Forse non tutti ricordano cosa succedeva vent’anni fa nella giornata di oggi, 25 agosto, ma se io provassi a dire “tromba d’aria” tutti in un lampo ricorderebbero precisamente dove si trovavano e cosa stavano facendo in questa giornata, vent’anni fa.
La giornata era cominciata come cominciano tante giornate d’agosto qui da noi, un caldo afoso e un’umidità terribile, una di quelle giornate che si possono passare solo in spiaggia immersi nel fresco del mare.
Verso le 12,30 qualcosa è cambiato, l’aria si è fermata, non si muoveva una foglia… mentre da lontano si vedeva qualcosa di strano… come un incendio lontano. Nel giro di pochi minuti chiunque si trovasse fuori si era reso conto che non poteva essere niente di buono, intanto cominciava a soffiare un forte vento e il cielo stava diventando scuro…
Tutti, o per lo meno chi ci è ruscito, hanno cominciato a cercare riparo mentre la tromba d’aria trascinava tutto quello che trovava davanti al suo passaggio, sedie, ombrelloni, bucato e quanto poteva essere trascinato…
Quel giorno a Manfredonia c’erano due spose, una nella Chesa San Giuseppe e una nella Basilica di Siponto. Una di quelle ero io.
La cerimonia era appena terminata e amici e parenti aspettavano gli sposi fuori della chiesa per il tradizionale lancio del riso. Mio padre sollecitava la nostra uscita “Dai, che sta arrivando un temporale!” diceva.
Quando uscimmo dalla Basilica il cielo davanti a noi era quasi nero, e una nuvola nera camminava minacciosa ad altezza d’uomo. Il riso, i coriandoli e i confetti che ci lanciarono non riuscirono a colpirci, il vento se li portava via.
Tutti gli invitati fuggirono nelle macchine e in chiesa, mentre io e il mio freschissimo marito fummo spinti giù nella cripta con i fotografi preoccupatissimi per la loro attrezzatura.
Dalle finestre della cripta si vedeva il rosso delle luci delle fotocellule che il buio aveva fatto accendere.
La paura e lo sconforto erano i sentimenti che, chiusi sotto la Basilica, ci assalivano. Non sapevamo cosa stava succedendo, non sapevamo dove fossero i nostri cari, non sapevamo cosa fare. Potevamo solo aspettare.
Non passò molto tempo, forse solo pochi minuti che a noi sembrarono un’eternità, e tutto passò. Il cielo tornò limpido, il sole riprese a splendere e la giornata tornò ad essere una tipica giornata d’agosto.
Per fortuna nessuno si fece male, solo qualche livido e qualche giacca sporca. A noi è rimasto solo il ricordo di una giornata memorabile non solo per il nostro matrimonio, ma per quest’evento che l’ha scolpita nelle menti di tutti.
E voi? Dove eravate quel giorno di vent’anni fa? Raccontateci le vostre storie e mandateci le vostre foto. Quella che vedete qui sotto è l’unica foto che io e mio marito abbiamo con “la tromba d’aria”. Ah, dimenticavo, erano le 13.00…
Mariantonietta Di Sabato
LIDO CAPRICCIO A GIOCARE A CARTE SOTTO OMBRELLONE CON TANTI AMICI.
UNO SPETTACOLO VEDERE LA TROMBA D’ARIA AVVICINARSI….UN GROSSO SPAVENTO DOPO AVER VISTO QUELLO CHE HA COMBINATO AL SUO PASSAGGIO: OMBRELLONI E SDRAIO IN MARE A 50 METRI DALLA RIVA E ACQUA E TERRA DA TUTTE LE PARTI. E CHI SE LO SCORDA!!!!
SALUTI AGLI AMICI DI SCOPA E TRESETTE DEL CAPRICCIO DI ALLORA
NICO COCCIA
AUGURI da tutta la redazione per i 20 anni di matrimonio di Mariantonietta & Pasquale.
La tromba d’aria ha portato bene.
AUGURI.