Domenica 22 Dicembre 2024

"A tenirle na sore acchessì", la nuova commedia di Assunta Radogna

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In amore non si dà e non si prende, in amore si è” con queste parole la giovanissima presentatrice, Amalia La Marca, ha introdotto la prima della nuova commedia della compagnia Teatro Stabile “Si riprende a volare”, scritta e diretta da Assunta Radogna, A tenirle na sore acchessì, rappresentata al Teatro comunale “Lucio Dalla” il 23, 24 e 26 aprile.

Perchè è proprio l’amore a fare da perno in questa inedita storia, un amore incondizionato che a lungo andare fa male a chi lo dona, ma soprattutto a chi lo riceve. La storia di ogni donna che per amore dei propri fratelli, del marito o dei figli, si dona e si dedica totalmente fin quasi ad annullare se stessa.

La protagonista, Emilia, interpretata dalla stessa Radogna, è una giovane vedova che si occupa dei due fratelli “signorini”, Antonio e Matteo, interpretati da Gianni Fatone e Ciro Salvemini. Emilia farebbe di tutto per i suoi fratelli, ma ad un certo punto si rende conto che tutte le sue attenzioni altro non hanno fatto se non recare loro danno. E così decide di correre ai ripari attraverso un sotterfugio che farà aprire gli occhi ai due fratelli.

Una commedia ben costruita, conferma dell’abilità della Radogna nella scrittura teatrale, che dipana la narrazione tra battute esilaranti e simpatiche trovate. Non mancano, tuttavia, i momenti di riflessione su questioni serie, dimostrazione lampante del fatto che una commedia, seppure in dialetto, non debba essere necessariamente solo leggera e divertente.

Un grande plauso agli interpreti della commedia che, con soli tre personaggi sul palco, hanno saputo tenere desto e allegro il pubblico per tutti e due gli atti della rappresentazione.

Mariantonietta Di Sabato

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Commenti

  • Mi spiegate perché, solo con voi la gente si lamenta? Invece di accettare le critiche, vi credete artisti arrivati chiedendo agli amici di commentare. Assunta non per te, che sei brava!!!

    Piccoli Lord 28/04/2016 11:44 Rispondi
  • Finiamola. Chiedere agli amici di commentare non fa di voi degli attori. Prendete e portate a casa!

    Sandro 28/04/2016 11:40 Rispondi
  • G: La vostra commedia è stata … lenta e noiosa. Tanto!
    A: Tanto?
    G: Già!
    A: Basta?
    G: Sì.
    A: Ah no. Non è molto, signora. Ce n’erano, mio Dio, ce n’erano a volere. Variando il tono dire… Per esempio, sentite:

    Aggressivo – sembravi un monolite, ti avevano legata con spago a una ramazza?
    Amichevole – perchè sguazzavate nella tazza? certo recitavate senza alcun piacere.
    Descrittivo – è una lagna, è una nenia, è un malvedere, che dico un malvedere, un incubo, altroché.
    Curioso – attori vi chiamate, o guitti fai-da-te? Avete mai provato? Avete dei cervelli?
    Grazioso – Dolci eravate, come dei pivelli, ingenui, spersi, buffi, come sulle scalette, in bilico e tremanti, uccelli senza alette?
    Catastrofico – quando, signori, voi recitate, gli sbuffi dal naso vengon fuori a folate, non vi gridano intorno: “Tornate in camerino”?
    Cortese – non mettete, sul palco, scala o gradino, attenti a non cadere e lasciarci le cuoia.
    Dolce – con voi tenera è noia, contro il mio volere i sensi mi assopisce.
    Saggio – “Solo una bestia,” Aristotele ammonisce, “chiamata ippocampelefantocamaleonte, può aver senza sudare, dell’acqua sulla fronte.”
    Drammatico – è un ecatombe, ci vuol la farmacia.
    Ammirativo – oh, insegna di gran cialtroneria!
    Lirico – è una commedia oppure un brodolone?
    Naif – i tre campioni sono in esposizione?
    Militaresca – caricateli con la cavalleria!
    Pratico – li infiliamo in qualche lotteria? Non v’è dubbio, signora, sarà il premio più grosso.
    Ecco che cosa più o meno avrei sentito se di lettere e spirito foste stata unita. Ma di spirito voi, bel saccone di pelle, non ne aveste un sol alito, e di lettere quelle con cui si scrive la parola “Scarafaggio”. Aveste per ipotesi avuto poi il coraggio di provocarmi in pubblico, in piena galleria, servendovi di simile, amara allegoria, non sareste riuscita a balbettar l’inizio della metà di un suono, perché io mi delizio di dirmele da me, facendone anche incetta, ma non permetto mai che un altro si permetta.

