Domenica 22 Dicembre 2024

Dopo quattordici anni la magia del buongiorno di Massimo Gramellini ci ricorda un aneddoto sul delfino Filippo

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Da quasi quindici anni sveglia l’Italia con il suo meraviglioso “Buongiorno”, il commento giornaliero posizionato nel fondo della prima pagina del quotidiano “La Stampa” di Torino. L’autore di queste pillole meravigliose giornaliere è Massimo Gramellini, giornalista e scrittore di successo, nonché ospite fisso della trasmissione “Che Tempo che fa” in onda su Rai 3 e condotta da Fabio Fazio. Il suo ultimo successo editoriale è stato “Fai bei sogni” pubblicato da “Longanesi” nel 2012, vendendo più di un milione di copie con la traduzione in ben 22 paesi. Recentemente ha pubblicato il suo ultimo libro “La Magia di Un Buongiorno”, un libro che raccoglie i migliori corsivi pubblicati per oltre 15 anni sulle pagine del giornale torinese. Un dialogo con i lettori che dura da 15 anni. Trecentosessantacinque corsivi per 16 anni di storia del nostro paese dal 1999 al 2014. Gramellini ci dona le sue meraviglie letterarie all’interno del volume pubblicato da “Longanesi”. Il suoi scritti sono commenti sull’attualità, sulla politica, cronaca, cultura e sul costume un’Italia che stava cambiando, che sta cambiando e che cambierà. Il libro raccoglie i commenti di Gramellini raggruppandoli per anno, togliendo la data per far assomigliare il libro ad un taccuino che contiene appunti sparsi delle varie annate. Il “Buongiorno” di Gramellini non è paragonabile al solenne editoriale che ogni giornale conserva nella propria identità editoriale. Il “Buongiorno” ha una sua leggerezza particolarissima, un modo imprevedibile ed originalissimo di commentare l’attualità, un modo che indiscutibilmente appartiene solamente alla cifra stilistica di Massimo Gramellini.

Leggendo il libro fra i tanti “Buongiorno” dell’anno 2000 l’attenzione sicuramente ricade sul corsivo riportato a pagina 25 del nuovo libro del vicedirettore de “La Stampa”. Gramellini all’interno del suo buongiorno molto probabilmente databile nell’ultima settimana dell’agosto 2000, racconta la straordinaria storia che vede come protagonista il Delfino Filippo di Manfredonia che salvava un ragazzo annegato in mare. La notizia – che molti cittadini di Manfredonia ricorderanno – sembra la trama di una favola o di un film. Un giorno nei pressi del Porto Industriale di Manfredonia, Davide Cece, quattordicenne figlio unico, era uscito in barca con suo padre. Davide scende per bagnarsi e cade in acqua, non sa nuotare e quando sta per annegare, improvvisamente, si sente spingere a galla da una forza dolce e potente: Filippo, il delfino giocherellone e pieno di vita del golfo sipontino.  Da questa storia Gramellini utilizza il contesto per raccontare le varie realtà del nostro paese. Con la sua abilità narrativa, Massimo Gramellini ha svegliato l’Italia e Manfredonia con il suo “Buongiorno” dedicato al delfino Filippo nell’estate del 2000. Il cuore, la passione e uno stile personalissimo, queste le caratteristiche della scrittura di Gramellini, una scrittura elegante ed emozionante, che con abilità utilizza le storie della quotidianità italiana per approfondire il lato “sociale” del nostro paese.  Ed è così che quasi quattordici anni fa sveglio il paese con la storia di Filippo, il nostro delfino giocherellone che per un po’ di tempo abitò nelle acque del Golfo. Un’occasione per ricordare quella magnifica presenza che si spense nell’agosto 2004, una presenza che custodì come un attento e bravo padrone di casa dal 1997 il golfo di Manfredonia.               Massimo Gramellini

 

Il Buongiorno di Massimo Gramellini sul delfino Filippo all’interno del suo ultimo libro: “La magia di un Buongiorno”. Il commento in versione integrale.

“Se si facesse quel giornale delle buone notizie che a parole tutti dicono di volere ma che quando poi c’è nessuno compra, oggi il titolo d’apertura spetterebbe a Filippo. Il delfino single di Manfredonia che ha raccolto un ragazzo in bevuta libera fra le onde e l’ha sospinto con la forza dei suoi trecento chili fino alla barca da cui era scivolato. Due anni fa Filippo ha lasciato il brano e con un coraggio che manca ai nostri cocchi di mamma ha deciso di cavarsela da solo. Adora ricevere affetto – carezze sulla pancia – e non se ne vergogna come noi. Con la stessa sincerità compie del bene, e lo fa con quel pudore tipico dei veri eroi. Se fosse un umano, Filippo verrebbe conteso dai talk show: la sua storia di delfino solitario intriga parecchio. Veltroni cercherebbe di candidarlo alle elezioni – “Filippo è uno di noi” – e Berlusconi gli farebbe condurre uno spettacolo in una bella piscina a forma di tetta, con al fianco Natalia Estrada desnuda. Anche da delfino, però, passa i suoi guai. Già fioriscono “comitati per la salvaguardia di Filippo”, che si salvaguarda benissimo da sé. E i siti Internet. E la maledetta curiosità di chi vuole trasformare ogni gesto sano della natura in un fenomeno da barraccone. Lo stanno cercando, con la sua scusa di ringraziarlo. Ma lui pensa che sia un gioco e non si fa trovare. Riaffiorerà quando ci sarà di nuovo bisogno di un cuore puro”. 

Felice Sblendorio

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