Una preziosa banca dati lasciata colpevolmente inutilizzata
Doveva essere ed in effetti lo è tuttora, il riferimento base per avviare un discorso serio, scientificamente testato, sulle malattie tumorali in un’area nella quale ha operato per oltre un ventennio una industria chimica che ha lasciato inquinamenti di ogni genere, in terra e in mare, fortemente indiziati di essere responsabili dell’insorgenza di quelle terribili patologie. Non occorre precisare che stiamo parlando dello stabilimento Eni-Anic-Enichem di Macchia, alle porte di Manfredonia, ma in agro di Monte Sant’Angelo, e delle bonifiche infinite di quell’area e del mare prospiciente, affidate alla Syndial azienda dello stesso Gruppo industriale, un ventennio fa ma delle quali non se ne vede la conclusione. Si vanno anzi scoprendo nuove discariche artatamente nascoste mentre si è del tutto trascurato il mare. Il che vuol dire che gli effetti inquinanti tanto gravi quanto imperscrutabili, continuano nel suolo nel mare e nelle persone. Occorre invece riprendere il discorso su quel riferimento scientifico di cui innanzi, poco noto quanto meno alla gente, ma soprattutto rimasto abbandonato, non utilizzato per i previsti attesi studi che dovrebbero chiarire molte cose sulle conseguenze di quegli inquinamenti. In ballo ci sono diverse morti sulle quali gravano inquietanti sospetti per l’appunto mai chiariti. Un processo giudiziario sul quale si erano appuntate molto speranze chiarificatrici, è stato frettolosamente chiuso. Il riferimento scientifico di cui parliamo è il “Registro dei tumori del Comune di Manfredonia” che raccoglie in 627 pagine dense di tabelle, grafici, ragguagli, i resoconti delle indagini condotte sulla mortalità per tumori maligni nel Comune di Manfredonia dal 1960 al 1994. E’ tradotto anche in inglese. A redigerlo, su imput del sindaco del tempo Gaetano Prencipe (1995-2000), una equipe di ricercatori specialisti oncologi, guidati dal professor Cesare Maltoni, un luminare del settore, direttore scientifico della Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali “Ramazzini”. Il Registro fu pubblicato nel 1999 e presentato a Manfredonia nell’auditorium del “Toniolo”. Il progetto era quello di dare riscontri ai numerosi quesiti che andavano montando a fronte di sostanziali modificazioni nel contesto sanitario, sociale e scientifico. Un progetto ponderato, lungimirante che però, incomprensibilmente, non ha avuto seguito. Di quando in quando si è tornati sull’argomento ma giusto per parlarne senza alcun costrutto e proponimento per il concreto e responsabile proseguimento dell’opera. “I tumori – affermava Maltoni – rappresentano il più grande problema sanitario, e costituiscono per antonomasia l’indicatore patologico dell’alterato rapporto uomo-modelli di sviluppo-ambiente-stili di vita”. Nei Paesi industrializzati – spiegava – i tumori rappresentano la causa di circa il 30% della mortalità totale. Sono la prima causa di morte sotto i 60 anni. Sono l’unica grande patologia in aumento. Sono in larga misura di origine ambientale e rappresentano l’indice patologico di un alterato rapporto fra uomo e modelli di sviluppo socio-economico-industriale, con le alterazioni dell’ambiente naturale e con la modifica degli stili di vita che ne discendono. La funzione del Registro è quello di costituire uno strumento di sanità pubblica utile per la valutazione dell’impatto sociale della patologia oncologica e della sua dinamica storica; per la quantificazione della domanda sanitaria; per la valutazione delle strategie di controllo. La classificazione internazionale delle malattie tumorali contempla ben 63 sedi diverse nell’organismo umano. Più che con le parole Il Registro si esprime con i numeri. Come esempio riportiamo i dati riferiti all’inizio del periodo considerato, il 1960 quando la popolazione di Manfredonia era di 37.723 unità, e la fine dello stesso, il 1994 quando gli abitanti erano 58.623. Le morti per Tumori maligni mielofibrosi sono stati 23 (12 maschi, 11 femmine) pari all’8,85% del totale // 92 (53 maschi, 39 femmine) pari a 25,77%). Le altre cause salienti di morte sono così distribuite rispettivamente: malattie del sistema circolatorio 119 pari al 45,77% // 165 (45,22%). Malattie dell’apparato respiratorio 26 // 23. Alcune condizioni morbose di origine perinatale 24 // 3. Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti 25 // 4. Al 1994 sono azzerati i decessi per Traumatismi e avvelenamenti che al 1960 erano 5. Non ci vuole molto a capire che i dati riportati in questo primo volume, nominali certi scientificamente validati, indicano chiaramente il graduale peggioramento della situazione tumori. Per saperne di più si attendeva il secondo volume nel quale si sarebbe dovuto esplicitare la conseguente attività di studio e di analisi dei numeri registrati, dalla quale trarre le indicazioni utili per eventuali interventi. Purtroppo il lavoro è rimasto a metà affossato da un colpevole oblio. Ultimamente sono stati fatti circolare dei dati riferiti a rilevamenti effettuati tra il 2000 e il 2009, diffusi dall’ospedale “Tatarella” di Cerignola, secondo i quali il fenomeno è in ulteriore aggravamento. Dati che però sono stati sconfessati perché privi delle necessarie validazioni scientifiche. Certo non si può scherzare né tanto meno essere superficiali di fronte ad un problema tanto delicato e importante. Né d’altra parte lo si può trascurare o ignorare. Dallo studio metodico e scientifico del sito di interesse nazionale di Manfredonia molto probabilmente si potrebbero ancora ricavare utili indicazioni per la lotta alle neoplasie e la difesa della salute pubblica.
Michele Apollonio
Come ho già detto in una e-mail inviata alla Redazione, i dati del Registro “Maltoni” sono stati da me analizzati, mettendoli a confronto con quelli provinciali, regionali e nazionali. Sono a disposizione di chiunque voglia esaminarli.Il significato dei dati può scaturire solo da un dibattito o contraddittorio, fatto con metodologia e regole scientifiche.Dispiace che la mia e-mail non sia stata presa in alcuna considerazione dalla Redazione. Rispettosi saluti
Buongiornio forse la mail non è pervenuta, potrebbe rinviala gentilmente?
Grazie e buona giornata.
La redazione
Veronesi:
Corriere della Sera - 3 giorni fa
«Cinquant’anni fa si ammalava di tumore un italiano su 30, oggi si ammala uno su 3 e in un futuro prossimo ne resterà colpito uno su 2».
Che bella prospettiva…..
altro bell’articolo di stampa:
http://www.diegodecastro.it/lastampa/decastro_lastampa_260560.pdf
La stessa riflessione che sto facendo io? Perché?
Carissimo Apollonio, questo articolo è semplicemente stupendo, chiedo lo hai fatto leggere a chi di dovere ?
Come si è detto dopo la fase limpida e trasparente del sindaco avv. Gaetano Prencipe hanno fatto seguito periodi di oscurantismo su tale questione e non solo.
Quello che si può dire a ragione che se tale modo di governare i propri cittadini ha per caso leso la salute anche in minima parte di qualche incolpevole abitante di Manfredonia…. Dio lo riconoscerà colpevole quando sarà al suo cospetto…. e difronte a Lui non serve, anche che se si è avvocato od altro per difenderti cercando di dare le proprie ragioni !!!!