La fitta serie di incontri inseriti in “Visionarie. La Primavera di Manfredonia”, organizzata dalla Bottega degli apocrifi, dal Comune di Manfredonia e dall’Agenzia del Turismo, volta a valorizzare attraverso la musica luoghi inediti della nostra città, ha visto anche un reading del racconto “Lo scialle andaluso” di Elsa Morante, tratto dalla raccolta omonima.
Lo spettacolo doveva svolgersi sulla terrazza del Seminario “Sacro Cuore”, dal quale si gode una visuale inedita della città, ma l’inclemenza del tempo ha costretto gli organizzatori a spostarlo nella sala d’ingresso del Seminario. E a dire il vero lo spostamento non ha nuociuto alla suggestione della lettura, visto che uno dei personaggi del racconto è proprio un giovane seminarista.
Interpretato in maniera egregia da Nunzia Antonino, attrice di Bisceglie impegnata in produzioni nazionali e non, il racconto narra la storia della ballerina Giuditta Campese, intenta a seguire un successo che non arriverà mai, e a combattere l’avversione del figlio nei confronti del suo lavoro. Uno specchio sulla condizione della donna dell’epoca, ma con risvolti ancora tanto attuali.
Abbiamo potuto parlare a Nunzia prima dello spettacolo. Si è rivelata una donna sensibile che, dietro un’apparente gracilità fisica, nasconde una grande energia e un’imponente statura teatrale.
Ci ha raccontato che questo reading è nato in occasione del centenario della nascita della scrittrice romana, nel 2012, quando, per una manifestazione tenutasi nella suggestiva cornice di Villa Fidelia a Spello, le chiesero di interpretare qualcosa in omaggio alla Morante.
“Non conoscevo questo libro di Elsa Morante, – ci ha riferito Nunzia – l’ho comprato per scegliere qualcosa da leggere a Spello, e quando ho letto l’incipit dell’ultimo racconto, Lo scialle andaluso, il più lungo della raccolta: ‘Fin da ragazzina, Giuditta, a causa del suo amore per il teatro e per la danza, s’era messa contro tutti i parenti…’, mi sono detta: questa è la mia storia!”.
Nunzia ha cominciato a recitare e a studiare danza molto presto, e si è accorta subito che, grazie alla recitazione, poteva uscire dalla timidezza ed esprimere veramente se stessa attraverso le parole e le storie di altre persone. “Solo mettendo la propria anima in un personaggio – continua Nunzia – sensazioni e sentimenti possono raggiungere il pubblico perché possa dire ‘Questa è anche la mia storia’”.
Nunzia e suo marito Carlo Bruni, che ha curato la regia, hanno estratto le parti salienti di questo lungo racconto e ne hanno fatto uno spettacolo teatrale rappresentato in molti Presìdi del Libro e in tante scuole.
Nell’esibizione di Manfredonia hanno fatto da sottofondo al reading alcuni brani musicali registrati (uno del Trio Lescano e Vento di Mario Buti), e una suggestiva esecuzione dal vivo con il violino di Fabio Trimigno e la chitarra di Michele Telera.
Mariantonietta Di Sabato