Giovedì 21 Novembre 2024

"Andare via e poi tornare": Riccardi sul documentario "Made of Limestone"

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Lo spunto è offerto dal video di due nostri giovani concittadini, che si chiedono se andare via dalla propria città sia la scelta migliore. “Chi sceglie di partire per poi tornare va sostenuto, chi potrebbe andarsene e non lo fa va dovrebbe avere il sostegno per realizzarsi qui”, commenta il primo cittadino manfredoniano.

Sta facendo parlare di sé il documentario “Made of Limestone” (cioè “Fatti di pietra calcarea”) realizzato dai fratelli Marco e Andrea Nasuto. Al di là di qualche inesattezza, una per tutte la scoperta della “piscina Marchesi” nello stabilimento Enichem (che non è avvenuta nel 2008, bensì nel 2011), il tema che si affronta è il dilemma che noi, gente del Sud, conosciamo meglio di tutti perché, con molta probabilità, ci siamo trovati almeno una volta nella nostra vita a farci la stessa domanda: “Andare via dalla propria città? Restarci? O piuttosto andare via e tornarci?”.

“Nascere in una città sul mare è una cosa che non ti abbandona mai, che ti resta addosso per sempre. Il mare è quell’orizzonte che ti fa intendere da subito – commenta a caldo il SindacoAngelo Riccardi – che hai la possibilità di andartene, così che diventi emigrante prima ancora di partire; lo sei nella testa prima che nella realtà. E allora resti tutta la vita a chiederti come saresti stato a casa se alla fine hai deciso di sbarcare in un altro porto, o come saresti stato altrove se hai deciso di restare”.

Nell’Europa delle frontiere aperte e dei voli low cost, per molti giovani italiani andare a lavorare all’estero non è più un’opportunità, ma una strada obbligata. Rimanere è un rischio che molti non si sentono di correre perché oggi, in Italia, non ci sono ancora le possibilità per coltivare la speranza di risolvere i propri problemi o di trovare lavoro.

“Si può reagire in due modi. Il primo è quello più diffuso: lamentarsi di come vanno le cose, della politica e delle istituzioni e andarsene all’estero alla prima occasione utile, magari senza aver neanche provato a cercare o costruirsi un lavoro qui. Il secondo, minoritario: decidere di restare in condizioni individualmente svantaggiose, ma col convincimento che sia necessario rimanere per ricostruire le condizioni per cui nessuno abbia più il bisogno di partire”, prosegue Riccardi.

Ognuno ha il diritto di soddisfare le proprie aspirazioni personali: lavoro, casa, famiglia, successo. “Penso, però, che se tutti ragionassimo in maniera individualistica, questo Paese faticherà ancora tanto per rialzarsi. E chissà se ci riuscirà”.

Quando si accetta di partire, ripromettendosi di tornare nella propria città per arricchirla dell’esperienza fatta e della professionalità acquisita, potrebbe essere meritorio. “Chi sceglie di partire per poi tornare – conclude il Sindaco – va sostenuto nella sua generosità e nel suo amore che lo ricondurrà nella propria terra, chi potrebbe andarsene e non lo fa va dovrebbe avere tutto il sostegno possibile per cercare di realizzarsi qui”.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia

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Commenti

  • Una volta un amministratore sosteneva che non erano i migliori a partire(doveva avere sempre l’ultima parola in un forum). Ora fa il primo cittadino di una città e “le scartine” vanno a Oxford. Che strano mondo quello in cui tutti gli amministratori la pensano allo stesso modo. Conservo ancora quel post su facebook

    editore in cerca di libri 03/05/2014 14:35 Rispondi
  • Concordo con sempre vigile tutto il resto è noia come le parole sindaco…noia maledetta noia a voterò il movimento 5 stelle il resto è noia maledetta noia

    Sipontino deluso dalla politica e dai politici 03/05/2014 11:21 Rispondi
  • Ha detto tutto e non ha detto niente…..
    Qui vive bene solo chi “lavora” in politica o tramite la politica, tutti i lavoratori, qualificati e non avevano solo una speranza che i contratti d’area avrebbero prodotto anche un indotto che sommato alla presenza delle stesse aziende avrebbero generato quella spirale virtuosa che in breve si potrebbe chiamare/definire “benessere diffuso”.
    Così non è stato… perchè ?
    I miliardi spesi/elargiti, dallo Stato, sotto tale auspicio non hanno prodotto alcunchè, anzi gli insediamenti, ora improduttivi, hanno, alla fine selvaggiamente occupato delle aree punto e basta.
    Una risposta a tale situazione ci dovrà pure essere, come anche qualche responsabile la dovrebbe pure dare…. o no ?
    Quando una comunità mette in condizione che i “propri figli giovani” sono costretti ad andare via, questa comunità è destinata ad invecchiare e con la vecchia, purtroppo, arriva l’ultimo anelito.
    Peccato Manfredonia… si bella e speriamo non ancora perduta.

    semprevigile 03/05/2014 9:16 Rispondi

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