A memoria dei manfredoniani più anziani una cosa del genere non era mai accaduta. Il cielo cupo di domenica 31 agosto alle 18,00 non lasciava presagire niente di buono. Le previsioni, infatti, avevano annunciato pioggia, ma nel momento in cui il quadro della Madonna di Siponto usciva dalla Cattedrale, nella commozione generale e tra gli applausi dei tanti fedeli accorsi ad assistere a questo evento, il sole aveva ripreso a splendere.
Tuttavia, lungo il lento tragitto che caratterizza il primo tratto della processione, per dare la possibilità ai partecipanti di incolonnarsi, il quadro, e tutti coloro che ormai erano in posizione per avviarsi, è stato investito da uno scrosciante acquazzone che in pieno sole ha colto di sorpresa tutti. In pochi erano muniti di ombrello, e tra questi non c’erano i prelati e i politici. Pochi attimi e il quadro tanto venerato della Madonna di Siponto si è ritrovato solo sotto la pioggia insistente.
Incuranti dell’acqua, che veniva giù a secchiate, i portatori sono rimasti accanto alla Madonna che ogni anno portano in processione, tirando il pesante carro, dimostrando così una fede e un legame nei confronti della nostra Patrona pari a pochi. Accanto a loro gli scouts, che ogni annno svolgono un importante servizio d’ordine. Tutti sono andati a cercare riparo dalla pioggia, loro no.
Il quadro è stato prontamente coperto con un telo di plastica e, nonostante la copertura, la Madonna sembrava guardare benevola i suoi figli che attendevano pazienti di accompagnarla in processione. Per fortuna l’acquazzone è durato poco, lasciando spazio ad un suggestivo doppio arcobaleno, quasi un buon augurio per la processione che stava partendo. Le file si sono ricomposte, chi si era rifugiato in chiesa ne è uscito, e tutto è ripartito come se nulla fosse accaduto… tranne per gli abiti bagnati.
Come ogni anno la partecipazione alla processione è stata straordinaria. Le lunghe file di fedeli si sono dipanate su tutte le strade della città dove è passata la Madonna. Al raduno in Piazza Papa Giovanni XXIII tutti hanno aspettato pazientemente l’arrivo del Sacro Tavolo e il tanto atteso discorso dell’Arcivescovo Mons. Michele Castoro.
L’esortazione a una ricca vita interiore, fatta di “chiari e validi riferimenti morali”, un richiamo alle regole, alla disciplina, alla legalità, senza le quali non si può vivere in una società, l’elogio per la nostra “meravigliosa” città, dai grandi potenziali umani e logistici, una spinta alle istituzioni a fare il proprio dovere, sono stati i temi affrontati da Mons. Castoro.
Argomenti che hanno toccato ogni aspetto e ogni singola situazione delle tante e complicate che preoccupano i nostri cittadini. Tutti hanno sentito su di sé la mano paterna e confortante del nostro Pastore. Un discorso semplice, ma assolutamente efficace, che ha toccato profondamente i cuori di tutti i manfredoniani che lo hanno accolto commossi, rispondendo con calorosissimi applausi.
Mariantonietta Di Sabato