“Piena disponibilità del Commissario Barnier a valutare soluzioni ragionevoli sulla questione delle concessioni demaniali marittime interpretando in modo flessibile la normativa europea”. E’ quanto annunciato dal presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd, al termine di un incontro con il Commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, Michel Barnier.
“La Commissione Europea ritiene applicabile alle concessioni demaniali marittime la Direttiva Bolkestein (2006/123/CE) e pertanto chiede di stabilire criteri e modalità per l’assegnazione delle concessioni secondo procedure di evidenza pubblica. – spiega Bordo – Già nel 2009 la Commissione aveva avviato una procedura di infrazione contestando le norme nazionali e regionali che prevedevano preferenze in favore del concessionario uscente e il rinnovo automatico, di sei anni in sei anni, per le concessioni in scadenza. La procedura è stata risolta sopprimendo tali previsioni e stabilendo una proroga, fino al 31 dicembre 2020, per le concessioni demaniali in essere alla data del 30 dicembre 2009 e in scadenza entro il 31 dicembre 2015. In sostanza, si è preferito rinviare il problema delle concessioni demaniali marittime contando sulla tacita accettazione da parte della Commissione europea di questa proroga”.
“Anche in vista del rinnovo, nel prossimo autunno, della Commissione, occorre riavviare una riflessione sul tema” spiega Bordo.
“L’obiettivo – prosegue – è definire un nuovo quadro legislativo che, pur rispettando la direttiva servizi dell’Unione Europea, riconosca le specificità delle imprese italiane e dei loro investimenti, eliminando l’attuale situazione di incertezza e precarietà. Credo che si possa lavorare in questa direzione definendo criteri certi e rigorosi per l’attribuzione delle concessioni che, pur prevedendo limiti di durata minimi e massimi, come chiesto dalla Commissione, valorizzino comunque capacità tecnica e professionalità acquisita. Si potrebbe inoltre prevedere un numero massimo di concessioni attribuibili allo stesso soggetto, al fine di evitare la concentrazione nelle mani di grandi multinazionali, e riconoscere un indennizzo, a carico del concessionario subentrante, in favore di quello uscente”.
“Proposte concrete in tal senso sono state già avanzate dall’Anci. Mi adopererò perché la Camera riprenda tempestivamente la discussione su questo problema” conclude Bordo.