    G: Che arie arroganti! Una signorotta senza il comlpemento di guanti, di nastri, di alamari, di sbuffi in seta e lino!

    A: Ma io è moralmente che sono un figurino. Io non uscirei mai con, sì, per negligenza, un affronto non ben lavato, la coscienza gialla ancor di dormita nell’angolo dell’occhio, con l’onore gualcito, gli scrupoli in ginocchio, ma io procedo e sono, in piena lucentezza, piuma di indipendenza, pennacchio di franchezza.

    G: Marrana, lercia, zotica, donna senza vergogna!

    A: Ah sì? Piacere tutto suo, sono Assunta Radogna.

    Cyrano De Bergerac 29/04/2014 9:48 Rispondi
  • Cara Assunta, come leggo nei precedenti commenti solamente uno (Giovanna) mi è sembrato “negativo” e poi bisognerebbe vedere quanto dettato di proprio pugno!!! Comunque non credo che la vostra/tua professionalità possa essere messa in discussione visto che il vostro passato parla per voi…poi è ovvio non si può piacere a tutti e anzi sarebbe troppo bello e forse anche poco stimolante…anzi sono le critiche, certo costruttive sarebbe meglio, che devono servire da sprono per andare avanti!!! quindi forza e coraggio che una prossima avventura vi attende…a presto

    Vate 28/04/2014 14:59 Rispondi
  • vorrei sapere come mai dato il numero elevato di compagnie teatrali esistenti a Manfredonia, quando recita la compagnia Si riprende a volare andate a notare “il pelo nell’uovo”. E’ strano tutto questo,succede perche’ siete troppo attenti, cavillosi e supervisori o per pura gelosia. Io mi rivolgo alla compagnia che fino ad oggi nn ha mai deluso il pubblico di manfredonia e non solo…. Siete bravi e forse siete gli unici a potersi definire attori teatrali. E per riprendere il mio nome continuerei con : ia’ li …… di terapit!!!! Spero che la redazione pubblichi la mia ultima frase visto che e’ molto appropriato. Per la signora Radogna: a chiu’ sendenza grosse.. passe pe sotte a cosse!!!

    rumaneme semb all'imbit 28/04/2014 12:27 Rispondi
  • Dolce Susy,quando mi è stato proposto di assistere alla tua commedia ho accettato senza esitazioni perchè ero certA della tua maestria.E non mi sono sbagliatA neppure questa volta!Infatti,mi hai emozionata con le tue battute ma soprattutto con le tue riflessioni,così profonde da toccare le corde del mio cuore.Avrei voluto rivedere il tuo lavoro sabato però…Accetta ciò che di più semplice è scritto nella mia anima:GRAZIE DI ESISTERE!Affettuosamente

    beautiful girl 27/04/2014 20:01 Rispondi
  • Non capisco!!!Ma perché la gente, quando va a teatro ,va sempre con uno spirito iper critico…!!!bisogna andare liberi, sereni e godere nelle più completa pienezza quello che gli artisti ,che con il loro impegno e passione ,ci offrono.Io sono stata a teatro e ho assistito alla commedia… Era in vernacolo. È stata divertente nelle sue espressioni colorite ma nello stesso tempo,se ti soffermavi un attimo a pensare a quello che dicevano ,riuscivi a percepire il significato profondo…. Quindi cara signora Giovanna , la prego ,cerchi di essere più semplice e non così severa… Rispetti il lavoro degli altri…non spenga gli entusiasmi degli artisti… In fondo ci hanno regalato due ore di spensieratezza ..personalmente li ho apprezzati tantissimo. Sono veramente bravi!!! È un grande plauso per la signora Radogna!!! Complimenti a tutti!!

