Interrogazione a risposta scritta del consigliere regionale G. Gatta (Forza Italia) avente come oggetto la riconversione del presidio ospedaliero di Monte Sant’Angelo.
Questo il testo integrale dell’interrogazione:
Premesso che:
- la Giunta regionale pugliese, con deliberazione n. 2971 del 15 dicembre 2010, adottava il piano di rientro e riqualificazione del Sistema regionale sanitario 2010-2012, e il regolamento di riordino della rete ospedaliera della Regione Puglia per il 2010 pubblicato sul BURP n.188 supplemento del 17 dicembre 2010 (regolamento n.18/2010);
- Il comma 2 dell’art.4 del suddetto Regolamento n° 18/2010, così dispone: “i territori interessati alla disattivazione degli ospedali, (omissis…) saranno oggetto di processi di potenziamento e riqualificazione delle attività assistenziali territoriali alternative al ricovero (omissis…)”;
- In attuazione del “Programma operativo di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del Sistema Sanitario Regionale”, in data 14/03/2011 veniva sottoscritto tra il Comune di Monte Sant’Angelo e l’allora Assessore alla Sanità, Dr. Tommaso Fiore, un Protocollo d’intesa che stabiliva l’insediamento nel plesso ospedaliero di Monte Sant’Angelo di:
a) N° 1 modulo di R.S.A. (20 posti letto) dedicato a malati di demenza di Alzheimer;
b) Medicalizzazione del servizio E.U. – 118;
c) Day Service – PCA – PACC (chirurgici e medici);
d) Un Servizio Dialisi (U.A.L.);
e) N° 1 modulo Hospice;
f) N° 1 modulo di riabilitazione neuromotoria (ex art. 26) da 20 posti letto (subordinato alla programmazione regionale);
- Il processo di riconversione si sarebbe concluso con l’istituzione della “Casa della Salute”;
- Con lo stesso protocollo si stabiliva che per “la dotazione di personale dipendente occorrente per le nuove attivazioni si procederà attraverso la ricollocazione del personale rinveniente dalla soppressione delle UU. OO. dell’Ospedale con separato provvedimento e con le modalità previste dai Regolamenti regionali nn° 9, 10 e 12/2003”;
CONSIDERATO CHE:
- diversi servizi avrebbero dovuto essere potenziati, secondo quanto garantito dall’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia e dai vertici dell’ASL di Foggia, ed invece la situazione non ha fatto altro che peggiorare, lasciando diverse migliaia di cittadini privi dei servizi essenziali;
- il servizio di diagnostica per immagini viene interrotto in mancanza, per motivi di salute o per ferie, del medico, seppure in organico alla ASL risulti esservi un medico radiologo per Monte, e non uno “a singhiozzo”. Analogo disagio si verifica allorchè il tecnico sia in permesso. Aggiungasi che il relativo macchinario non può essere usato perché sarebbe scaduta la licenza d’uso del software che lo fa funzionare;
- i cittadini di Monte S. Angelo non possono neanche sottoporsi ad una radiografia in loco, ma sono costretti a recarsi a Manfredonia, anche se nella loro città la radiologia è ufficialmente operativa;
- c’è un ginecologo, ma da anni manca l’ostetrica, le cui mansioni vengono svolte da un’infermiera che avrebbe le competenze, essendo anche ostetrica, ma alla quale non viene riconosciuta la relativa qualifica. Manca inoltre lo psicologo, così come manca personale ausiliario;
- Il Pap-test è sospeso da più di un anno e le donne sono costrette a recarsi a San Giovanni Rotondo oppure a Cerignola, dal momento che l’esame non può esser fatto attualmente nemmeno a Manfredonia;
TUTTO CIÒ PREMESSO,
SI INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, ON. NIKI VENDOLA, L’ASSESSORE ALLE POLITICHE DELLA SALUTE DOTT.SSA ELENA GENTILE PER SAPERE:
- Se siano a conoscenza che:
a) nell’RSA di Monte S. Angelo il numero degli Ota/Oss è insufficiente per continuare a dare un servizio di qualità; si è passati da 23 nel 2010 a 16 nel 2014;
b) per l’Hospice vi sono solo 2 O.S.S., ma ne servirebbero 8;
c) in tutti e due i reparti mancano gli educatori professionali, l’assistente sociale e lo psicologo;
d) l’otorino ed il dermatologo sono presenti da circa un mese e vi sono difficolta’ per la psicogeriatria;
e) bisognerebbe riparare la linea di trasmissione delle immagini RX che non sempre funziona;
f) il numero degli ausiliari addetti alle pulizie è insufficiente; negli ultimi anni, infatti, non è stata operata alcuna sostituzione dei 5 ausiliari andati in pensione;
g) al consultorio di Monte SantAngelo accedono annualmente, in media, più di 600 donne;
h) nell’incontro dell’Amministrazione Comunale di Monte Sant’Angelo con l’Assessore e il Direttore Generale era stato anche assunto l’impegno di potenziare il PPI (Punto di Primo Intervento) con i mini-lab, cioè macchinari per analisi veloci, senza aspettare che i prelievi vengano portati a Manfredonia; ad oggi tale impegno non è stato ancora onorato;
- Se intendano dar seguito, ed in che tempi, a quanto convenuto nel corso dell’incontro tra l’Amministrazione Comunale di Monte Sant’Angelo, i vertici dell’Asl Foggia e l’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, e quali siano le risposte che porranno in essere nell’anno corrente ai tanti impegni assunti con il Piano di riconversione, dopo la chiusura dell’ospedale di Monte Sant’Angelo.
Caro Gatta, non essere complice delle malefatte montanare.
Invece di pensare a Monte Sant’Angelo, perchè non pensi alla radiologia di Manfredonia visto che due tecnici di radiologia sono in maternità e il servizio è in grande difficoltà tanto da avere difficoltà per la risonanza magnetica.
Ti volevo ricordare che a Monte il tecnico di radiologia timbra per sei ore e poi lavora solo tre ore, cioè per le tre ore che il medico svolge le sue ore di servizio al giorno.
Considerata l’utenza di Monte e quella di Manfredonia non sarebbe più giusto raggruppare le ore di servizio al medico e al tecnico e far lavorare il tecnico per le restanti 50% delle ore a Manfredonia?
Alla faccia dello spending review.