Giovedì 21 Novembre 2024

E la debacle turistica continua

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Fuori un altro. L’Hotel del Golfo chiude i battenti. Non è il primo né sarà l’ultimo. L’Albergo Gargano, l’unico cittadino, chiuso da anni sta cadendo a pezzi. E’ la bandiera della Manfredonia del turismo che mostra il suo vero volto: quello della disfatta continuata. E’ forse questa la “rivoluzione copernicana del turismo” professata con grande clamore dalla Compagnia (pardon: Agenzia) del turismo? L’immaginazione (interessata) e la realtà (inconfutabile) di un a situazione che lascia ben pochi e opachi spiragli vista come è affrontata.

Quelle due strutture alberghiere hanno costituito in tempi successivi, la speranza di lanciare Manfredonia delle sue preziosità storiche e culturali, delle bellezze naturali e paesaggistiche, nel grande giro del turismo, non quello delle festicciole paesane fini a sé stesse, bensì quello dei turisti, della gente cioè che si muove da lontano per soggiornare e spendere soldi laddove naturalmente l’offerta è allettante.

Si è sostenuto che l’industria è quel mostro che tutto distrugge e tutto prevarica, epperciò andava combattuta ed eliminata. E il turismo? A quanto pare fa la stessa fine della vituperata industria. E si perché questi due alberghi noti anche per i rispettivi ristoranti, non sono che gli ultimi di una lunga fila che non è certo finita (da qualche tempo si vocifera di un altro albergo vacillante). L’Albergo Gargano e l’Hotel del Golfo hanno infatti precedenti illustri: a cominciare dello storico Albergo Daniele, e a proseguire via via con l’Albergo Apulia, l’Hotel Cicolella, l’Hotel Svevo, l’Hotel Riviera, e quindi l’Albergo San Michele, l’Albergo Santa Maria. E che dire delle demolizioni di quei colossi dello svago culturale che sono stati il Cine Teatro Pesante e l’Arena Giardino, e a procedere dell’Arena Impero, del Cinema Fulgor, del Cinema Vittoria? E vogliamo mettere la perdita del collegamento con le Isole Tremiti e la farsa del metrò del mare?

Una falcidia continua, indiscriminata contro un patrimonio che si era andato costituendo nel tempo alimentata dall’iniziativa e dai capitali privati, per una consapevole apertura verso un settore che ha da sempre caratterizzato Manfredonia e il suo hinterland marino e collinare. Si dirà che i tempi cambiano. Certo: sono cambiati, ma non migliorati. A ben guardare le cose pare sia passata una ruspa a spianare scientemente una ricchezza non indifferente. Ma al di la dei beni materiali miseramente e colpevolmente distrutti, si è persa una categoria di imprenditori lungimiranti e ancor più la voglia e forse la speranza, di percorrere una strada che avrebbe portato lontano. I dati sul movimento turistico attestano che la Puglia, in controtendenza, mostra incrementi significativi e che tra le mete più gettonate c’è il Gargano: una bella notizia indubbiamente ma che evidenzia ancor più l’involuzione di Manfredonia che è stata la base dello sviluppo del truismo garganico. E non pare che la situazione evolva in positivo.

L’albergo Gargano tra le creature di pregio della famiglia Pesante che ha concorso alla emancipazione non solo turistica di Manfredonia con la realizzazione di strutture come il funzionale cinema-teatro, l’avveniristica Arena Giardino capace di circa cinque mila posti, due cinema, avrebbe dovuto dare l’avvio ad una seria politica del turismo. Ma non è mai partita. Quella struttura alberghiera opera dell’architetto Marco Dasso annoverata nei libri di architettura, è finita in mani di costruttori che hanno mirato solo ad abbatterlo per costruirci “civili” abitazioni probabilmente più redditizie di un albergo lasciato peraltro senza una gestione professionale. E un più facile guadagno pare che abbia spinto i proprietari dell’Hotel del Golfo, nonostante il panorama che dalle sue stanze si gode della cornice del Golfo di Manfredonia, a chiuderlo. Sarà infatti adibito a Casa di riposo per anziani che per tanti versi potrebbe anche starci, ma che non era certo la ragione che sostenne la richiesta e l’ottenimento di circa tre milioni di euro dai fondi del Contratto d’area che ha dunque fallito anche sponda dell’invocato turismo. Ma lo “sviluppo” di Manfredonia dove lo peschiamo?

Michele Apollonio

 

A seguire due articoli rispettivamente del marzo 2002 e del marzo 2004

 

Hotel del Golfo speranza del turismo sipontino

 

di Michele Apollonio

 E’ il primo hotel della riviera sud sipontina ed è anche il primo hotel realizzato con un contributo dei fondi Cipe del Contratto d’area. E’ l’Hotel del Golfo. Una imponente struttura affacciata sul litorale appena oltre il torrente Candelaro, a una manciata di chilometri da Manfredonia. E’ stata inaugurata con la benedizione dell’arcivescovo mons. Vincenzo D’Addario, e alla presenza di numerose autorità tra cui il sindaco Paolo Campo, l’onorevole Tonio Leone.

  Circa cinque milioni di euro di investimento complessivo di cui circa tre finanziati con il contratto d’area, 80 camere per centosessanta posti letto, esposte a diretto respiro della salsedine del golfo, l’Hotel del Golfo apre una nuova prospettiva nel panorama economico-turistico dell’area della ridente riviera sipontina. Per tanti versi una iniziativa pionieristica. E’ stato completata una iniziativa partita qualche decennio addietro e arenatasi per una serie di ragioni tecnico-burocratiche. <Abbiamo ripreso quel progetto-sogno – annota Michele Prencipe, uno dei titolari del complesso alberghiero – nello scorso 2000 prima rifacendoci alle agevolazioni procedurali del Giubileo, e quindi candidandoci ad un contributo del contratto d’area nell’ambito del secondo protocollo aggiuntivo>.

