La sottoscrizione di questo protocollo, con il quale le organizzazioni datoriali, i rivenditori e le catene della distribuzione prendono un impegno forte contro lo sfruttamento del lavoro nero nella raccolta del pomodoro, rappresenta un momento davvero importante per quel che riguarda il nostro progetto di chiusura del Ghetto di Rignano. Solo aggredendo con forza il lavoro nero, gli interessi consolidati che vi sono alle spalle, si può davvero mettere la parola fine a una vicenda indecorosa quale quella del Ghetto di Rignano. E perché tutto questo rappresenta solo l’inizio di un percorso in cui la Regione avrà tolleranza zero verso tutti quelli che si arricchiscono sfruttando la disperazione e le difficoltà altrui”. Lo dice in una nota l’Assessore Regionale Guglielmo Minervini, a margine dell’incontro in Prefettura di Foggia durante il quale è stato sottoscritto il protocollo che introduce, tra le altre cose, “Equapulia-No lavoro nero”, bollino etico che la Regione rilascerà a tutti quei soggetti che avranno dimostrato di non ricorrere al lavoro nero. (…)
“Il bollino – insiste Minervini – è più di un’indicazione. È un vero e proprio invito a tutti i consumatori pugliesi ad acquistare e a premiare quelle aziende che non ricorrono allo sfruttamento e che tutelano la nostra Regione agli occhi dell’Italia e dell’Europa. Per questo oggi sento di ringraziare tutti quelli che hanno sottoscritto il protocollo. Dispiace per l’assenza di un’importante azienda della trasformazione quale Princes e di una della grande distribuzione quale Auchan: la loro adesione sarebbe importante per la riuscita del progetto e ci auspichiamo che non la vogliano far mancare. Oggi – conclude Minervini – è stato fatto un importante passo in avanti, che s’aggiunge a quelli degli scorsi giorni, coi 300 abitanti del Ghetto che in una sola giornata si erano iscritti alle Liste di Prenotazione predisposte coi vari soggetti che stanno collaborando con la Regione, per essere inseriti in un percorso di lavoro regolare. Così come le richieste, giunte da altre parti della Puglia, affinché altrove si intervenga per spezzare la piega del lavoro nero e del caporalato: se tutti questi segnali d’attenzione si confermeranno, se i pugliesi ci daranno il loro aiuto – sono certo – stiamo per scrivere una pagina davvero bella e importante della storia recente della nostra Regione”.