La diatriba all’interno del Movimento “Insieme per Manfredonia” è approdata in consiglio comunale portata dallo stesso sindaco Angelo Riccardi con la comunicazione all’assise del ritiro delle deleghe conferite circa due anni orsono al consigliere di quel Movimento, Alessandro Salinari, contestato dai due suoi colleghi di “Insieme”, i consiglieri Rosalia Bisceglia e Carlo Cinque.
Il ritiro delle deleghe a Salinari chiude una vicenda che ha travalicato l’ambito della diaspora all’interno di quel Movimento per connotarsi di spunti politici rimasti tuttavia sullo sfondo che attestano nondimeno delle grandi manovre già avviate sia pure in sordina, in vista delle elezioni amministrative della primavera dell’anno prossimo. Lo spunto che ha acceso le polveri dello scontro all’interno di quel Movimento che va ricordato è la trasformazione della lista civica “Riccardi per Manfredonia” facente parte della maggioranza di Palazzo San Domenico, è stato l’attivismo col quale Salinari ha sostenuto nelle recenti consultazioni europee, un candidato non condiviso dai due partner del Movimento. Un pretesto per aprire un discorso ben più profondo, ma ancora lontano dalla politica vera, attinente più ad una conta di schieramento. Insomma, mirante ad accertare se quel consigliere sia ancora parte di quel Movimento e dunque dello schieramento di maggioranza eppertanto meritevole della titolarità di deleghe speciali assimilate a quelle di un assessore che non sono di poco conto, è cioè: sport, politiche giovanili, gestione di grandi eventi, politiche del lavoro, ricerca e innovazione. Un carico oggettivamente alquanto pesante e impegnativo per essere affidato ad un consigliere sia pure di maggioranza con una certa disinvoltura, la stessa con la quale si è revocato.
Nelle motivazioni poste a sostegno del ritiro delle deleghe, il sindaco parla di “problematiche di natura politica” che hanno “incrinato il rapporto di fiducia politica alla base della conferita delega”. Una valutazione che Salinari nell’autodifesa in consiglio ha categoricamente respinto con una serie di osservazioni, quali “il candidato sostenuto non era di un altro partito o di un altro schieramento politico”, “ho svolto il mio compito con impegno ottenendo risultati di rilievo”, “non ho mai perseguito interessi personali”, “nessuno del Movimento è titolato ad espellere nessuno”, per concludere “resto nel Movimento, nel centrosinistra a disposizione”.
A quel punto il “caso” si poteva ritenere chiuso, anzi – come ha fatto presente il consigliere di opposizione Stefano Pecorella – non avrebbe mai dovuto essere avviato trattandosi di una convocazione ordinaria del Consiglio. A tenerlo sulla corda ci ha pensato il consigliere Cosimo Titta (Italia dei valori) che, attizzando il fuoco, ha spiattellato delle dichiarazioni rese, alquanto incautamente quanto fuori luogo, dall’on. nonché sindaco di San Marco in Lamis, Angelo Cera, circa “condizionamenti” che sarebbero stati esercitati su alcuni consiglieri, peraltro smentiti dallo stesso segretario cittadino dell’UDC Raffaele Spagnuolo che ha affermato “ho votato Cera ma me ne pento”.
Definendo “solo fango” gli attacchi interni ed esterni, il sindaco Riccardi ha tenuto a chiarire di “non essere né arbitro né giudice di situazioni che sono un brutto segnale del decadimento della politica”, non senza avvertire che “il percorso per arrivare alle elezioni è ancora lungo e periglioso e che affannarsi sin da ora in una corsa sfrenata si rischia di arrivare al traguardo spompati”.
Insomma il solito tiro e molla della politica, di quella deteriore senza costrutti e conclusioni operative che fa il tempo che trova. Sarebbe stato interessente ancorché doveroso entrare nel merito di quelle deleghe date e ritirate, sui suoi contenuti che chiamano in causa più della metà della responsabilità amministrativa. Quali sono gli obiettivi raggiunti? Ed ora a chi affibbiarli e per fare cosa a pochi mesi dal termine del mandato?
Interrogativi che rimarranno tali con tutte le implicazioni che ne conseguono in barba alla politica, quella vera che è soluzione dei problemi, quella che la gente si aspetta ma che viene sempre più ricacciata ai margini quando dovrebbe essere il vero terreno di confronto aperto, anche duro, ma finalizzato alla elevazione morale, economica e sociale della comunità cittadina.
Michele Apollonio
Vatt a rtrej sindaco vai a scuola
Caro apollonio, lo fai ancora? Ancora stai nel cerchio del sindaco riccardi? Dopo tutti gli scandali che lo hanno interessato, peculato, sospetta comprevendita di esami, sospetto falso in atti pubblici, caso cirfood, caso fantasmi che ha fatto ridere tutti, caso stella maris, ora anna rizzi, delibera per farsi pagare l’avvocato a spese della comunita’, devo continuare? Fai il giornalista, senza essere schierato per cortesia, i giornalisti dovrebbero essere muniti di serieta’ e imparzialita’.
Per favore continuate a parlare altrimenti qualcuno pensa che il consenso che pensava di avere non ce l’ha sul serio!
si ma quest’altro mo’. onorevole, sindaco, segretario. nind chio’? parla pure.
Titta =Italia dei valori
Assolutamente no
A volte il pur bravo APOLLONIO si affretta a giudizi personali e critiche su vicende che non conosce e che invece ha fatto bene Titta a tentare di far emergere nei loro contorni reali. APOLLONIO, prima di emettere giudizi sull’opportunità o meno di certe affermazioni, fermati a riflettere sull’opportunità o meno delle tue. CHE A MANFREDONIA ABBIAMO AVUTO UN NUOVO PROMOTORE DELLA CENSURA DOPO IL SINDACO RICCARDI. Ma perchè invece non cerchi di indagare più a fondo e contatti l’on. Cera per saperne di più su questa storia. o ritieni che il fatto che ci sarebbero dei nostri amministratori non liberi e costretti al condizionamento del sindaco NON DEBBA INTERESSARE la comunità??? Che vuoi fare come il Sindaco che avrebbe preteso che nonostante la questione fosse stata oggetto delle sue, non se ne sarebbe dovuto discutere??? Ma che combini! Pensa a chiamare all’on. Cera e a fare il giornalista fino in fondo… comunicazioni
alquanto incautamente quanto fuori luogo, dall’on. nonché sindaco di San Marco in Lamis, Angelo Cera, circa “condizionamenti” che sarebbero stati esercitati su alcuni consiglieri…..
cosa ne sai se ha detto cose fuoriluogo e inesatte…magari è stata una denuncia pubblica….fai il giornalista e indaga al max….non emettere giudizi.
vogliamo capire cosa voleva dire….
non si riesce ad essere imparziali….viva il Re…
VEDREMO SINO ALLE PROSSIME ELEZIONI LA COERENZA DELLE COSE DETTE E FATTE SINO AD OGGI!? QUESTO VALE PER TUTTI I CONTENDENTI IN CAMPO E VEDREMO PURE SE LE CORDATE DEGLI ULTIMI TEMPI E DELLE ULTIME VOTAZIONI EUROPEE MANTERRANNO…..SALVO STRANI CONVINCIMENTI E CAMBI DI CASACCHE !!!!????