Giovedì 26 Dicembre 2024

L’agonia delle aree industriali DI46 e PIP

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In un incontro col sindaco gli imprenditori denunciano le forti carenze di quelle aree

Nei primi mesi del 2010 gli imprenditori dell’area industriale di Coppa del vento ad ovest della città, si costituirono in comitato di lavoro per porre all’attenzione delle autorità competenti le tante problematiche che condizionavano la stessa agibilità di quell’area industriale. Le questioni prospettate riguardavano aspetti tecnici e amministrativi, strutturali e formali. Dopo cinque anni la situazione non è affatto cambiata. E’ andata anzi  peggiorando dal momento che l’inesorabile opera demolitrice del tempo supportata dalla negligenza dell’uomo, nel caso specifico dei responsabili di riferimento, ha fatto il suo corso devastatore accrescendo lo stato di difficoltà in cui sono costretti ad operare le aziende superstiti di quel bel “sogno” arrivato su queste sponde con tante buone e fondate speranze, chiamo Contratto d’area.

A cinque anni di distanza quegli imprenditori, ridotti nel numero e nella composizione, hanno sentito il bisogno di ricostituire quel comitato di lavoro per denunciare le stessde cose di cinque anni prima. Una iniziativa che se da un lato denuncia tutta la preoccupazione di andare avanti nelle attività produttive nonostante le crisi e le difficoltà locali, denota anche la volontà di guardate avanti, di voler superare l’empasse, insomma di resistere. Ma da soli non possono farcela anche perché quello che manca sono strutture e servizi essenziali, di base quali: l’acqua, la fogna, le linee telefoniche, reti internet, la sicurezza, ma anche l’illuminazione, le discariche abusive, la cura del verde (non le aiuole con i fiori ma almeno lo sfasciamento dell’erba), la raccolta differenziata, e via discorrendo fino a toccare gli aspetti fiscali sempre più pesanti. Una situazione al limite della praticabilità di un’area che avrebbe dovuto costituire un grosso fondamento a sostegno dell’economia cittadina e oltre. E per alcuni anni lo è stato. Poi, poi…

La storia è nota. Alle imprescindibili leggi del mercato e dell’economia si è aggiunta un scarsa capacità di tenere sotto controllo una realtà ad alto valore aggiunto ma allo stesso tempo alquanto vischiosa che richiedeva pertanto attenzioni e interventi adeguati e mirati. Che sono mancati. Di modo che quell’imponente castello di imprese si è andato pian piano disgregando. Ad oggi l’area industriale accoglie una pattuglia di imprese boccheggianti, finite sul filo della loro marginalità economica.

“Con questi handicap che ci ritroviamo non possiamo farcela ad uscire dalla crisi e sostenere la concorrenza”, hanno detto chiaramente al sindaco-responsabile unico del CA, Angelo Riccardi, nell’incontro chiesto per rappresentare ancora una volta le ambasce e le difficoltà ormai a fil di gola.

Il discorso più che al responsabile unico (una funzione priva di contenuti operativi ancor più oggi quando il Contratto d’area ha esaurito il suo ruolo che è stato essenzialmente quello di fungere da start up per attività imprenditoriali produttive; le degenerazioni e le omissioni verificatesi costituiscono doloroso e colpevole capitolo a sé), è stato rivolto al sindaco che certamente ha tutte le prerogative e l’autorità per agire. Cosa che ha fatto intervenendo sulle risorse recuperate dai contributi non utilizzati dalla imprese del CA e destinate alle infrastrutture come il completamento del depuratore, l’approvvigionamento dell’acqua. Purtroppo come spesso accade si è innestato un contenzioso con il Ministero con il ricorso ai vari gradi della Magistratura, che ha bloccato i progetti presentati dal Comune di Manfredonia.

Si dovrà pertanto aspettare gli esiti di quei ricorsi. Intanto la situazione va sempre più peggiorando. La testimonianza di imprenditore che ha investito di proprio, è agghiacciante ed emblematica: “Devo organizzare e pagare in proprio tutti i servizi; abito nella mia azienda per tenerla sotto controllo; sono deluso e stanco; voglio andarmene; ho messo in vendita la mia azienda anche tramite agenzie specializzate, ma nessuno vuole investire qui; il valore si è notevolmente ridotto; non riuscirò a recuperare quanto ho investito; se non succede qualcosa di positivo finirò sul lastrico”.

Probabilmente un esempio estremo, ma i tanti “Si vende” e i diversi capannoni abbandonati raccontano una storia tristemente reale.

Il Comitato degli imprenditori ha chiesto al sindaco di intervenire almeno su quegli aspetti di competenza comunale: illuminazione, verde, sicurezza, opere di urbanizzazione, la funzionalità di uno sportello unico di riferimento dell’intera area e di quanti vi lavorano.

E’ inconcepibile che in un’area come quella non vi sia un responsabile che sovrintenda alla funzionalità di quell’area industriale, che funga da ufficio informazioni, che promuova l’area stessa e le conferisca una parvenza di vitalità.

Il risultato dell’incontro è stato quello di stabilire incontri periodici col sindaco per affrontare di volta in volta i vari temi. Un modo come un altro per rilanciare il vecchio gioco del differire per non fare. I temi sul tappeto sono stati enunciati e delineati da anni: non è più tempo delle parole: occorre agire per fermare quell’emorragia di imprenditori che a questo punto vuol dire morte di quell’area industriale.

Michele Apollonio 

 

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Commenti

  • Votare è un diritto non un dovere…. quindi bisogna dare un segnale forte….

    semprevigile 14/05/2014 16:54 Rispondi
  • Ma che cosa vogliono più denunciare, c’è solo da mandarli a casa, il Sindaco e tutto il resto dell’attuale classe politica. La nostra è un’area di crisi che ha avuto e ancora necessità di un’attenzione particolare e privilegiata da parte del Governo centrale. Se nelle altre aree indistriali (si veda il distretto del salotto della Murgia ed altri anche nel nord Italia), la politica locale, insieme ai sindacati, hanno messo in atto sinergie che hanno “costretto” il Governo ad interventi di rilancio e di nuovo sviluppo e sostegno alle imprese già esistenti e in difficoltà, qui da noi nulla di tutto questo è successo, perchè i nostri politici dormono!!!

    Non serve solo denunciare, l’attuale classe politica di Manfredonia va azzerata!!!

    Non votino più nè per Riccardi nè per altri dell'attuale classe politica!!! 14/05/2014 15:17 Rispondi

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