impegnati nei diversi teatri operativi del Mediterraneo, corsero il rischio di morire tutti. Due di loro perirono in combattimento, uno a bordo dell’incrociatore Zara nella famosa e sfortunata battaglia di Capo Matapan e un altro, ferito nelle acque libiche, morì poco dopo. Il terzo si salvò in quanto era comandato nella base della Maddalena in Sardegna e non era al momento imbarcato. Credo che anche questi concittadini meritino adeguati riconoscimenti, anche se con molto ritardo.
Chiara Troiso ha portato via un mondo che per me come per altri è stato unico, da cui nessuna memoria, anche se la custodiamo per sempre, potrà mai salvarlo; ma potremo trattenere in noi la sua simpatia, la sua generosità, l’amore per il suo impegno totale e insostituibile. Una persona importante per la mia vita.