Giovedì 14 Novembre 2024

Cosa c’è dopo?

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La riflessione di oggi viene suggerita da una nostra giovanissima concittadina. Purtroppo, la nostra amica scrive di aver avuto il lutto di un amico e che la cosa l’ha lasciata ovviamente turbata. Questa perdita ha scatenato in lei tante domande e perplessità sulla vita, sulla morte. Chiede la mia opinione su cosa c’è “dopo”. Ho pensato a lungo se affrontare o meno nella rubrica questo argomento di per sé molto complesso. Se rispondere a questa difficilissima domanda. Certo è che il nulla assoluto dopo la morte è difficile da concepire e da accettare: se il corpo si decompone che ne sarà dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, di ciò che chiamiamo anima? Rifiutiamo per istinto la “non esistenza”. Del resto, in tutte le religioni si fa riferimento al “dopo”: che sia il Paradiso, la reincarnazione o come nell’islam  la sopravvivenza dello spirito. Anche il cinema, da “La notte dei morti viventi” del 1968 ai titoli più recenti, ha creato figure che a mio avviso si pongono a cavallo tra la vita e la morte e che bene rappresentano la nostra “inconcepibilità del nulla assoluto post-mortem”. Lo zombie. Rappresentato da un corpo in decomposizione, nello zombie si intravede un’immagine demoniaca del concetto cristiano di resurrezione. Lo zombie sorgendo dalla tomba si ciba dei corpi dei vivi nel tentativo di procurarsi la loro anima. Lo zombie quindi è un morto vivente senz’anima. Un personaggio che in qualche modo ci affascina perché aiuta a gestire le nostre paure ancestrali, in primis quella della morte, così come accade ai bambini quando ascoltano le favole del lupo cattivo o dell’orco. La sovraesposizione della morte è finalizzata alla sua esorcizzazione. Si aggira il tema della propria morte, di cui risulta difficile parlare ma che è presente nella nostra quotidianità e nella nostra prospettiva in quanto inevitabile. Possiamo lecitamente affermare che il mondo di oggi abbonda di morti viventi senz’anima. Anima annientata dalle droghe o dai vizi che ci rendono schiavi e che abbattono la spiritualità. Anime uccise dalla violenza e dalla sopraffazione nelle famiglie, al lavoro e nelle scuole dai nostri stessi simili. In conclusione, penso che a nessuno di noi è dato sapere con certezza scientifica “cosa c’è dopo”. Facciamo già troppa fatica a capire cosa siamo diventati “prima”.

Roberto Talamo

Articolo presente in:
Caro sociologo ti scrivo · News
  • Esule rumen esule addi ca ste!

    Nicola 07/09/2014 20:26 Rispondi
  • Si…come no…la Bibbia. .

    brillo 07/09/2014 16:57 Rispondi
  • certo, dopo aver letto la risposta del sociologo alla povera lettrice, a cui sono vicino per la perdita dell’amico, e di seguito il sondaggio, dello stesso professionista ,credo, mi chiedo cosa stia succedendo a Manfredonia mia povera città natale, altro che alluvione

    esuledoniano 07/09/2014 16:30 Rispondi
    • Sig. “esuledoniano”,
      il suo sembra essere più un attacco gratuito diretto alla persona invece che un commento o un’opinione sul tema trattato. La lettrice ha chiesto un’opinione e le opinioni, condivisibili o meno rispetto ai propri valori o al proprio pensiero, vanno rispettate in quanto tali.
      Anche sul sondaggio, non è ben chiaro il motivo del suo disappunto visto che si tratta di semplici domande poste ai nostri lettori che esprimono liberamente il loro voto. A volte le domande trattano temi più “impegnati” altre volte meno. Crediamo sia giusto così.
      Comunque la si pensi, nella sua “povera città natale” c’è gente che, in ogni caso, ci mette la faccia ed il proprio nome in quello che fa e non spara a zero nascondendosi dietro un nome di fantasia.

      Roberto 07/09/2014 19:46 Rispondi
  • prima di ascoltare tanti sociologhi perchè non leggete un pò la bibbia? troverete tutte le risposte

    gionni 07/09/2014 13:46 Rispondi
  • In effetti oggi si muore con l’anima prima ancora che col corpo

    fino 07/09/2014 10:34 Rispondi

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