“I fondi europei per il periodo 2014-2020 devono essere utilizzati per realizzare progetti strategici e non per organizzare fiere e sagre paesane – afferma l’on. Michele Bordo – In Capitanata, come nel resto del Sud, c’è bisogno di riqualificare e ammodernare una rete infrastrutturale obsoleta e inadeguata alle esigenze espresse da imprese e cittadini.
Le strade, le ferrovie, i porti e l’aeroporto civile di Foggia devono essere connessi tra loro per connettere la nostra comunità al resto dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo, così da mettere a valore vocazioni e competenze di grande pregio.
Per ottenere questo risultato servono una visione politica focalizzata su pochi e qualificati obiettivi, una maggiore efficienza tecnico-burocratica ed una diffusa sostenibilità finanziaria e ambientale – conclude Michele Bordo – E serve la positiva coesione tra i diversi livelli di governo che il Partito Democratico è impegnato a costruire con le elezioni europee e amministrative”.
Chiarisco. Per l’Unione Europea, un finanziamento dei Progetti si intende “impegnato” e, quindi stanziato e utilizzato per l’intero importo, quando sono stati realizzati lavori per OLTRE il 60% e sono state materialmente pagate dall’Ente, cioè versate, somme per almeno il 50% del valore del progetto. I nostri Amministratori, invece, pretendono di aver “utilizzato” il finanziamento UE quando hanno DELIBERATO e APPROVATO il Progetto. Sta qui tutta la questione del mancato “UTILIZZO” dei Fondi UE, oltre alla mancanza di idee e di progettazione. Io che sono cattivo e maligno, dico che i progetti non si fanno perché gli amministratori sono incapaci a progettare e, come sempre, aspettano l’idea, il suggerimento dell’Impresa che intende realizzare il progetto, solo che le imprese, sapendo come sono fiscali i Commissari UE, non si azzardano a suggerire idee che poi, magari, altre imprese eseguiranno.
L’Onorevole conosce la teoria. Perché quando ne aveva l’occasione non l’ha messa in pratica? Ho conosciuto un anziano ingegnere che, nella sua vita, è stato molte volte chiamato a far parte delle Commissioni per il controllo e collaudo dei progetti finanziati dai programmi UE. Mi spiegò che, per gli amministratori italiani, il loro dovere si conclude con l’approvazione delle delibere e delle concessioni, mentre i Commissari UE vogliono esaminare i Progetti, ma anche i lavori eseguiti, le fatture emesse e quietanzate, i bonifici emessi, le contabili bancarie di addebito in conto e di accredito. Mi raccontò che in Spagna, per esempio, progettano un ponte e iniziano subito a costrurlo mentre ne chiedono il finanziamento UE. Quando interviene la Commissione UE per l’approvazione del progetto, il ponte è stato già costruito per il 60-70% e sono pronte tutte le documentazioni di spesa di cui sopra, per cui il progetto è rapidamente approvato. Quando il ponte è ultimato e collaudato, se ne chiede l’erogazione dei finanziamenti. La Commissione interviene, trova le carte, tutte le carte a posto e in breve tempo paga. Che si fa dei soldi ricevuti? Subito si provvede, per esempio a costruire una scuola, seguendo la stessa procedura, e così via.In Italia, invece, si aspetta l’erogazione dei finanziamenti per finire un lavoro e, a questo punto, i soldi non verranno mai se prima non si conclude il progetto!
OOOOOOOOO,
AVAST!!!!!!!!!!
N’T SUPPURTEM CHIO’
Te lo do se vuoi il voto pur di non vederti più
E che diamine…….. Nemmeno un briciolo di dignità! Stai raschiando il fondo, lo sai o no?
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