Con recente provvedimento del dirigente amministrativo, il comune di Manfredonia ha provveduto alla ricognizione dei residui, sia attivi che passivi, elencandoli per capitoli sia di spesa che di entrata. Ma cosa sono questi residui? Di per sé la parola vuol dire poco importante, residuale, scorie, che non inficiano il dato generale. Ma, a ben guardare i numeri del bilancio comunale, parliamo di circa settantasettemilioni di euro di entrate ed all’incirca altrettanto di spese. Cifra non del tutto ininfluente ed irrilevante. I residui passivi sono somme con cui il comune di Manfredonia ha acquistato beni e servizi, e per mancanza di liquidità o altro non ha ancora onorato il suo pagamento. Quindi è un debito certo ed esigibile da parte del creditore. I residui attivi invece sono somme di cui il comune di Manfredonia ha accertato l’esistenza del credito, ma non ha ancora provveduto alla sua riscossione. I motivi sono molteplici: tributi comunali non incassati, evasione dei tributi, magari accertati a persone defunte, oppure nullatenenti, ancora ici, imu, tares, tarsu, ecc. richieste ad aziende fallite, esercizi chiusi, ecc. e quindi inesigibili. Prendiamo atto che nella determinazione del dirigente, si è accertato l’inesigibilità per più di duemilioni di euro di residui attivi, rinvenienti dalla lotta all’evasione dell’ ici e tarsu, inesigibili per l’anzianità degli stessi e per l’impossibilità di farlo, per la precisione le testuali parole usate sono “ attesa la scarsa possibilità della loro riscossione”.
A questo punto credo sia opportuno fare delle considerazioni di carattere politico. Certo è un primo passo verso quella “operazione verità” che da tempo come movimento politico chiediamo, ma insufficiente. Prima perché l’amministrazione è stata obbligata a farlo da nuove normative. Secondo perché quei duemilioni di euro, dichiarati solo ora inesigibili, hanno generato spesa per un importo equivalente. Terzo la scarsa ed inefficace guerra all’evasione che l’amministrazione Riccardi ci ha propugnato e ci propugna, si traduce nel fatto che, quel poco che si sanziona non si riesce neanche a recuperarlo. Chiediamo ancora una volta all’assessore al bilancio (notoriamente uomo saggio) un ulteriore sforzo nell’operazione verità e pulizia. E gli facciamo una domanda semplicissima “ E’ vero che nei residui attivi del comune di Manfredonia insistono crediti vantati dal comune nei confronti di due società fallite, la ge.ma s.p.a, e la co.ge.mi. (mercato ittico)? “E se tutto ciò risultasse vero, è verosimile la cifra di duemilioni di euro circa?” Come cittadino mi auguro di no, ma il mio è solo un auspicio, perché temo sia la verità. Capisco che dichiarare queste insolvenze vuole dire dichiarare il dissesto finanziario dell’ente, magari il suo fallimento.
Bisogna riconoscere anche l’estraneità di questa amministrazione al fallimento della ge. ma s.p.a. mentre ha tante colpe sul mercato ittico.
Non scarichiamo sulla prossima amministrazione tutto il debito ed i problemi accumulati. Capisco che per poter spendere, in un anno elettorale, c’è bisogno di mantenere i residui attivi alti per poter fare impegni di spesa, ma la gente non la capisce più la politica. Ha bisogno di chiarezza e verità.
Come M&C attendiamo fiduciosi risposte
Giovanni Caratù
Presidente M&C
Signor Caratù,perchè non ci spieghi tu il come e il perchè sono fallite le due società come la GE.MA e la CO.GE.MI ??????????????? Grazie
si bravo caratu vogliamo risposte sono soldi nostri
Aspetta e spera che l’ora si avvicina…..