LA POLISPORTIVA “G. SALVEMINI” SI AFFERMA CON I GIOVANI

Lusinghieri risultati della formazione del Presidente Matteo Capriati

Parlare della Polisportiva “Salvemini”, significa elogiare una società che da anni produce giovani talenti; una società che, nata alla fine degli anni ‘70, ad opera della famiglia Salvemini (oggi gestita dall’Avv. Gaetano Salvemini) ha disputato campionati di Promozione e 1^ Categoria. E, proprio vincendo un campionato di 1^ Categoria, a metà degli anni ‘90, che nasce il corpus del Manfredonia calcio degli anni 2000, che darà tante soddisfazioni ai tifosi. Tra i giocatori impiegati nella “Salvemini”, in quel torneo, oltre agli esperti Michele Totaro, Ciro Valente e Matteo Capriati, vi erano Matteo d’Arienzo, Michele d’Ambrosio. Oggi, come ci dice il presidente Matteo Capriati: “la Salvemini è puro settore giovanile, con la Scuola calcio, allievi e giovanissimi regionali. Dopo che Tonino Totaro mi ha lasciato il testimone, e gli altri dirigenti storici (Donato Di Bari, il compianto Italo Caratù) sono andati via, la filosofia della Polisportiva non è cambiata, e i risultati non sono mancati e non mancano. Lo scorso anno abbiamo ceduto Kevin Guerra al Lanciano, e quest’anno Matteo Eletto all’Empoli, ottimo settore giovanile per la crescita”. L’Impegno della Polisportiva “Salvemini” a favore dei giovani viene suggellato anche con la partecipazione a tornei nazionali, come, il prestigioso meeting di Ascoli Piceno, nel quale la formazione sipontina è arrivata in semifinale, perdendo ai rigori. “Per concludere – aggiunge Capriati – il giovane Eletto, ad Ascoli, è stato il migliore giocatore del torneo e Bisceglia il migliore realizzatore”. Ci dice ancora il Presidente: “La nostra gestione è basata sui proventi della Scuola calcio che vede partecipare 160-180 ragazzi. Lo staff è composto da tecnici tutti qualificati ed abilitati UEFA B, oltre che essere docenti laureati ISEF, i quali svolgono, a titolo gratuito, il loro impegno con la massima passione e professionalità. Voglio ricordare e ringraziare, i vari Arnaldo Trombetta e Franco Grasso, allenatori dei giovanissimi e degli allievi, Paolo Caputo, Fabio di Lauro, Ernesto Ardò, Peppino Murgo, Luciano Palumbo e Rino Mazzola, Donato Olivieri (preparatore dei portieri), Luigi Trotta oltre poi, ai collaboratori, Giuseppe Rignanese , Michele Armillotta, La Tosa Antonio e Antonio Sireno, e infine il dott. Matteo Vairo di fresca nomina, quale dirigente accompagnatore settore giovanile della S.S. Lazio. E proprio in questi giorni siamo stati ospiti a Roma, per definire con il club di Lotito, una forma di collaborazione inerente il settore giovanile. La “Salvemini”, va pur detto, mantiene sempre un rapporto privilegiato e di collaborazione con l’ ASD Manfredonia. In ultimo il presidente Capriati ci tiene a sottolineare che la “Salvemini” non riceve contributi pubblici: “e i proventi per la cessione dei propri ragazzi servono a coprire le spese gestionali del campo e dell’impiantisca. La stagione calcistica appena terminata è stata abbastanza positiva, avendo conquistato il 2° posto con gli allievi regionali ed il 4° con i giovanissimi”. Basta poco, quindi (ma forse molto) per tenere su il nome del calcio a Manfredonia che, tra alti e bassi, ha ricoperto e deve ricoprire un ruolo di primo piano nel contesto pugliese, con invito a “chi di dovere” di tener conto di queste “vocazioni naturali”, non solo a livello locale, ma anche regionale e nazionale. Quel poco, che poi è molto, è fatto di volontà ed abnegazione che non sempre viene applaudito, con l’indifferenza di molti “addetti ai lavori”.

Giovanni Ognissanti