La Giunta della Camera di Commercio, riunita questa mattina, ha deliberato all’unanimità di costituirsi parte civile nel processo riguardante l’operazione Corona, che vede imputati diversi soggetti per reati di estorsione ai danni di imprese commerciali, edili, artigianali.
La decisione è stata presa di concerto con le Associazioni Antiracket e sentite le Associazioni di Categoria dei settori economici di appartenenza delle vittime.
La notizia arriva, casualmente, in una giornata importante per la concomitante presenza in città della Commissione Parlamentare Antimafia, durante un altro evento legato alla delicata tematica del rispetto della legalità, il convegno, pure di questa mattina in Camera di Commercio, sul Rating di Legalità per le imprese.
Il provvedimento è la diretta conseguenza di una delibera presa all’unanimità dal Consiglio Camerale del 21 luglio u.s. – assise in cui sono presenti tutte le categorie imprenditoriali, nonché le rappresentanze dei lavoratori, dei consumatori e dei professionisti – con la quale il Consiglio aveva deciso di costituirsi parte civile nei processi di usura ed estorsione ai danni delle imprese.
“E’ un atto importante, anche dalla forte valenza simbolica,– ha dichiarato Fabio Porreca, Presidente della Camera di Commercio di Foggia, “che testimonia la volontà delle istituzioni, come la Camera di Commercio, del sistema delle imprese e delle parti sociali, di contrastare i fenomeni di illegalità e di criminalità che colpiscono al cuore un sistema economico ed imprenditoriale già molto debole. Occorre unirsi per far sentire la vicinanza delle istituzioni e della comunità, agli imprenditori, che, oltre a dover affrontare mille difficoltà legate alla propria attività – soprattutto oggi in una situazione di perdurante crisi economica – debbono fronteggiare anche il dramma delle pressioni della criminalità. Così come vanno garantiti sostegno e collaborazione alle forze dell’ordine e alla magistratura nella loro azione di contrasto al crimine ed alle mafie. In questo senso il nostro impegno”.