Giovedì 21 Novembre 2024

Cartelle ai Consorzi Bonifica, G. Gatta: "Stessa politica di chiusura come con la Sanità per non risolvere il problema"

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Oltre che in violazione dello Statuto dei Consorzi, la richiesta del tributo 630 rappresenta la violazione anche della legge regionale che approvammo nel 2012, che prevede la possibilità di imporre il pagamento di un tributo solo a fronte di servizi. E, invece, per l’insipienza della Giunta Regionale, i Consorzi sono stati condannati ad uno stato di immobilismo che non ha consentito l’erogazione di un servizio alcuno”. Lo ha dichiarato oggi in conferenza stampa il Consigliere Regionale del Pdl-Fi, Saverio Congedo. “Un caso tra gli altri – ha aggiunto – è quello di Ugento, dove la situazione dei canali e dei bacini è rimasta catastrofica. Il ristagno delle acque putride, derivante dall’ostruzione dei canali di bonifica, rischia di essere il biglietto da visita per le marine di Ugento. Un problema grave che il consorzio del luogo non riesce a risolvere per assenza di fondi e che il Comune non può affrontare non avendo alcun potere a riguardo. Negli ultimi tempi – ha concluso Congedo – la situazione è peggiorata e rischia di mettere a repentaglio la salute dei cittadini, l’ambiente e l’economia di un territorio che vive di turismo e che su questo punta per fronteggiare l’attuale crisi”.

“Sui consorzi di bonifica Vendola sta adottando la stessa politica di chiusura che ha seguito per la sanità”, ha detto invece il consigliere Giandiego Gatta. “Una scelta irresponsabile di questa Giunta che – ha proseguito – così come ha inteso chiudere gli ospedali ad occhi chiusi, così intende fare per i consorzi. Chiuderli, pur di non risolvere il problema riqualificando il sistema. “E’ un altro duro colpo all’agricoltura – ha affermato Luigi Mazzei – che già sta pagando un prezzo salatissimo per i danni del maltempo e la xilella fastidiosa. È un settore principale per l’economia salentina e pugliese; purtroppo secondario, invece, per questo governo regionale con un governatore presente solo alle manifestazioni come il gay pride e non certo nei luoghi istituzionali per occuparsi dei problemi dei cittadini”. “Il manifesto che abbiamo creato – ha aggiunto Roberto Ruocco – ricorda la campagna pubblicitaria di Vendola. Il suo slogan “pericoloso” i pugliesi l’hanno vissuto fino in fondo e gli agricoltori ora sanno che voleva dire: è pericoloso per davvero, ha distrutto una Regione”. “Dopo dieci anni di abbandono del settore è necessario un cambiamento radicale”, ha dichiarato Antonio Scianaro. “E’ tempo – ha aggiunto – di predisporre delle misure di emergenza per il dopo-Vendola, per poter rimettere in sesto la Regione il prima possibile e restituire ai pugliesi una nuova prospettiva di rilancio e di sviluppo”. “Vendola e questa maggioranza – ha concluso Aldo Aloisi – hanno di fatto realizzato un processo di anti-socializzazione. Non hanno coinvolto i Comuni e i territori in questa fase per l’imposizione dei tributi, contravvenendo, oltre che a quanto suggerito dal buon senso, anche alle previsioni della legge a riguardo”.

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