“Noi abbiamo già dato ai sindaci l’autorizzazione a procedere con delibere di somma urgenza per gli interventi immediati con la garanzia politica che la Regione si farà carico delle risorse necessarie. Domani avremo la prima relazione dell’Autorità di bacino. Ci predisponiamo a consegnare il dossier a Palazzo Chigi e a fare il nostro dovere, chiedere cioè lo stato di emergenza complessivamente per la zona del Gargano e chiedere lo stato di calamità naturale per i danni inferti all’agricoltura”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro svoltosi questo pomeriggio presso la Prefettura di Foggia con il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, l’assessore alla protezione civile Guglielmo Minervini e i 14 sindaci dei comuni del Gargano colpiti dalla violenta alluvione dei giorni scorsi.
“Vorrei sottolineare un elemento nuovo – ha aggiunto Vendola – e cioè che tutta la classe dirigente, tutti i sindaci, la Regione da parecchio tempo, ha condiviso la necessità di andare a colpire la radice dei fenomeni che ci espongono alla drammatica possibilità che eventi estremi portino rovina e morte. Noi abbiamo bisogno di intervenire ulteriormente sul dissesto idrogeologico”.
Il Presidente Vendola ha ricordato che “la Regione Puglia ha impegnato tutte le risorse a disposizione, 175 milioni di euro, per lottare contro il dissesto idrogeologico. Dal bilancio vivo della Regione, abbiamo stanziato 10 milioni in più per chiedere ai consorzi di bonifica un’opera straordinaria e supplementare di pulizia dei canaloni”.
“Io credo che oggi dobbiamo avere il coraggio di dire al Gargano, alla Puglia, e speriamo di poterlo dire all’Italia, che si volta pagina, che la natura non è una preda per le stagioni di caccia. La natura va rispettata, a cominciare da strumenti di regolazione del territorio, dell’urbanizzazione del territorio che non facciano precipitare sulle spalle di comunità molto fragili, un peso insopportabile”.
“Oggi – ha concluso Vendola – abbiamo visto sul Gargano una integrazione eccellente tra strutture istituzionalmente preposte ai soccorsi e i volontari. Non c’è alcun dubbio. Questa macchina ha consentito di salvare molte vite umane”.