Giovedì 21 Novembre 2024

"L&W Capitanata": "Portualità di Manfredonia, urge collaborazione operativa con gli altri porti"

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L’interesse con cui la cittadinanza ha seguito la presentazione del Convegno sulle prospettive della portualità di Manfredonia è un indicatore significativo che non va stravolto e strumentalizzato a fini elettoralistici, ma considerato nel valore che unisce in modo indissolubile il futuro della città (e del territorio) ed il mare.

Ogni azione di rilancio delle potenzialità strategiche nel nostro territorio deve necessariamente partire da una corretta e nitida valutazione del quadro presente, perché vadano rimosse le cause di disfunzioni e ritardi. E’ questione di etica della responsabilità.

La classe politica e dirigente locale negli anni recenti, com’è evidente, non ha saputo guardare lontano ma, anche con riferimento al sistema portuale della Capitanata, si è stupidamente attestata sulla difesa di interessi clientelari per garantire o prospettare la riproduzione di se stessa.

Il quadro che abbiamo sotto i nostri occhi è noto ed è bene averlo presente:

– il porto alti fondali è in condizioni funzionali a dir poco inadeguate e l’attività produttiva è a livelli minimi della sua storia;

– il porto peschereccio sostiene una flotta ridottasi a molto meno della metà di quella degli anni ’80, nel contempo una fondamentale struttura di servizio quale il Mercato Ittico risulta in fallimento per gestione deficitaria delle risorse pubbliche;

– il neonato porto turistico, in attesa di produrre gli auspicati risultati, sembra nelle condizioni di aver perso le ali prima ancora di spiccare il volo…

L’immagine complessiva di un simile scenario contrasta con l’offerta di potenzialità del nostro mare e della stessa nostra portualità.

E per dimostrare come tuttora non risulta all’altezza del compito, la nostra classe politica vorrebbe far convergere la considerevole attenzione che il tema suscita, sulla disputa personalistica riguardante l’Autorità Portuale, se ha senso o no.

Al proposito la nostra Associazione, considerato che su tale disdicevole contrasto nessuno ha saputo RESPONSABILMENTE anteporre il futuro del Porto e quindi dello sviluppo del territorio, alla disputa  personalistica e campanilistica sulla gestione della infrastruttura, auspica che  sia il Governo a mettere al più presto fine a questa assurda commedia, in coerenza con l’impegno a tagliare le spese e il numero dei carrozzoni pubblici e a dare un senso operativo alla cooperazione tra territori.

Le novità rappresentate dalle opere di manutenzione del porto peschereccio e dalla proposta/studio del Piano Regolatore Portuale di Manfredonia nei termini abbozzati ed illustrati nel corso del Convegno del 6 maggio sono elementi di positività se si inseriscono in un percorso più generale di cambiamento rispetto alla situazione odierna. Altrimenti si rischia di costruire, con annunci e suggestioni che rimangono sulla carta, i presupposti per dare continuità al declino.

Dunque è opportuno ripartire dall’esigenza di finanziare i lavori necessari a rendere pienamente funzionale il porto alti fondali. 60 milioni e forse più che potranno e dovranno essere sollecitati ove sia credibile la missione e il progetto più generale di chi gestisce il porto. Una entità che attualmente nessuno ragionevolmente intravede se non si amplia la dimensione operativa del nostro porto e non lo si fa interagire, in collaborazione e non tanto in improbabile concorrenza, con gli altri porti dell’adriatico ed in primis della Puglia.

Il porto peschereccio è prezioso per le sue specifiche attività, ma dovrà opportunamente essere in maggiore continuità urbanistica con il resto della città, affinché, senza finalità  speculative, si possa renderlo ancor più elemento vitale della quotidianità cittadina.

Quanto al porto turistico, come Lavoro&Welfare afferma da tre anni e come opportunamente oggi sembra nei programmi del sistema camerale di Capitanata, esso dovrà presto poter entrare in stretta collaborazione operativa almeno con quelli di Rodi e di Vieste, al fine di sommare utilities e ospitalità per i diportisti interessati a scegliere la costa garganica come luogo di ormeggio stabile per i propri natanti.

Il comparto portuale rappresenta un pezzo fondamentale del sistema produttivo ed occupazionale della Capitanata e come tale deve essere “preso in carico” realmente dagli attori territoriali dello sviluppo, con azioni coerenti di pianificazione.

In questo senso riteniamo opportuno e auspichiamo che, fuori da contesti propagandistici, possa partire proprio dal Presidente della Camera di Commercio di Foggia una proposta di collaborazione operativa tra sistemi portuali adriatici, con le altre Camere di Commercio pugliesi a partire da quella di Bari.

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