Il commissario Falcone ringrazia Tonio Leone per i 60 milioni di euro dirottati su Manfredonia
“Anche senza una sede dell’Autorità Portuale, Manfredonia è stata, e resterà una cittadina dalla grande politica marittima”. Esordisce così l’avv. Gaetano Falcone, commissario straordinario dell’AP di Manfredonia, davanti alla platea convenuta a Palazzo dei Celestini per la presentazione del “Piano di sviluppo e le linee guida per la redazione del piano regolatore portuale”. Falcone parte con il rivendicare il ruolo storico del porto nell’economia locale, un posto fondamentale che non “nasce con l’Autorità Portuale”, e che a dispetto dei critici “ancora oggi è ben presente e funzionante”. Il rilancio del sistema portuale nasce in contemporanea con la paventata riforma delle Autorità Portuali voluta dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che ridurrà da 24 a 14 le AP, “una misura prettamente aritmetica e discriminatoria che salvaguarda il Nord togliendo al Sud (6 le Autorità che resteranno nel Meridione, solo una in Puglia, ndr), dando la sensazione di un’Italia ancora divisa sulle politiche di sviluppo”, secondo Falcone. Lo studio che contiene la definizione degli obiettivi di crescita del sistema infrastrutturale, realizzato dalla Acquatecno Srl., ha delineato un ampio ventaglio di possibilità di sviluppo per il Porto di Manfredonia: esso “potrà qualificarsi come terminale marittimo di riferimento lungo le direttrici di traffico nazionali ed internazionali individuate dai Corridoi Trans – Europei I e VIII; come centro d’eccellenza per la lavorazione del pescato (Distretto della Pesca) e per la cantieristica tradizionale (Distretto della cantieristica storica); infine, potrà fare da terminale marittimo di riferimento per gli itinerari ambientali e turistici caratterizzanti la costa e l’entroterra del nord della Puglia, nonché per gli itinerari turistico – religiosi le cui mete principali sono i Santuari di S. Pio a San Giovanni Rotondo e di S. Michele Arcangelo”. “Gli interventi nell’ambito del Piano di sviluppo del porto sono fondamentali – ha sottolineato l’onorevole del Nuovo Centro Destra Antonio Leone (ringraziato da Falcone per l’impegno profuso nell’ottenere 60 milioni di euro di finanziamento ), interventi basilari con o senza la sede dell’AP a Manfredonia, con la soppressione o l’aggregazione con altre sedi. E’ necessario che il porto di Manfredonia possa ospitare al più presto navi di grossa stazza. In previsione della creazione di una grossa Autorità Portuale del basso Adriatico, Manfredonia deve avere uno dei porti più ambiti”. Una rivoluzione copernicana in piena regola , per quello che “da problema deve diventare una risorsa”, come scritto nella presentazione del Piano di Sviluppo. Un Piano Regolatore Portuale completo (quello del 2009 era solo per il Porto commerciale, e non includeva il Bacino Alti Fondali, ndr) che da ipotesi progettuale dovrebbe tramutarsi in concreto volano per la rinascita di un settore in crisi, con una realtà di grande respiro ridotta all’impotenza e all’immobilismo, che vede le sue enormi potenzialità inespresse, e che l’Autorità Portuale nei suoi 10 anni di vita ha aiutato a far diventare pressoché insignificante. Un Ente che vuole farsi centrale, e da una storica posizione di precarietà “rilanciare” un sistema che ha contribuito ad affossare. “E’ ora di smetterla con le strumentalizzazioni, perché c’è bisogno di condivisione in un momento importante per la città” ha sentenziato Falcone. “Bisognalasciarsi alle spalle l’assurdità delle 24 Autorità Portuali, ciascuna con spazi di potere da difendere a ogni costo, con ambizioni e intrecci con tutti i poteri locali”. Ad affermare ciò è stato Lupi, stesso partito di Leone e Falcone. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni.
Graziano Sciannandrone
Altri soldi buttati!!!! Il porto industriale di Manfredonia è fermo e arrivano milioni di euro per l’allegria dei gestori!!!!. Pensate che la gente è tanto cretina da non averlo capito? Auguri e buon appetito.
Che facc tost….