Elvira Virgilio, 72 anni, Componente del Comitato Festa Patronale da 18 anni
“I miei ricordi inerenti la festa patronale sono tanti, ma il primo ricordo di bambina è quando si andava a prendere il quadro della Madonna a Siponto, per la novena. Era un momento suggestivo. Per me era come se da lì cominciasse la festa. Con mia madre e mia nonna andavamo a piedi a Siponto. Ma quello che è rimasto scolpito nella mia mente sono le tante donne che, scalze, andavano a “prendere la Madonna”. La devozione era tanta, e a noi veniva trasmessa fin da bambini. I nostri genitori ci inculcavano il sentimento, la devozione e l’amore per la Vergine di Siponto. Si “prendeva” il quadro della Madonna e in processione, accompagnata da quei canti così belli che ancora risuonano nella mia mente, si arrivava in Cattedrale dove cominciava la Novena alla Madonna di Siponto. La festa della Madonna era un momento che emozionava tutti, il nostro sguardo era sempre fisso sull’icona della Madonna. Oggi tutto è cambiato. Non si va più a prendere la Madonna a Siponto, è qui in casa in Cattedrale, ed è anche bello così. Anche perché la Madonna non può più essere trasportata. Però sarebbe bello ripristinare questa tradizione, collegare il passato al presente. Il momento più emozionante è sempre quello dell’uscita del quadro dalla Cattedrale, le lacrime vengono fuori spontaneamente, non solo a me, ma a tanti. Il quadro della Madonna ha gli occhi che ti guardano da destra da sinistra, avanti, e questo ti tocca dentro e non puoi fare a meno di commuoverti. Quando la Madonna esce dalla Cattedrale tutti le chiedono qualcosa, perché gli occhi della Madonna guardano tutti. Faccio parte dell’organizzazione della Festa patronale da diciotto anni, e un anno andammo al Comune a cercare i nomi dei nostri emigranti in Canada. Gli mandammo delle lettere in cui scrivemmo: “La Festa è di tutti”, ne furono entusiasti, perché risposero mandandoci i dollari con la richiesta di pregare Maria, la Madonna di Siponto, di accendere un cero per loro che si trovavano così lontani fisicamente, ma sempre vicini con il cuore alla Madonna Sipontina. Questa cosa ci commosse tanto, il pensiero di tanti concittadini che vivono fuori eppure pensano sempre alla nostra Vergine Maria di Siponto”.