Stimolato dalle dichiarazioni dell’arch. Matteo Clemente, assessore all’urbanistica ed assetto territoriale del nostro comune. Egli ha lamentato che“lo stato attuale della costa risente in generale di una disordinata evoluzione, più effetto della sommatoria di interventi senza alcuna reciproca connessione che il prodotto di una logica di sistema basata su un corretto rapporto tra ambiente costruito e ambiente naturale”. Egli dice, senza mezzi termini, che la situazione è disastrosa, per quanto riguarda la tutela della nostra costa, perciò occorre prevedere un piano di recupero e “di salvaguardia dell’ambiente” garantendo il diritto dei cittadini “all’accesso ed alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico”, da far valere già dal prossimo anno, senza aspettare il previsto riassetto dell’intero settore della balneazione.
Bravissimo il nostro assessore, lo dico con piacere, finalmente ci troviamo di fronte ad una persona competente. Voglio fare un invito però, che rivolgo a lui e rivolgo a te in primo luogo. Non si utilizzi il nuovo assetto della balneazione sulla nostra costa per ancora cementificare, invadere, usurpare, devastare, a tutto favore degli amici, come avvenuto nel passato; perciò, oltre ai complimenti per il proficuo lavoro dell’assessore e la fiducia che ripongo in lui, voglio rivolgere a tutta l’Amministrazione comunale una raccomandazione perché si assegni nel previsto piano più spazio alla libera balneazione, prevedendo anche la demolizione delle costruzioni sconce, specie se fatte in muratura, nonché la drastica riduzione del numero di cabine che, in tempi così disinibiti, quasi non servono più.
E c’è un’altra raccomandazione che desidero rivolgervi. Guardate com’è nascosto il nostro mare? Dalle case dei pescatori fino alla vecchia tana dell’EniChem, è tutto un suo occultamento, con muri, costruzioni, capannoni, alti cilindri, recinzioni e panneggi, messi su da privati cittadini e purtroppo anche dalle istituzioni, per imprigionare il nostro mare. Tu mi dici, pronto, che se sappiamo cercarlo il mare c’è ancora. Ed io ti chiedo: perché, perché dobbiamo cercare il mare? Il nostro bel mare. Non cercano il proprio mare città come Trani, Otranto, Molfetta e la stessa Bari, dove il mare palpita ed ondeggia a diretto contatto con la gente che ci vive, concedendo un sollievo per l’animo. Allora, sindaco, liberate il nostro mare, che da troppi anni soffre per le mille catene strettegli intorno al collo dagli interessi di pochi e la manifesta incultura di chi ci ha amministrato.
Cordiali saluti.
Italo Magno
italo@italomagno.com
Leggo che il sig.Matteo Clemente parla di “rapporto tra ambiente costruito e ambiente naturale”
.Be,come la mettiamo con quell’ammasso di ruggine messo nel cimitero che viene chiamata la nuova tomba?Eppure è un architetto a quanto leggo.Possibile che nessuno si è accorto di quel terribile sconcio(la ruggine che cola sui sassi posti alla base),delle lastre tombali fissate in modo ridicolo e pericoloso,per non parlare di cosa accadrebbe in caso di un terremoto.
Caro Professore,
perchè sprecare tempo rivolgendosi a chi, di fatto, non fa nulla per migliorare il nostro “bello” e amato paese.
Ma Lei lo sa che è prevista sulla scogliera della località “Acqua di Cristo” un altro mostro? Lei sa che questa “amministrazione comunale” ha fatto di tutto per non fare nulla per la popolazione con l’unico scopo di trarre vantaggi per gli amici degli amici ristretti?
Lei ha mai visto qualcuno della politica locale non sapere cosa fare per il proprio paese perchè l’unico interesse è preoccuparsi della propria pancia?
Sono gli anni più bui della storia di Manfredonia e Lei continua a sperare in qualcuno che “tutto sa” e nulla fa.
Non è questo quello che ci ha insegnato!!!
Lei ha sempre detto che per governarci c’è bisogno di qualcuno che abbia reali competenze, che abbia una briciola di fottuta passione per quello che si presta a realizzare.
Io ho visto in questi anni il nulla; il vuoto sociale che si è creato attorno alla popolazione è stato assimilato alla consuetudine ed alla assuefazione dei misfatti che questa amministrazione ha concretizzato. Tanta gente è stanca e non osa neppure alzare il dito per dire la propria opinione: non serve perchè dall’altra parte non c’è nessuno.
Meglio andare, perchè non ci è data neppure la possibilità di una abitazione dignitosa, immaginarsi di far tornare a rivedere il mare alla gente comune, resta solo una utopia.