Con una certa titubanza, perché dovrò parlarti di una storia che contiene obbligato riferimento a puzza e puzzette. Tu non ci crederai, ma per una di queste sgradevoli esalazioni abbiamo rischiato una vera guerra di famiglia e la cosa più grave è che i piccoli diavoli che portavo a bordo si sono scatenati peggio degli adulti, che sono solitamente intolleranti e guerrafondai.
Per spiegarmi meglio, prima che ti inquieti, giacché non riesci ad immaginare cosa diavolo io stia per dire e temi di vederti arrivare da un momento all’altro qualche colpo traditore sulla testa, ti racconto cosa mi è successo giorni fa, mentre andavo in auto lungo la strada che va dal distributore GPL della Esso fino alla successiva deviazione per Foggia, passando davanti allo stabilimento dell’ex Ajinomoto.
Ad un tratto il mio nipote più grande si rivolge al fratellino e gli fa: “La smetti di fare le puzzette?” . E lui: “Io non l’ho fatta, sei tu… anzi no, è lei”, disse indicando col ditino la cuginetta. E la piccola, arrossendo: “No, ti giuro che non l’ho fatta. Io non faccio le puzzette”. La storia – tra sei tu, è stata lei e giuramenti vari – stava diventando un po’ seccante, anche perché, oltre alle parole, cominciavano a volare schiaffi, mentre a nulla servivano i miei adirati inviti ad un comportamento più tranquillo e soprattutto meno rischioso per la sicurezza della guida. A quel punto, il più piccolo, che oltretutto porta il mio nome, mi punta deciso il ditino ed esclama: “È stato lui!”. Allora nell’abitacolo è piombato un marmoreo silenzio e tutti gli occhi si sono inchiodati su di me, che non sapevo come reagire a quell’atto d’accusa rivoltomi con tanta sicurezza dal sangue del mio sangue e gli ho solo detto: “Ma che dici? I nonni non fanno queste cose…”, respirando a fatica mentre lo dicevo. Poi ho capito che, per mettere fine alla contesa, in procinto di diventare davvero imbarazzante, occorreva solo chiudere le alette dell’aeratore, che stavano portando nell’abitacolo una terrificante puzza di mer..
Ora ti chiedo, Sindaco: perché in quel tratto di strada si sente tale puzza nauseante, al far della sera? Ed è mai possibile che nessun amministratore comunale sia mai passato di là ed abbia avvertito quell’indicibile olezzo? E cosa nasconde quella puzza rivoltante, da chi viene causata e quanto legittimamente viene causata? Intanto che tu provi a darmi una risposta, io t’invio, con odoroso sentimento, i miei più
Cordiali saluti.
Italo Magno
italo@italomagno.com
L’ARTICOLO E’ ASSURDO CARA REDAZIONE!SI PARLA DI PUZZA QUANDO ANCHE SULL’IMMAGINE INSERITA SI VEDE BENISSIMO IL DEPURATORE!MI SPIEGATE COSA VUOL ESSERE QUESTO GIORNALE?PARDON…..ASSOCIAZIONE CULTURALE?
FRANCO,
PERCHE’ NON HA PARLATO DIRETTAMENTE IL TUO CAPO? INVECE DI FAR PARLARE TE? I VELENI DELL’ENICHEM NON ….
…quando il prof.Magno ritornerà in politica, quante lettere gli scriverò…….vedremo quel che sarà capace di fare….
Carissimo Signor, Italo.
Quando decideremo di ributtarci nuovamente in politica e dire finalmente dal di dentro la nostra ? Sai quanti cittadini ” INDIGNATI ” ci seguirebbero !!!!! La saluto e non molli mai !!!!!!!!!
Bravo Francesco, il sig. Magno poteva anche evitare di farci leggere certe …., lo sanno anche i bambini che in quel tratto di strada c’e puzza, o almeno i miei nipoti lo sanno, e non mi dicono nonno ha fatto la puzzetta, quella puzzetta l’anno fatta gli amici (compagni) di Magno, mi dispiace che l’enichem sia chiusa, poichè era il capro espiatorio di tutti i mali di Manfredonia, ora cercatevi un altro capro dal gregge.
Caro Italo
la puzza in quel tratto di strada si sente da qualche lustro. Mi meraviglio che te ne sei accorto solo ora. Proviene dal depuratore dei liquami di Manfredonia. Quel depuratore che ai tempi della “gloriosa lotta” puzzava già, inquinava il golfo ma la colpa era dell’Enichem.
Ora continua a inquinare ma non si sa di chi è la responsabilità civile e penale. Ora è previsto un investimento di 3-4 milioni di euro (il progetto è depositato presso l’assessorato all’ambiente del Comune) per aumentare la capacità da 78.000 a 89.000 abitanti equivalenti in previsione dell’allacciamento dei villaggi residenziali della riviera sud.
La puzza proviene, e non solo, anche dal mancato trattamento dei fanghi nel digestore anaerobico di cui l’impianto è dotato e mai avviato.
Il depuratore è gestito dall’AQP di proprietà della regione e quindi è controllore di se stesso, e gestisce l’impianto e le fogne cittadine.
L’investimento, progettato e coordinato sempre dall’AQP, dovrebbe servire anche per eliminare le puzze. Una lettura anche superficiale del progetto dice anche agli inesperti che sono soldi spesi male ed i problemi rimarranno tutti sia per le puzze sia per l’inquinamento del Golfo con ammoniaca che fosforo.
Il discorso si fa lungo ma sono a disposizione della redazione per altre delucidazioni tecniche.
Cordiali saluti