    Livia 27/04/2014 19:02 Rispondi
  • Innanzi tutto buonasera a tutti i lettori. Desidererei iniziare rivolgendomi alla Signora Assunta Radogna, per esprimere il mio umile giudizio: eccellente sotto ogni aspetto e profilo. Aggiungere altro? Sarebbe solamente pleonastico.
    Ciò detto, il voler entrare nel confronto oggetto dei due commenti antecedenti il mio, significherebbe dare valore alla Signora Giovanna. Certo, tutti hanno il diritto di opinione nel nostro Bel Paese e grazie al Cielo oserei aggiungere. Tra l’altro Assunta Radogna ha esaustivamente, anche grammaticalmente, risposto per le rime a “Giovanna” (un po’ mi ha fatto sorridere ad onor del vero). Sì, avrete notato le virgolette, in quanto “Giovanna” sicuramente come “Tony Manero” è un nickname; io non sono John Travolta, come Giovanna non è senz’altro Meryl Streep o la compianta Mariangela Melato.
    Perché sottolineo questo? Semplice!!!
    La Signora Assunta Radogna quanto meno ci mette la faccia. La sua!!!
    Lo ha sempre fatto sin dall’età di 15 anni quando esordì con “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo!!!
    Tranquilli non voglio “ammorbarvi” col curriculum della nostra distinta e sempre apprezzata concittadina. Ma ripeto: Lei ci mette la faccia, come tutti i componenti della Compagnia.
    Noi no!!!
    Cara Assunta, se permetti, posso immaginare il tuo parziale momento di scoramento dopo tanto lavoro ed impegno. Ma sono convinto che già da domani inizierai a lavorare alla stesura di un nuovo lavoro inedito. I commenti poi, come nel lavoro, così nella vita, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Ma non sarà “Giovanna” o “Tony Manero” a fermare, infervorare o esaurire la vena artistica e letteraria che è parte di Te.
    Quando la Cultura si fa strada non conosce ostacoli.
    Grazie Assunta, ti aspetto al prossimo lavoro!!!

    TONY MANERO 27/04/2014 17:53 Rispondi
  • Cara Assunta , ” nessuno e’ profeta nella propria terra””.
    Grazie per quello che ci dai. Siete stati, come sempre eccezzionali.
    E continua cosi, non ti arrendere. La perseveranza paga.
    Cari saluti
    Ida

    ida 27/04/2014 16:55 Rispondi
  • i tre attori sono bravissimi ma la commedia è risultata molto lenta e a tratti noiosa. a differenza della commedia, quella fatta qualche anno fa dove c’era l’attrice “italia”, questa è stata davvero un pò pesantuccia. dovreste lavorarci un pò meglio su. anche se come attori siete bravissimi

    giovanna 26/04/2014 19:18 Rispondi
    • Cara Giovanna e cari tutti coloro che la pensano come lei,
      grazie per la sua sincerità, d’altronde de gustibus non disputandum est! La commedia potrebbe essere risultata lenta, qualora lo fosse stata davvero, solo la prima serata, poichè il pubblico, ahimè, non è stato affatto caloroso. Come ho detto sabato sera il Teatro è soprattutto comunicazione e gli attori assorbono carica dagli applausi. Tutte le commedie che ho scritto non sono mai andate a genio ad alcune persone:”È troppo lunga, è troppo seria, è troppo dissacrante” ecc ecc. Una parte del pubblico manfredoniano non ha mai apprezzato fino in fondo i miei spettacoli, forse perchè non è mai riuscito a coglierne la vera essenza e messaggio. Scrivere una commedia comporta difficoltà e tempo, proprietà di linguaggio e serietà, sia essa in italiano o in dialetto. Io mi ostino stupidamente a proporre i miei scritti alla mia città natia, ma invano. Io vi ho dato il meglio di me stessa e in cambio ho ricevuto falsi complimenti o critiche alle spalle, eccezion fatta per alcuni amici veri. Giovanna, non deve pensare che io ce l’abbia con lei, ma il suo commento è alquanto contraddittorio. Come può una commedia essere lenta, noiosa e pesante ma gli attori risultare bravissimi? E se lo sono stati perchè avrebbero dovuto lavorarci su? Allora dica che non le è piaciuto il testo! Mi dispiace doverle dire che non ha colto il significato profondo della morale, a mio avviso elevata e carica di dedizione e devozione fraterna. Penso che il problema non sussisterà più, poichè credo proprio di non voler calcare più le scene manfredoniane. Gli amici veri e affezionati potranno, se lo vorranno, seguirmi altrove. In questo modo staremo meglio tutti. P.S. Po’ si scrive con l’apostrofo e non con l’accento: è una parola tronca! Grazie a lei e a tutti gli altri. Assunta Radogna

      Assunta Radogna 27/04/2014 15:15 Rispondi

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