Domenica 22 Dicembre 2024

Finanziamento sproporzionato per i “Buoni Servizio di conciliazione” al Comune di Bari, G. Gatta interroga

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Interrogazione urgente a risposta scritta del consigliere regionale Giandiego Gatta (Forza Italia), avente come oggetto il “maggiore finanziamento delle misure di “Buoni Servizio di conciliazione” –  fondi PO FESR 2007-2013 per l’infanzia al Comune di Bari”. 

Questo il testo dell’interrogazione:

Premesso che:

Con la deliberazione di Giunta regionale 15.12.2009, n. 2497 è stato approvato il Programma di interventi finalizzati alla realizzazione di misure economiche per sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione vita‐lavoro per le famiglie pugliesi, composto da tre misure economiche di intervento, articolate per fasce di reddito e condizione occupa­zionale, tra le quali vi è la Linea n. 2, che prevede un intervento per l’erogazione di “Voucher per l’ac­quisto di servizi per la conciliazione vita‐lavoro.

In data 5 gennaio 2011 è stato presentato il Piano straordinario per il lavoro in Puglia 2011 che, nell’ambito delle azioni rivolte al Lavoro delle donne, prevede alla Scheda n. 12 l’attivazione di “Servizi di conciliazione vita‐lavoro”;

Con la deliberazione n. 1674 del 07.08.2012 la Giunta Regionale  ha modificato il Piano Pluriennale di Attua­zione 2007/2010 P.O. F.E.S.R. Asse III “Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale” che, nella Linea 3.3, prevede l’attua­zione degli “Interventi per la conciliazione vita‐lavoro” per la prima infanzia (Azione 3.3.1), adottando una procedura “a sportello”, previo riparto delle risorse tra i Comuni pugliesi associati in ambiti territoriali;

Con la determinazione dirigenziale 10.05.2011, n. 411 è stata affidata a Innovapuglia, Società in house della Regione Puglia, la realizzazione del Progetto di semplificazione amministrativa relativo allo sviluppo di una soluzione ICT per la “Sperimentazione del sistema di gestione digitale dei procedimenti con­nessi all’erogazione di servizi di conciliazione dei tempi vita‐lavoro e di cura”;

L’Azione 3.3.1 prevede il paga­mento, per un periodo massimo di 11 mensilità, della tariffa applicata da strutture e servizi per l’infanzia e l’adolescenza autorizzati al funzionamento ai sensi dell’art. 49 della legge regio­nale n. 19/2006 e che si iscrivono in un catalogo telematico dell’offerta di servizi di conciliazione per l’infanzia e l’adolescenza, a seguito dell’effettiva erogazione del servizio di conciliazione per il quale è stato effettuato dalle unità di offerta l’abbinamento con i nuclei familiari richiedenti il Buono servizio di conciliazione;

Il pagamento della tariffa applicata dalle unità di offerta iscritte nel Catalogo telematico è a carico dei fondi previsti dall’Azione 3.3.1, entro i limiti delle risorse assegnate agli Ambiti Ter­ritoriali, in misura corrispondente a percentuali di copertura determinate in relazione alle condizioni economiche dei nuclei richiedenti, così come rile­vato da attestazione ISEE regolarmente rilasciate ed in corso di validità, mentre i nuclei familiari, per la rimanente quota parte, mensilmente comparteci­pano alla spesa per il servizio erogato dalle unità di offerta, fino a concorrere all’intero importo della tariffa applicata;

per l’attuazione dell’Azione 3.3.1: ‐ con la determinazione dirigenziale 04.08.2011, n. 746 (BURP n. 143 del 15.09.2011) è stato appro­vato e pubblicato l’Avviso pubblico per Manifesta­zione di interesse all’iscrizione nel Catalogo tele­matico dell’offerta di servizi di conciliazione per l’infanzia e l’adolescenza; con la determinazione dirigenziale 17.12.2012, n. 1425 (BURP n. 187 del 27.12.2012) è stato appro­vato e pubblicato l’Avviso pubblico rivolto ai nuclei familiari per la presentazione della domanda di “Buoni servizio di conciliazione” per l’accesso ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza iscritti nel Catalogo telematico dell’offerta per minori e a decorrere dalle ore 12.00 del 15.01.2013 è possi­bile presentare istanza di accesso ai predetti Buoni servizio on‐line accedendo alla piattaforma dedi­cata dall’indirizzo http: //bandi.pugliasociale.regione.puglia.it;

con le determinazioni dirigenziali 23.12.2009, n. 813 e 15.01.2013, n. 14 è stata ripartita e asse­gnata agli Ambiti Territoriali sociali la somma com­plessiva di € 20.000.000,00, quota parte delle risorse finanziarie assegnate all’Azione 3.3.1;

 le risorse assegnate con gli atti sopra indicati a cia­scun Ambito territoriale per le Azioni 3.3.1 sono state oggetto di riparto in base ai principali indicatori demografici, e questo non ha consentito, fino allo stato attuale, di tener conto della partico­lare articolazione dell’offerta di strutture e di ser­vizio;

