Continuano gli scarichi a mare

E’ di questa mattina la notizia segnalataci da un nostro lettore il quale ci ha riferito che in località Macchia, alle spalle dell’ex Enichem, parte del litorale, da qualche giorno è invaso da una pungente puzza della quale non si è riusciti ancora ad individuare la causa. Oltre allo strano odore, persiste lo scarico a mare attraverso una enorme condotta in passato utilizzata dal petrolchimico e successivamente dalla maggior parte delle industrie che operano su quel territorio. Della cosa ci siamo resi conto di persona portandoci nei luoghi segnalatici e effettivamente abbiamo riscontrato quanto riferitoci.

Cosa strana, oltre al cattivo odore presente su di una vasta area, abbiamo notato che dalla condotta che raccoglie le acque “depurate” delle aziende, fuoriesce in continuazione acqua frammista a schiuma con un certo vigore, che, ovviamente, finisce in mare. Cosa ancor più strana, a pochi metri dalla zona “incriminata”, cittadini, ignari, facevano il bagno, senza, peraltro, aver notato la presenza di cartelli con scritto “divieto di balneazione”, come previsto per legge. L’unico cartello presente, fissato su una parte della recinzione, quello dell’Eni – Syndial che così recita: “Autorizzazione Integrata Ambientale – Determina dirigenziale n. 3626 del 22 novembre 2012. Impianto di trattamento acque di scarico “TAS”. Già in passato ci siamo occupati del problema in diversi servizi, con reiterate segnalazioni alle Autorità competenti, non ultima l’Arpa Puglia, sede di Foggia, senza che la stessa ci abbia rassicurato che tutto è normale. Ai nostri lettori, però resta un po’ l’amaro in bocca. A distanza di circa vent’anni dal disastro ambientale provocato dal famigerato petrolchimico non si è riusciti ancora a bonificare quella zona, una volta amena, per restituirla a quei cittadini che desiderano bagnarsi in quelle acque. Quanto ancora si deve aspettare?

Matteo di Sabato