Premiati gli studenti partecipanti al concorso indetto dal Circolo Unione
La premiazione dei vincitori del concorso dedicato al recupero della memoria storica di Manfredonia è divenuta la festa della scuola e della città dal momento che a quella iniziativa partecipa la parte migliore e più promettente della città, vale a dire gli studenti delle varie scuole cittadine che, come noto, vanno dalle elementari, alle medie alle superiori, articolate nelle diverse specialità didattiche. “Sguardo sulla città”, si intitola il concorso ideato e organizzato dal Circolo Unione di Manfredonia “per invitare i nostri giovani a soffermarsi sui valori e sui sentimenti che la nostra città ha offerto in passato nella speranza che facciano da supporto ad una continuità sempre più gratificante”, ha spiegato il presidente del Circolo Unione, Pio Longo, aprendo la cerimonia di premiazione della sesta edizione del concorso dedicato alla memoria del questore Bartolomeo D’Onofrio, quale esempio di dedizione all’affermazione della sicurezza e della legalità. Il tema specifico proposto alle scolaresche è stato così sintetizzato: “+ educazione e regole – delinquenza e corruzione = benessere e sicurezza sociale”. A rimarcare la utilità e la forza dell’argomento di grande e delicata attualità, sono intervenuti l’arcivescovo mons. Michele Castoro, il prefetto di Foggia Luisa Antonietta Latella, il questore di Foggia Pier Nicola Silvis, il dirigente del locale commissariato di PS Agostino De Paolis, il figlio di Bartolomeo D’Onofrio, Zefferino dirigente della Polizia di Stato, l’assessore Antonella Varrechia.
La festa, perché di vera gioiosa festa si è trattato, si è svolta nell’auditorium “Vailati”, condotta da Maria Pia Giuliano, coadiuvata dalla segretaria della Commissione esaminatrice Anna D’Ambrosio, che hanno presentato gli elaborati vincitori e segnalati, fra i numerosissimi presentati. “Non è stato facile – ha evidenziato il presidente della Commissione esaminatrice, lo scrittore e poeta Italo Magno – scegliere i lavori più lodevoli dal momento che tutti sono meritori di encomio per la sensibilità dimostrata e l’attenzione posta nel ricercare nelle pieghe della nostra storia quei riferimenti che meglio possono rappresentare e spiegare il tema del concorso”.
Un impegno notevole che gli studenti hanno affrontato brillantemente con il determinante sostegno dei rispettivi docenti, esercitandosi nelle diverse forme espressive della scrittura, della grafica, della multimedialità, varianti nelle. Un segno anche questo della vitalità della scuola, malgrado tutto.
Le argomentazioni scelte dai vari studenti-autori per esprimere il proprio pensiero in fatto di diritti, sicurezza e legalità, spaziano senza limiti offrendo un panorama interessante, arguto e spesso pungente. Ecco alcuni dei lavori presentati: Viaggio nei diritti dei bambini; Quando è giusto c’è più gusto (4°B e 2°A, scuola primaria De Sanctis-Giordani); Noi bambini per Manfredonia (1°A, S.P. San Giovanni Bosco); Legalopoli, I bambini raccontano, Alfabeducando, Addrizze vignitille quando je tenerille, Vivere nella legalità (4° A,B,C, 5°C, 1°D, 5°A, Istituto comprensivo Perotto-Orsini); La Pace (4° e 5°, S:P. San Francesco Da Paola); Maturi…amo la responsabilità per scuotere le coscienze (5°C, S.P. Croce-Mozzillo); Tra cuore e giustizia, Impariamo il legalita…nese, Se vince la legalità migliora la vita a tutti, Coltiviamo la legalità, Grazie alle Forse dell’Ordine, La privacy è un diritto di tutti (2°E, 3°C, 3°D, 2°C, 2°E, 3°E, Scuola media Perotto); Sarai uomo (poesia) (3°E, Liceo scientifico Galilei); Una sconosciuta realtà multiforme, La città che non vogliamo (4°B, alunni diversamente abili Istituto tecnico Toniolo).
Un plauso particolare ha espresso il prefetto, Signora Latella, nei confronti del Circolo unione “interprete pensoso e dinamico dei valori della città” e delle scuole “che hanno saputo esprimere, con concreta visione della realtà, il sentimento di un popolo vitale e operoso”.
Michele Apollonio
Tutti quei punti esclamativi, quel ‘sappiamo’, quel monito sanno di rabbia e di offesa, quasi di minaccia. Pare eccessivo, soprattutto riguardo la semplicità dell’argomento del contendere: un concorso locale fatto dai nostri figli. Sicuri di sapere? Sicuro che sia importante sapere?
E’ un fatto che l’Arcivescovo non ci fosse.
E’ un fatto che ci fosse una confusione non adeguata che non rendeva merito alla solennità dell’argomento.
Era invece sicuramente una percezione soggettiva quella fatta, diciamo una deduzione derivante da commenti in sala.
Se però quelle parole di dubbio o sfogo contenute nella riflessione, sono risultate oltraggiose per qualcuno, ce ne dispiaciamo molto. Faremo attenzione in futuro a non mettere mai in discussione l’operato di chi si impegna a fare.
Speriamo però che lo facciano anche Loro, evitando di dare giudizi assoluti ed astiosi dall’alto di un consesso ‘insindacabile’.
Sappiamo chi ha lasciato il suddetto commento, la Commissione ha premiato i lavori più meritevoli, “bisogna saper perdere”, questo serve come lezione soprattutto a chi svolge il ruolo di educatore!!!!!!!!!!
L’Arcivescovo, buon per lui, era assente. Si è perso tante parole, molta disorganizzazione ed il Presidente della Commissione che citava il profondo impegno profuso ad esaminare elaborati che, alla luce dei fatti, non hanno nemmeno guardato.