L’abbazia di San Leonardo di Siponto si appresta a tornare ai suoi antichi splendori con una forte spinta verso il futuro. Sono infatti iniziati i lavori di ricostruzione delle fabbriche del complesso abbaziale di San Leonardo in Lama Volara detto anche di Siponto per la vicinanza alla celebre città romana andata distrutta agli inizi del 1.200. Finalmente! E’ da almeno un secolo che si attendeva questo momento. Da quando nel 1809 Murat sopprimeva l’ospedale, uno dei servizi prestati dall’abazia, e assegnava le cospicue rendite all’ospedale di Foggia. (Già allora si saccheggiava la sanità sipontina). Fondata agli inizi del 1100 dai canonici regolari di Sant’Agostino, l’abbazia di San Leonardo ha conosciuto lunghi periodi si splendore e di opulenza con i frati dell’Ordine Teutonico (1261-1450), con i monaci francescani che la gestirono fino agli inizi dell’Ottocento. Poi il declino: l’abbandono e la graduale distruzione delle fabbriche conventuali accelerata dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Miracolosamente rimasta in piedi anche alla esplosione di un deposito di munizioni addossato ad una parte, la chiesa è stata restituita al suo rango di casa di Dio e di monumento straordinario, dal canonico Silvestro Mastrobuoni che a proprie spese la riaprì al culto e avviò una serie di iniziative che hanno tenuto desta l’attenzione pubblica per quel gioiello di storia, di fede, d’arte e di socialità. L’approdo un paio di anni fa dei religiosi Ricostruttori nella preghiera ha avviato una nuova feconda era di quel complesso monastico che si erge sontuoso e austero ai margini della statale Foggia-Manfredonia. Un ritorno al futuro che ora viene supportato con la ricostruzione di quell’abazia che diventerà un baluardo di fede e di civiltà in linea con i canoni di una ragionata modernità.
Sei milioni e mezzo circa sono i fondi destinati per questa poderosa operazione parte peraltro di un progetto più ampio e lungimirante quale è il MAD, ovvero Museo Archeologico Dauno, del quale fanno parte integrante e sinergica Siponto con la sua area archeologica, il Castello-Museo nazionale archeologico di Manfredonia, per un investimento complessivo che sfiora i venti milioni di euro messi a disposizione dal Ministero per i beni e le attività culturali. Un gratificante riconoscimento alla storia millenaria di un territorio straordinario, ad un patrimonio d’arte e di civiltà tra i più stupefacenti e rappresentativi del divenire del’umanità.
Tra gli interveti programmati sono: il restauro e la rifunzionalizzazione delle fabbriche del complesso; l’allestimento dei luoghi di sosta e di accoglienza; organizzazione di una camera di informazione sui rapporti della Daunia e l’altra sponda dell’Adriatico e la Terrasanta; predisposizione di un museo di sé stesso relazionato alla presenza degli ordini cavallereschi in Puglia; creazione di un Centro studi sulla storia dell’Ordine Teutonico nel Mediterraneo.
Non una semplice e formale ricostruzione di un maestoso complesso monastico per la conservazione della memoria, bensì un centro dinamico multifunzionale aperto alla promozione di molteplici attività e iniziative culturali. Un ruolo dunque strategico nel territorio a supporto di una nuova cultura dello sviluppo fondato sulla scoperta e valorizzazione dei suoi beni storici, archeologici, artistici. La strada maestra per attivare ritorni economici significativi e sostenibili.
Michele Apollonio
Bel contributo dato da Apollonio e dall’immancabile sig. Caroleo, che quando si parla di cultura, di Siponto in particolare, è sempre presente con la sua “Memoria Storica Dauna”…. sebbene non sia originario di questo territorio, che come si vede affascina il cultore.
Per quanto attiene ai lavori spero tanto che gli stessi andranno a buon fine… e che, giustamente, come fatto evidenziare vengano realizzate tutte quelle infrastrutture utili e necessarie per rendere agevolmente e con sicurezza tale luogo che immagino sarà molto frequentato non solo dai turisti forestieri…. io sarò uno di essi, che non vede l’ora di poterci mettere piede in quei luoghi oltre che santi anche belli architettonicamente parlando.
Finalmente qualcosa di buono e bello per la città di Manfredonia. Ringrazio tutti coloro che si sono attivati affichè questo sogno diventasse realtà.
L’unica cosa sulla quale non sono stato d’accordo (e non lo sarò mai) è la location del Museo archeologico Dauno e di Siponto che avrei visto, come naturale sito, perché inserito al centro del Parco Archeologico di Siponto, nei locali della masseria Capparelli. E’ proprio da li che è partita tutta la storia successiva al periodo daunio che dalla fondazione della colonia romana culminerà con l’affermazione del primo Cristianesimo in sul Gargano e quindi con quel fenomeno religioso e culturale che saranno i pellgrinaggi alla Grotta dell’ “Angelus”. San Leonardo sarà una “conseguenza” di quel “tutto” che è partito da Siponto.
Altra preoccupazione, d’altronde facilmente condivisibile, è la difficoltà e la pericolosità di poter raggiungere, senza rischiare, san Leonardo e trovare dei sicuri accessi e dei comodi e facili parcheggi.
aldo caroleo, Archeoclub Siponto.
Caro Apollonio così devi scrivere, oggi non sei pennivendolo bravo