A conclusione di un complesso e partecipato iter istruttorio iniziato nello scorso autunno, che ha coinvolto i comuni rivieraschi del Gargano, l’autorità di bacino, vari servizi della Regione Puglia, il genio civile e il commissario straordinario delegato per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Puglia, la capitaneria di Porto di Manfredonia ha emesso due ordinanze di interdizione di alcuni specchi acquei corrispondenti alle falesie a picco sul mare per una profondità pari al doppio dell’altezza della falesia partendo dal piede della medesima. tali prescrizioni si allineano alle caratterizzazioni della costa garganica sancite dal piano di assetto idrogeologico edito dall’autorità di bacino, organo tecnico regionale istituzionalmente preposto a tali pianificazioni. in realtà, come per il divieto di accesso nelle grotte marine, analoga ordinanza già era vigente e la nuova in alcuni casi è addirittura meno restrittiva della precedente in merito alla profondità delle acque interdette per motivi di sicurezza, anche se nuovi siti vengono oggi ricompresi sempre in linea alla pianificazione dell’autorità di bacino. In tali specchi acquei “ e’ interdetta la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere, oltre alla pesca professionale e sportiva, la balneazione (comprese le immersioni subacque) e qualsiasi attività connessa all’uso del mare”. In realtà l’interdizione alla navigazione era anch’essa già prevista dall’ordinanza disciplinante il diporto nautico e comunque, malgrado le ordinanze riguardino 25 km del litorale di mattinata e Monte Sant’Angelo, la lunga spiaggia di mattinata, che in estate pullula di turisti, non è soggetta ad alcuna nuova prescrizione. Le ordinanze dell’autorità marittima, che nei prossimi giorni saranno attualizzate anche per il litorali di Vieste, Peschici, Rodi Garganico e Vico del Gargano, quali “atti dovuti”, sono tese a rendere noto situazioni di rischio al fine della salvaguardia della vita umana in mare e alle stesse si assoceranno i nuovi provvedimenti ordinativi comunali in quanto i rischi individuati dall’autorità di bacino, hanno origine terrestre. La tematica è stata già attenzionata dalla prefettura, dai vertici regionali e dalla procura della repubblica al fine di promuovere le sinergiche iniziative, tese a mitigare gli effetti della problematica e animate dal comune fine di evitare tragedie come quelle in passato avvenute a ventottenne e sulle coste garganiche.