Giovedì 21 Novembre 2024

Manfredonia mette il bioetanolo nel motore industriale

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Annunciato l’insediamento di una nuova attività produttiva – 250 milioni l’investimento  

Non si può certo dire che la notizia, piovuta inaspettata e inimmaginabile, non abbia prodotto un certo shock questa volta positivo. Nel senso che è in controtendenza con la crisi che imperversa senza tregua, e ancor più in sintonia con quella ripresa che si va sostenendo sia pure timidamente.

La notizia è dunque quella che annuncia l’insediamento nel territorio di Manfredonia di una nuova iniziativa industriale che produrrà carburante da fonti rinnovabili, nello specifico da biomasse non alimentari. Un’industria chimica ma di tipo green, sostenibile. Non di quelle per così dire tradizionali, bensì di nuova generazione, green per l’appunto, e dunque sotto questo aspetto rassicurante rispetto al passato.

L’azienda che apre ad un nuovo corso industriale è la Biochemtex del gruppo Mossi&Ghisolfi, leader mondiale nello sviluppo e dell’ingegnerizzazione di tecnologie bio-chimiche e processi basati esclusivamente sull’utilizzo di biomasse non alimentari in alternativa alle risorse fossili come il petrolio. Il Gruppo Mossi Ghisolfi nasce nel 1953 a Tortona in provincia di Alessandria ed è stato il primo in Italia ad introdurre PET ed è rimasta all’avanguardia nello sviluppo di questo materiale. L’evoluzione della società è stata caratterizzata da una forte crescita nei mercati di tutto il mondo nei settori della plastica e del poliestere tanto da essere leader mondiale del settore PET. Nel 2006 il Gruppo attraverso gli studi di ricerca avanzata, ha messo a punto una tecnologia brevettata per la produzione di carburanti ed altri composti chimici provenienti da colture non-food-clain. E’ l’unica tecnologia al mondo in grado di produrre bioetanolo di seconda generazione su scala industriale.

Il Gruppo Mossi Ghisoolfi è controllato da M&G Finanziaria della famiglia Ghisoolfi, ed è impegnato in diverse attività: PET, le materie prime e l’ingegneria relativa agli impianti produttivi di questi prodotti operanti nelle Americhe e in Asia; biocarburanti e prodotti chimici derivati da biomasse non alimentari; fibra di poliestere con impianti in Brasile; produzione di resina PET europeo con stabilimento in Italia. Oltre due mila i dipendenti.

La Biochemtex ha sede a Tortona in Piemonte e dispone di due centri di ricerca, a Rivolta Scrivia in provincia di Alessandria, e a Modugno nei pressi di Bari.

Una società solida, affidabile per un progetto lungimirante. Oltre a Manfredonia, saranno realizzati impianti di produzione di bioetanolo anche in Sicilia a Termini Imerese e in Sardegna nel Sulcis.

L’iniziativa porta la firma del Governo Renzi anche se parte da molto più lontano il che dimostra che l’impresa non è improvvisata, bensì pensata e ponderata attestata anche dal consistente investimento: 250milioni di euro per ciascun insediamento. Risorse del Gruppo, capitale privato dunque. Non ci sarà pertanto nessuno dei fenomeni degeneranti vissuti con il Contratto d’area.

Per Manfredonia, se il programma sarà confermato come tutto lascia prevedere, si apre, nella sua lunga, tortuosa, spesso tormentata industrializzazione, una nuova stagione che si preannuncia ricca di promesse confortanti e gratificanti che rompe con le esperienze del passato e si proietta, per la natura dell’impresa e le modalità di realizzazione, nel futuro. Naturalmente non sarà la soluzione del problema dell’economia zoppicante né tanto meno dell’occupazione galoppante, ma una provvidenziale concreta insufflata di fiducia per una più allargata e sicura ripresa economica, uno esempio per stimolare altri investimenti, un punto di riferimento per rinsaldare un settore che è andato perdendo pezzi e colpi non ascrivibili esclusivamente alla crisi generale.

Si volta pagina. Il territorio con i suoi apparti di governo, le forze sociali, le organizzazioni culturali, la popolazione, sono chiamati ad una prova di maturità per partecipare con la necessaria razionalità e consapevolezza ad un processo di rigenerazione industriale dalle possibili amplificazioni economiche.

Michele Apollonio

 

 

 

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Commenti

  • A me non interessa nulla per carità, però fa ridere che le persone si preoccupano degli eventuali problemi chimici, se magari prima vi informaste sapreste che il bioetanolo è il tipo di alcol più pulito che ci sia, per rendere l’idea lo si può usare in casa a porte chiuse senza condotto, consuma solo ossigeno, inodore…

    Dom 08/06/2014 9:00 Rispondi
  • Continuate a votare PD E PDL. Questi sono i risultati.

    Eccovi servito. 05/06/2014 0:42 Rispondi
  • vade retro satana. via la chimica da Manfredonia

    Sipontini 04/06/2014 23:33 Rispondi
  • CI RISIAMO, VIA L’ENICHE, ECCO UNA NUOVA ENICHEM, I NOSTRI AMMINISTRATORI HANNO DATO PERMESSI PER LE PALE EOLICHE OFF SHORE,ON HORE, ENERGAS, ORA BIOMETANOLO, DIAMO IL PERMESSO PER LE INVASIONI BARBARICHE, E LE DIECI PIAGHE EGIZIANE E SIAMO APPOSTO, UN CONSIGLIO FATEVI PAGARE TUTTO,SE NO’ LE VILLE A MATTINATA COME VE LE FATE?
    NOI CITTADINI STIAMO MORENDO DI TUMORI UNO DOPO L’ALTRO, MA NON FA NULLA, CONTINUATE PURE A SVENDERCI MI RACCOMANDO.

    antonella 04/06/2014 19:05 Rispondi
  • Quale l’impatto ambientale? che tipo di emissioni? la gente vuole sapere prima che impianti uno stabilimento che è comunque di tipo “bio-chimico”.
    Grazie

    GAMBE LEVATE 04/06/2014 10:26 Rispondi
  • le pulissero chi ha avuto 32.000,00 dal comune!!!

    pisolo 04/06/2014 10:24 Rispondi

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