Nel primo semestre del 2014, la provincia di Foggia è stata ancora segnata da una grave crisi che con lo scadere degli ammortizzatori sociali – attivati circa 36 mesi fa – rischia di aggravarsi ancora di più. Una crisi che si sta lentamente trasformando in una fase di pericolosa stagnazione. Occorre fare qualcosa, la nostra Provincia è in grado di reagire e può emergere evitando il rischio del declino politico, sociale ed economico. Vanno, però, rimossi gli ostacoli che frenano la ripresa. Dobbiamo impegnarci per superare la crisi del mercato: nell’ultimo biennio la spesa per acquisti delle famiglie è calata di circa il 6%. A questa difficile situazione si somma anche la pesante contrazione registrata dal credito alle imprese, sempre più in calo da oltre due anni. L’obiettivo principale che la classe politica si deve porre è il rilancio delle imprese e questo rende ancora più incomprensibile la ragnatela burocratica che rende la vita difficile al mondo produttivo. E intanto intorno a noi dilaga e prospera impunito l’abusivismo. Molti sono i venditori illegali che vendono prodotti senza garanzia e che non pagano tasse né locali né nazionali. Nel frattempo assistiamo ad imprese costrette a chiudere, per la crisi, ma anche per gli alti costi di gestione, tasse esagerate, troppa burocrazia.
E’ quanto illustrato oggi nel corso di una conferenza stampa della Confesercenti in cui è stato presentato il Patto di fiscalità locale che sarà discusso con i Comuni della Provincia di Foggia.
Intanto da Manfredonia arriva un esempio di buone pratiche, illustrato da Antonio Angelillis, assessore alle attività produttive del comune garganico. “Noi a Manfredonia abbiamo iniziato razionalizzando le spese dei fitti esterni e in tre anni abbiamo risparmiato 450mila euro che possono essere utilizzati per ridurre il gettito fiscale sulle imprese. Come Comune siamo disponibili a confrontarci con Confesercenti e studiare iniziative per attuare questo percorso”.