  Il Contratto d’area non è solo industria e…polemiche. Quello del turismo è per tantissimi aspetti il <filone d’oro> che non ha avuto la fortuna di avere <cercatori> convinti ed agguerriti. Ora si è difronte ad un esempio concreto che ci si augura possa fare da traino per altre realizzazioni turistiche che mettano a frutto e incrementino una risorsa tra le più straordinarie dell’area.

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Albergo Gargano chiuso per restauri

 

di Michele Apollonio

 La spiegazione ufficiale data dai proprietari è quella di dover realizzare opere di ristrutturazione, ma sono in molti a pensare che sia iniziata la fine dell’Albergo Gargano, il bell’edificio prospiciente la Rotonda del Viale Miramare, affacciato sul mare del golfo. Sono state ammainate tutte le insegne che indicavano l’albergo e il ristorante. Le luci spente. Uno dei più gloriosi e rappresentativi hotel-ristorante di Manfredonia precipitato nel buio e nella desolazione.

  E’ destinato ad essere demolito?

  I proprietari si battono per tale obiettivo sin dal 2008 quando presentarono al Comune di Manfredonia richiesta di demolizione dell’albergo e costruzione di un nuovo fabbricato destinato, tanto per cambiare, a “civili” abitazioni previo cambio di destinazione d’uso da servizi a zona B.

  Il Comune, il consesso consiliare cittadino, non ha acconsentito ma non ha neanche preso posizione. Anche i ricorsi al Tar Puglia non hanno dato esiti favorevoli. L’opinione pubblica è nettamente contro la distruzione di quell’edificio annoverato nei libri di architettura per la sua valenza architettonica, e divenuto uno dei simboli storico-culturale della città.

  Disegnato dall’architetto genovese Marco Dasso (1919-1999) uno dei maggiori progettisti del secolo scorso, venne realizzato nel 1959 dalla famiglia Pesante, ultimo lungimirante contributo alla crescita non solo culturale della città dopo il Cine Teatro Pesante, l’Arena Giardino, il Cinema Fulgor, il Cinema Impero, il Cinema Vittoria. Una serie di luoghi di cultura e intrattenimento di grande valore tecnico, architettonico e logistico vanto della città, tutti finiti demoliti, nel volgere di circa mezzo secolo, per far posto a “civili” abitazioni; tranne il Vittoria trasformato in “civile” supermercato.

  Una poco o niente affatto esaltante pagina di storia di Manfredonia che va peraltro ad aggiungersi ad altre pagine che raccontano di distruzioni di memorie preziose ed edificanti. Per rimanere nell’ambito degli alberghi, sono stati smantellati: l’Albergo Daniele, l’Albergo Apulia, l’Hotel Cicolella (a Siponto), l’Hotel Svevo, l’Hotel Riviera, l’Albergo San Michele, l’Albergo Santa Maria. Qualche altro non ha fatto in tempo a sorgere che si è trasformato in itinere in “civile“ palazzo in riva al mare.

  Un grave impoverimento che non fa per nulla onore ad una città che dice di voler crescere e svilupparsi. E le demolizioni a quanto pare potrebbero non fermarsi. La Regione Puglia ha emanato nel 2008 una legge finalizzata alla tutela e valorizzazione delle opere di architettura moderna e contemporanea invitando i Comuni a redigere un elenco degli edifici e manufatti meritevoli di tutela. In questo elenco rientra a pieno titolo non solo l’albergo Gargano ma anche altri edifici prestigiosi.

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Commenti

  • Gentile Dott. Apollonio gli imprenditori lungimiranti mancano perché soffocati da un contesto politico locale VOLGARE, CORROTTO ED IGNORANTE. Questa è la triste verità .

    Monica 26/06/2014 17:42 Rispondi
  • Una volta le crociate venivano fatte nel nome di Dio contro il Saraceno.Domani contro chi si faranno e sotto quale dio….il dio denaro ?!

    Invasioni Barbariche 26/06/2014 14:04 Rispondi
  • Sorridi sei a Manfredonia!

    il disertore 26/06/2014 12:36 Rispondi
  • non volevo intervenire, ma l’Amore per la mia città, mi costringe a farlo. Mentre si chiudono alberghi esistenti, si autorizzano altri da costruire, perchè? volete farci credere che si farà l’albergo per dare lavoro alle 4 o 5 unità? diciamocela tutta………palazzo ricucci difronte alla scogliera Acqua di Cristo…..nato come albergo riconvertito in civili abitazioni, Ecco la fine che farà la struttura che sarà costruita a Siponto, con notevoli guadagni per la vendita di appartamenti posizionati difornte al mare nostrum……….
    Stendo un velo pietoso sulle industrie insediate, abbuffate di soldi pubblici e chiuse nel giro di 15 anni……Allora quando facevamo notare che sarebbe stato più sensato investire in strutture ricettive i politici di allora, quando dico politici intendo TUTTI da dx a sx, volevano il lavoro subito e solo grazie alle aziende sarebbe arrivato………tutto vero, ma si sapeva che “le pettole di Zio Luigi” sarebbero finite presto, infatti oggi abbiamo aziende chiuse, imprenditori abbuffati, lavoratori in mobilità con mutuo e famiglia a carico e i politici locali?……….lo so a cosa state pensando…… 1500 miliardi di vecchie lire secondo me hanno fatto molto gola……………….

    ciuaua 26/06/2014 11:56 Rispondi

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