Martedì 19 Novembre 2024

Ascoli Satriano, gestione fondi terremoto: assoluzione per il consiglio comunale

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Il 7 luglio scorso il Tribunale di Foggia, II Sezione Penale, ha assolto dal reato di abuso di ufficio i sigg.ri Balzano Giuseppe, Caggianello Paolo, Cera Antonio, Danaro Savino, Gallo Biagio, Gallo Cosimo, Mastracchio Pasquale, Ruscigno Donato, Spinetti Pasquale, Venuto Maria Pia e dal reato di falso ideologico, l’arch. Casamassima Gioacchino, all’epoca dei fatti, consiglieri comunali e responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Ascoli Satriano, con la formula perché il fatto non sussiste.

Gli imputati, parte dei quali attuali consiglieri comunali e amministratori della comunità ascolana, tra i quali si annovera anche l’attuale Sindaco, Savino Danaro, all’epoca dei fatti consigliere comunale, erano stati rinviati a giudizio per rispondere dei reati di abuso e falso, per aver, nella qualità di componenti il Consiglio Comunale di Ascoli Satriano, intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale al Vescovo della Diocesi di Cerignola e Ascoli Satriano adottando, rispettivamente, la deliberazione di Consiglio Comunale n. 14 del 29.02.2008 ed il provvedimento n. 49 del 08.04.2008 nonché la deliberazione di Consiglio Comunale n. 83 del 09.11.2009 ed il provvedimento n. 55 del 18.03.2010, con le quali venivano distratte somme rivenienti dal contributo regionale destinandole al pagamento di un progetto di restauro e consolidamento del complesso monumentale di Via Santa Maria del Popolo, di proprietà della Diocesi, ed utilizzata come polo museale, utilizzando, tra le altre condotte, una nota inviata al Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione Civile, redatta dall’arch. Casamassima, nella quale si dava atto del soddisfacimento della graduatoria dei privati residenti e proprietari di unica unità abitativa, così da consentire l’utilizzo dei fondi per la ricostruzione, anche ad opere private e pubbliche che non fossero solo abitazioni.

Dibattimento lungo e articolato, dove si sono fronteggiate due opposte tesi, quella dell’accusa e delle parti civili, rappresentate, queste ultime, dal un privato e dalla Regione Puglia, difese dagli avvocati Giulio Treggiari e Antonella Loffredo e  riassunta innanzi, e quella della difesa. Un collegio difensivo, composto dagli avvocati Mario Antonio Ciarambino, Paolo D’Ambrosio, Felice Venuto, Gianluca Ursitti, Nicola Traisci, Francesco Paolo Sisto Angelo Loizzi che ha rimarcato la legittimità degli atti amministrativi deliberati dal Consiglio Comunale chiamato ad esprimere giudizio sull’applicabilità di una legge, la n. 32/92, apparsa, a molti addetti ai lavori, lacunosa e di difficile e sulla quale nemmeno la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Puglia erano riusciti ad predisporre delle adeguate linee guida.

Si è fatto utilizzo legittimo di quei fondi residui che, esaurita la graduatoria dei privati, invece di ritornare nelle Casse dello Stato, sono stati utilizzati per un fine di interesse pubblico, quale il completamento del Restauro e consolidamento del complesso Monumentale di Via Santa Maria del Popolo, adibito a centro polomuseale, dove sono attualmente esposti reperti archeologici del territorio ascolano e dauno, di inestimabile valore e tra i quali la collezione dei “Grifoni”: il patrimonio inserito, nell’anno 2014, dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), tra i 120 luoghi italiani da visitare nelle giornate di primavera (21, 22 e 23 marzo 2014) e meta di migliaia di visitatori.

Il Collegio penale, presieduto dal dr. Protano, a latere dott.ri Scilittani e Maellaro, hanno accolto la tesi della difesa sulla legittimità dell’azione amministrativa assolvendo tutti gli imputati.

“Finisce un incubo”, ha dichiarato, a caldo, il Sindaco di Ascoli Satriano, Savino Danaro, che con parte degli altri protagonisti di questa infausta vicenda, oggi amministra il Comune del sub-appennino. “Ho sempre avuto piena fiducia nella magistratura sia inquirente che giudicante. Ho apprezzato la serenità, la serietà e la imparzialità di chi mi ha giudicato e mi ha assolto. Oggi ritorniamo a vivere e operare con maggiore serenità, consci di avere fatto sempre e comunque gli interessi della comunità e nel pieno rispetto della legge. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno manifestato la loro vicinanza e hanno profuso sforzi enormi per approntare le linee difensive più adeguate per valorizzare la legittimità degli atti adottati. Un ringraziamento particolare ai miei difensori, gli avvocati Antonio Ciarambino e Paolo D’Ambrosio, e, in generale a tutto il collegio difensivo, di cui ho apprezzato la serietà, la professionalità e la forza delle loro idee”. 

Il Sindaco

Savino Danaro

 

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Capitanata · News

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