“Alcune istituzioni locali e, penso, buona parte della cittadinanza attiva di Manfredonia, insorge contro la localizzazione a Siponto di un mega-deposito di GPL che servirà altri territori certamente ed altrettanto certamente condannerà a morte la nostra cara ed amata Siponto. Chi scrive è parte integrante di una famiglia che è stata tra le prime a mettere su i mattoni nell’allora “pantano” di Shcopp come a quel tempo veniva chiamata Siponto. Era una zona ove nei canali della Bonifica sguazzavano le anguille buone da mangiare e tutt’intono scorazzavano le zanzare “educate” perché risparmiavano noi residenti. Alle 18 l’ultimo treno riportava a Foggia i bagnanti giornalieri e il buio e il silenzio calava su di noi residenti. Ma questi sono vecchi ricordi che appartengono a quei pochi sopravvissuti tra cui il sottoscritto. Il presente, ed il futuro purtroppo, è affidato al deposito di gas ed idrocarburi che sarà la tomba della vecchia a cara Siponto. Rimpiangiamo le paludi, il pantano, le anguille e le zanzare… Così vogliono i nostri massimi rappresentanti istituzionali: a noi non resta che chinare il capo – more solito – e subire le loro stravaganti e perfide decisioni? Se mi è consentito vorrei fare un fantastico volo nel cielo di Siponto ed abbandonarmi per un attimo ad una visione di grande immenso respiro culturale: ne abbiamo urgente e pressante bisogno. Al posto delle cisterne non potremmo dare spazio all’Arena Sipontum, una grande bella arena attrezzata di strutture a disposizione dei bambini e di quanti vogliono godere un’oasi di pace e di serenità? Sarebbe un evento innovativo per tutti il territorio della nostra Capitanata, un richiamo naturalistico di grande respiro, una attrazione di enorme valore turistico”. Quello riportato innanzi è il testo della lettera invitaci da Corrado Fasano da Foggia, un “vecchio” estimatore, come rivela, di Siponto e un appassionato fautore dello sviluppo sostenibile del territorio che ha nel golfo di Manfredonia l’epicentro straordinario di una vasta area a solenne vocazione naturalistica e dunque turistica. La lettera è idealmente indirizza ai “nostri parlamentari, sindaci e amministratori comunali, sindacati, enti locali, la stessa Agenzia per il turismo e tutte le associazioni cittadine, perché sostengano la grande bellezza che esprime Siponto”. Una testimonianza che va oltre il sentimento espresso nella missiva e che riassume una consapevolezza molto diffusa, che rivela e denuncia i misfatti che si perpetrano con sconsiderata superficialità e gretta irresponsabilità, verso un territorio baciato dal cielo e che chi lo ha avuto in prestito, i signori chiamati in causa dal signor Fasano, pare facciano a gara per distruggerlo, piegandolo di forza a business contro natura che vanno a vantaggio di pochi e peraltro manco del luogo che pertanto non sono costretti a subire, al contrario dei residenti senza scampo, gli effetti negativi “delle loro stravaganti e perfide decisioni”. Forse non ci rendiamo conto della deriva cui siamo spinti. Eppure Manfredonia ne ha subiti di esempi tremendi e dolorosi che si sono andati accumulando nel tempo senza che riusciamo a liberarcene, con quali conseguenze per la salute, la sicurezza pubblica, l’economia, sono ancora tutte da scoprire. Di quando in quando vengono propinati agli ignari cittadini, residenti e acquisti, temi come l’indagine epidemiologica, la bonifica del mare, la salute pubblica, eccetera eccetera, per poi non farne niente. Tranne a riproporre disinvoltamente progetti come quello del deposito porto-Siponto della Energas. Che non risolvono alcun problema men che meno quello ostentato come specchietto delle allodole, dell’occupazione. Come la storia dimostra ad un virtuale passo in avanti se ne sono fatti due nel baratro. L’inghippo è sempre quello delle scelte sensate, ragionate, calibrate che abbiano come presupposto imprescindibile la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza pubblica, dell’occupazione, ma anche dell’esercizio della legalità, della giustizia sociale, dell’impegno e della dignità civile. E mentre tutto intorno rotea in modo sempre più vorticoso verso un buco nero imperscrutabile, le “autorità preposte” che dicono, che fanno?
Michele Apollonio
Sono venuta, io e la mia famiglia, a Siponto. Spinta dai ricordi della mia famiglia che si è goduta Siponto, probabilmente, ai tempi di Corrado Fasano. Due settimane di questo luglio che sta volgendo al termine.
Si parla in questo bell’articolo del futuro di Siponto e di come le amministrazioni locali, sempre loro, siano colpevoli di uccidere questo lido.
Beh, dopo le due settimane passate, credo che ad uccidere Siponto siano stati gli indigeni (quelli che le zanzare non pungono). Ho usato il passato, perché Siponto è morta. E anche da un bel pezzo.
La delinquenza che perversa a Siponto è terribile. Piccoli mafiosetti che vogliono al turista imporre la loro legge. Gente incivile che non ha il minimo amore per la propria terra, deturpando (loro e non le amministrazioni) tutto ciò che capita al loro tiro.
Questa è Siponto oggi.
Costruire un’arena o un qualsiasi altro luogo culturale o di svago vorrebbe dire soltanto dare il prossimo bersaglio agli incivili di turno.
Mio figlio, il primo giorno, vedendo uno scooter passare davanti un poliziotto municipale mi ha chiesto “mamma, perché il vigile non fa la multa a quel ragazzo senza casco?”.
Mi figlio ha 7 anni.
Se le nostre ricchezze naturali/paesaggistiche fossero ubicate nell’alto Adriatico le amministrazioni indigene le valorizzerebbero meglio di Miami! E’ proprio vero: PERLE AI PORCI 🙁
siamo alle solite. Deturpare,distruggere ed estirpare tutto ciò che la nostra terra ci offre e cerca, quanto più oggi, di farci iniziare ad amare. Sarebbe ideale rendere l’area qualcosa di utile per l’umanità e non solo di quei pochi porci che giocano con le nostre perle (rif. all’affermazione suddetta) in nome di un falso ed inutile progresso.
…..non dimentichiamo, inoltre ,che a Manfredonia è prevista l’apertura di uno stabilimento della Biochemtex, per la produzione di bio-etanolo…
e anche qui ci sarebbe tanto da dire.
Oltre a Siponto si potrà annoverare nel libro dei morti anche tutta la Riviera sud.
Riviera che eventualmente,riqualificata,sarebbe fonte di rinnovato interesse di vacanzieri.
Il nostro territorio,ovvero…perle date ai porci.
Apollonio la tua e` un ottima idea, si puo decidere per un’arena, oppure un parco divertimenti attrezzato, una spa, qualunque cosa ma non un deposito gas, mi chiedo, come mai da noi arrivano solo proposte del cavolo? Che la nostra amministrazione le prenda in considerazione poi!