Avvenimento di rilievo per la marineria sipontina e per l’intera comunità, la visita del sen. Dario Stefàno, presidente della Commissione alla eleggibilità e candidato alle primarie per la elezione del prossimo governatore della Regione Puglia. “Una piacevole visita ricca di graditissime sorprese – ha sottolineato Stafàno ai microfoni di Manfredonianews.it – quella di assistere per la prima volta ad un’asta pubblica dove viene offerto il prezioso prodotto ittico pescato nel meraviglioso golfo di Manfredonia e, per giunta, astato in una moderna struttura quale quella del nuovo Mercato ittico”.
Nel corso dell’intervista la nostra collaboratrice Grazia Amoruso ha dato voce ad una delegazione di donne, in gran parte consorti di pescatori che da poco hanno costituito l’Associazione Unione Pescatori di Manfredonia con l’intento di partecipare attivamente all’attività lavorativa dei mariti, attraverso una serie di iniziative miranti, in particolare alla valorizzazione di quello che comunemente viene chiamato “pesce povero”, che poi, risulta essere il migliore a livello nutrizionale.
Alle domande: “Cosa può fare lo Stato per aiutare il settore della pesca, che in quest’ultimo decennio ha subito uno spaventoso declino, specialmente nel Meridione d’Italia e come vede l’inserimento delle donne in un’attività finora appannaggio degli uomini”, il sen. Stefàno ha risposto che a livello comunitario si stanno trovando le possibili soluzioni per restituire al settore della pesca quello che per secoli è stata l’attività trainante della nostra economia.
Il ruolo delle donne è di fondamentale importanza in settore in piena evoluzione. Tutto questo potrà avvenire con la collaborazione di tutte le istituzioni. Incentivi saranno rivolti principalmente all’ammodernamento delle strutture già esistenti”. Per la cronaca diciamo che il settore della pesca a Manfredonia si è ridotto al lumicino. Nell’ultimo decennio i natanti dediti alla pesca si sono ridotti a meno della metà. Oggi si contano appena duecento pescherecci e il mercato ittico lavora molto al di sotto della sua capacità, (oggi erano appena una ventina circa i produttori che hanno conferito il pescato). Buona parte dello stesso non viene valorizzato in loco, prende altre strade e tutto questo non fa altro che aggravare maggiormente la situazione dell’intero comparto. Non sarebbe il caso di intervenire per risollevare un settore che continua ad andare in caduta libera?
Matteo di Sabato
Per favore assessore Angelillis, stai lontano dal mercato visto che sei uno dei maggiori responsabili del fallimento del consorzio che prima lo gestiva. Senatore Stefano Lei deve sapere a quali personaggi si rivolge per avere un po’ di voti.
Nel corso dell’intervista al sen. Dario Stefàno la giornalista Grazia Amoruso ha dato voce ad una delegazione di donne, in gran parte consorti di pescatori che da poco hanno costituito l’Associazione Unione Pescatori di Manfredonia con l’intento di partecipare attivamente all’attività lavorativa dei mariti,cercando di valorizzare il cosiddetto pesce povero (sicuramente organizzando sacre). Dottoressa perché non pensare alla donna come “operatrice ittica”? L’operatore ittico, per definizione, non si limita alla pesca e alla sua commercializzazione. L’operatore ittico, nell’accezione comune, si occupa di tutti gli aspetti che formano il grande quadro “dell’industria del mare” e non solo della pesca. Si spazia dai servizi, alla trasformazione, al confezionamento, alla commercializzazione tradizionale e telematica, alla ricerca, allo studio delle tecnologie e dei mercati, al turismo alla pescaturismo, all’ittiturismo, all’acquacoltura biologica… al semplice “ripezzamento delle reti”. Chi l’ha detto che questi sono lavori riservati solo agli uomini? E allora perché, anche alle donne, non è consentito l’accesso e ove questo è possibile, è limitato?
Il signor Stefano non si è meravigliato di vedere un asta all’antica con i piedi dei commercianti sulle cassette dei pesci per dimostrare che quel pesce è già assegnato a lui.
Ma il mercato ittico nuovo non prevedeva l’asta elettronica? Andate, con Stefano, a visitare il mercato di San Benedetto ed altri della costa adriatica e poi meditate sul progresso di questa città, che dà sempre le colpe agli altri delle sue incapacità.
L’ultima colpevole è il deposito di GPL?
Ma invece dei vostri sondaggi perché non proponete un referendum su certe scelte?
Saluti
i sarei aspettato che il sig.Stefano chiedesse del perchè la struttura è in passivo,a cosa è addebitabile il dissesto finanziario, se si fosse provveduto ad allontanare gli elementi colpevoli di tanto scempio,cosa si sta facendo per tenere in piedi(se possibile)tale “baracca”.Leggo solo di una passeggiata in previsione di voti.