con la determinazione della dirigente del servizio programmazione Sociale e Inte­grazione Sociosanitaria n. 643 del 17 dicembre 2013 per lo svolgimento dell’azione 3.3.1 si è provveduto ad impegnare l’ulteriore somma di €. 7.000.000,00 da ripartire e da assegnare agli ambiti Territoriali sociali in relazione alla maggiore domanda di buoni servizio di conciliazione ed alla maggiore offerta di strutture e servizi per l’infanzia e l’adolescenza iscritti nel catalogo, quindi compreso il comune di Bari;

con A.D. n. 642 del 17 dicembre 2013 della diri­gente del Servizio Programmazione Sociale e Inte­grazione Sociosanitaria è stato approvato l’impegno contabile in favore del solo Comune di Bari per un importo di Euro 5.000.000,00 a valere sul Cap. 1153030 UPB 2.9.9 ‐ residui di stanziamento 2011 nel Bilancio di Previsione 2013 per i buoni servizio di con­ciliazione di cui all’Azione 3.3.1, con il presupposto che la città di Bari è caratterizzata da una specifica concentrazione di strutture e di servizi per la prima infanzia all’interno del territorio urbano tale da richiedere un intervento mirato ad integrare le risorse finan­ziarie per la corresponsione dei buoni di servizio di conciliazione, al fine di accogliere la quantità relativamente più elevata di domande da parte di utenti, che provengono anche da fuori città, oltre che per assicurare la sostenibilità gestionale di tutte le strutture che Bari, in quanto “città riservataria” ex L. n. 285/1997, ha consolidato nel corso degli anni;

CONSIDERATO CHE:

con l’A.D. n. 210 del 3 marzo 2014 del Servizio politiche di benessere sociale e pari opportunità è stato pubblicata la ricognizione e presa d’atto dell’attività di monitoraggio dell’intervento P.O. Fesr 2007/2013 asse III linea 3.3 azione 3.3.1 piano straordinario per il lavoro – avviso pubblico rivolto ai nuclei familiari per la domanda di “ buoni servizio di conciliazione per l’infanzia e adolescenza”, da cui risulta che: nel Comune di Bari sono 439 le domande inviate dalle famiglie per i figli minori e 300 convalidate mentre, per esempio,  nel Comune di Foggia sono 451 le domande inviate dalle famiglie per i figli minori e  394 convalidate;

se si valutano le strutture per la prima infanzia autorizzate iscritte al catalogo, emerge che il Comune di Bari ha 27 strutture, il Comune di Foggia 29 strutture, il Comune di Lecce 26 strutture, e che la concentrazione della popolazione è molto più numerosa nelle città di Foggia e Lecce per i  servizi alla prima infanzia rispetto  alla città di Bari;

 PRESO ATTO CHE:

è del tutto immotivata e arbitraria l’assegnazione di risorse aggiuntive per i buoni di conciliazione per l’infanzia e l’adolescenza solo al Comune di Bari,  visto che la presunta “concentrazione di strutture e di servizi per la prima infanzia all’interno del territorio urbano tale da richiedere un intervento mirato ad integrare le risorse finan­ziarie per la corresponsione dei buoni di servizio di conciliazione” è smentita dal monitoraggio del servizio politiche di benessere sociale e pari opportunità pubblicato con A.D. 210 del 03/03/2014;

RILEVATO CHE:

è presumibile che tali somme non possano essere utilizzate dal Comune di Bari perché sovradimensionate rispetto all’esigenza del territorio;

è acclarato che altri ambiti territoriali hanno maggiore capacità ricettiva e non riescono a soddisfare tutte le domande delle famiglie;

TUTTO CIÒ PREMESSO, SI INTERROGA

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, ON. NIKI VENDOLA, L’ASSESSORE AL WELFARE DOTT. ELENA GENTILE PER SAPERE:

quando e se verranno ristabiliti per la somma degli € 5.000.000,00 di cui all’A.D. 642/2013 della diri­gente del Servizio Programmazione Sociale e Inte­grazione Sociosanitaria, criteri equi di ripartizione che tengano effettivamente conto della maggiore offerta di strutture e servizi per l’infanzia e l’adolescenza, come da monitoraggio della predetta determinazione dirigenziale n. 210/2014;

le motivazioni  che hanno portato all’approvazione dell’A.D. 642/2013 e della delibera di Giunta Regionale n. 567 del 02 Aprile 2014, che adduce giustificazioni pretestuose al fine di assegnare somme aggiuntive al Comune di Bari, discriminando di fatto le famiglie pugliesi degli altri ambiti;

se sono disponibili altri fondi da poter assegnare immediatamente agli altri ambiti, che hanno maggiore necessità e maggiore capacità ricettiva, così da evitare discriminazioni inaccettabili.

                                                                      

Avv. Giandiego Gatta

 

                                               

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