A tradirlo e’ stata la preoccupazione ossessiva per l’esito delle indagini, tra cui possibili intercettazioni in corso a suo carico, per il contenuto delle dichiarazioni che l’ex moglie e il figlio, convocati dai carabinieri, avrebbero potuto rendere e la loro conoscenza di dettagli dell’accaduto che solo l’indagato avrebbe potuto riferirgli. I carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, hanno individuato e arrestato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale del capoluogo dauno, il presunto autore dell’aggressione a un uomo di 75 anni, Giuseppe Fusillo, avvenuta a Carpino, in piazza del Popolo, nel pomeriggio del 25 agosto del 2013. La vittima, trasportata all’ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ di San Giovanni Rotondo, e ricoverata nel reparto di rianimazione in prognosi riservata a causa del grave trauma cranico subito, a ottobre è stata trasferita nel centro di riabilitazione ‘Fondazione Padre Alberto Mileno’ a Vasto, in provincia di Chieti, dove e’ morto l’11 novembre.
Agli arresti e’ finito un suo vicino di casa Antonio Di Viesti, 48 anni, residente a Santa Venerina (Catania), accusato di omicidio volontario. I soccorritori del 118 trovarono Fusillo per terra coperto di sangue e incosciente. Era stato colpito da una scarica di pugni. L’autopsia ha stabilito che a causare la morte e’ stata una insufficienza cardio respiratoria acuta, dovuta all’edema cerebrale, rilevando quindi un nesso tra il decesso ed il grave trauma riportato ad agosto. Nonostante la piazza in cui avvenne il delitto fosse gremita, i carabinieri non hanno ricevuto contributi utili dalle testimonianze se non una generica indicazione di un litigio tra due persone. Gli inquirenti, pero’, erano al corrente che Fusillo e i membri della famiglia Di Viesti avevano avuto spesso in passato diverbi molto accesi, spesso sfociati in colluttazioni violente, per questioni legate a motivi banali, in occasione dei quali i carabinieri erano intervenuti. In particolare con Antonio Di Viesti, che in quel periodo si trovava a Carpino per un periodo di vacanza con i familiari, c’erano state in precedenza numerose liti, confermate anche dalle denunce-querele presentate all’Arma per lesioni, ingiurie e minacce. Grazie a intercettazioni e ad altre indagini i carabinieri hanno raccolto numerosi elementi a carico di Di Viesti accertando una sua vera e propria fuga notturna da Carpino la notte del 25 agosto 2013, alla volta della Sicilia. Il giudice, inoltre, ha ritenuto che non si e’ trattato di un omicidio preterintenzionale ma volontario, in quanto le fratture facciali riscontrate dai sanitari e confermate dall’esame autoptico evidenziano diversi colpi inferti con inaudita violenza alla testa, indizio di una volonta’ di uccidere. Di Viesti e’ stato rintracciato dai militari della Compagnia Carabinieri di Vico del Gargano nel comune di Santa Venerina nella sua abitazione e condotto nel carcere di Catania.